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L'Oréal Italia, a Milano il nuovo Hub per la Bellezza Responsabile

di TMNews mercoledì 12 febbraio 2025
2' di lettura

Milano, 12 feb. (askanews) - E' presente in Italia dal 1908 e oggi è il leader mondiale nel settore della cosmetica e prodotti di bellezza. Ed è proprio attorno al concetto di "Bellezza responsabile" che è stata concepita la nuova, innovativa sede di L'Oréal Italia inaugurata a Milano. Un Beauty Hub, questo il nome dell'edificio, che fa parte di un progetto di rigenerazione urbana di un'ex area industriale promosso da Covivio.

Gli uffici del "Beauty Hub L'Oréal Italia" - nove piani e 13mila metri quadri - sono stati progettati per garantire il rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale e promuovere un ambiente di lavoro inclusivo in grado - dicono all'Oreal - di ispirare i giovani talenti a creare bellezza.

"Bellezza responsabile per noi vuol dire che la bellezza non è solo apparenza, noi vogliamo avere un impatto positivo sul mondo e soprattutto sulle persone", spiega Ninell Sobiecka, Presidente e AD L'Oréal Italia

Nel nuovo edificio questa attenzione si traduce in spazi condivisi, due ristoranti, due caffetterie, una sala per l'allattamento e un negozio interno. Per i più sportivi la possibilità di farsi una doccia e c'è anche un servizio conciergerie e di lavanderia. Qui i dipendenti non hanno una postazione fissa, ma la flessibilità di decidere liberamente, nel corso della giornata, quale spazio risponde meglio allo svolgimento del proprio lavoro.

"Ci sono cinque valori che ci hanno ispirato e guidato tutte le scelte: la bellezza, la sostenibilità, l'italianità, il networking e il well-being - afferma Sobiecka -. Il concetto di Bellezza è semplice, perché siamo il leader mondiale della bellezza e da oltre un secolo ci dedichiamo a un sola passione che è la bellezza; Italianità perché siamo in Italia da circa 115 anni e ci siamo ispirati molto a questo Paese; Sostenibilità perché abbiamo un impegno molto importante con il nostro programma "L'Oréal for the future" e questo nuovo edificio raccoglie tutti questi valori di sostenibilità; Networking perché a L'Oreal crediamo fortemente nell'idea di contaminazione: le migliori idee si creano lavorando insieme, per questo abbiamo progettato gli spazi per promuovere la collaborazione; infine il Well Being, perché per noi le persone sono sempre al centro".

Per il Beauty Hub sono in arrivo nei prossimi mesi la certificazione LEED Platinum in materia di sostenibilità ambientale degli immobili e la certificazione WELL, che valuta il comfort degli edifici per chi li vive.

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Presenti rappresentanti di diversi governi africani e di organizzazioni internazionali come il Fondo monetario internazionale (Kristalina Georgieva) e la Banca Mondiale (Ajay Banga).

"Crediamo che l'Africa sia un continente in cui si gioca il nostro futuro: rafforzare l'Africa significa anche rafforzare l'Europa e costruire insieme le condizioni per una stabilità comune", ha detto Meloni aprendo i lavori. "Siamo qui per riaffermare il nostro forte impegno e partenariato con l'Africa", le ha fatto eco la tedesca.

Con le intese firmate oggi, le risorse vengono concentrate su pochi ma strategici investimenti. Innanzitutto il Corridoio Lobito, infrastruttura ferroviaria, e non solo, che collega Zambia e Katanga (aree ricche di risorse minerarie) all'Atlantico, in Angola. Un'opera che mina il monopolio sudafricano e cinese nella logistica. In questo modo i mercati africani avranno uno sbocco verso quelli occidentali, ovvero Ue e Usa, che partecipano all'investimento. Altro progetto, anche questo di valore strategico, è l'estensione di Blue Raman (coinvolta l'italiana Sparkle), il cavo sottomarino in fibra ottica per potenziare la connettività digitale tra Europa, Africa orientale, Medio Oriente e Asia meridionale, dal suo hub africano di Gibuti a Somalia, Kenya e Tanzania: questo collegherà l'Africa orientale a enormi mercati digitali. Ci sono infine altre risorse per l'agricoltura sostenibile, in particolare per la filiera del caffè.

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Lavoriamo per convertire l'intero ammontare del debito delle nazioni meno sviluppate e abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito medio-basso. Questo ci consentirà di convertire in progetti di sviluppo sul territorio circa 235 milioni di debito".

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