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Moldova,la presidente Sandu: "La Russia non mantiene mai le promesse"

di TMNews martedì 11 marzo 2025
2' di lettura

Parigi, 11 mar. (askanews) - La Russia "non mantiene nessuna promessa", e la sua ingerenza in Moldova, la piccola repubblica stretta fra la Romania e l'Ucraina, comprende la presenza di truppe russe, interferenze sulle elezioni, ricatti sull'energia. A denunciarlo è la presidente moldava Maia Sandu, ricevuta all'Eliseo dal presidente francese Emmanuel Macron, che a sua volta ha parlato di "tentativi russi di destabilizzazione sempre più disinibiti" in Moldova.

"La Moldova - ha detto Sandu - ha imparato di persona che la Russia non mantiene nessuna promessa. Si era impegnata a ritirare le sue truppe illegali dal nostro territorio entro il 2002. Non l'ha mai fatto. Ha tagliato il gas, violando il suo stesso contratto di fornitura. Impone embarghi sui prodotti moldavi, ignorando gli accordi commerciali. Ha interferito nelle nostre elezioni, violando i principi bilaterali fondamentali. Non si tratta di atti isolati. Sono strumenti di un moderno imperialismo che cerca di tenere in pugno le nazioni".

Sandu ha prestato giuramento per un secondo mandato a dicembre, dopo che la Russia è stata accusata di aver interferito nelle elezioni nel Paese, un tempo parte dell'Unione Sovietica.

"Abbiamo deciso di rafforzare nuovamente la nostra cooperazione per aumentare la capacità di resistenza della Moldavia di fronte alle interferenze straniere", ha dichiarato Macron durante la firma di un accordo di cooperazione per l'individuazione della disinformazione digitale. Sandu ha detto che i due Paesi si stanno "impegnando a unire le forze per combattere la disinformazione" in quanto "nel mondo di oggi la verità è vitale quanto la sicurezza".

L'Eliseo ha dichiarato che Viginum, l'agenzia governativa francese creata per individuare le campagne di disinformazione digitale, aumenterà la sua collaborazione con il Centro di comunicazione strategica moldavo, anche per "proteggere i processi elettorali".

Sandu, la prima donna eletta capo di Stato del Paese, ha dovuto la sua rielezione in gran parte a una forte affluenza alle urne da parte della grande diaspora moldava. Ma le aree rurali del Paese - incastrate tra la Romania, membro della NATO, e l'Ucraina, dilaniata dalla guerra - e la piccola frangia separatista della Transnistria nell'est della Moldova, dove sono stanziate le truppe russe, rimangono favorevoli a Mosca, così come la regione autonoma della Gagauzia.

Le autorità hanno riferito di numerosi "tentativi di destabilizzazione" delle elezioni, tra cui disinformazione, acquisto di voti, minacce di morte, attacchi informatici e trasporto di elettori.

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