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Parma Food Valley, i prodotti del territorio ambasciatori d'Italia

di TMNews mercoledì 26 marzo 2025
2' di lettura

Milano, 28 mar. (askanews) - I prodotti enogastronomici della Parma Food Valley come eccellenza del Paese e simbolo dell'italianità nel mondo. È quanto emerge anche da un'indagine Ipsos che rileva che, tra i cinque nostri migliori prodotti agroalimentari, il 27% degli intervistati ne cita almeno uno che proviene dalla zona di Parma, che ha anche ricevuto il titolo di Creative City of Gastronomy dell'Unesco.

"Le sei filiere che compongono la Parma Food Valley - ha spiegato ad askanews Alessandra Foppiano, direttore esecutivo di Parma Alimentare e portavoce di Fondazione Parma Creative City of Gastronomy Unesco - sono il parmigiano reggiano, il prosciutto di Parma, la pasta, il pomodoro, le conserve ittiche, la trasformazione del latte, costituiscono nel 2023 un fatturato al consumo di 11,3 miliardi di euro, di cui 5 miliardi la quota export. I valori fondamentali della Fondazione sono la volontà di portare il brand Parma Food Valley nel mondo, unendo la forza istituzionale alla forza dei privati".

Le aziende che fanno parte della Valley hanno nomi importanti: da Barilla a Mutti, da Parmalat a Delicius e, secondo i dati Istat sulla produzione, quello di Parma rappresenta il 5% dell'intero export alimentare italiano, cifra che sale al 32% se consideriamo la sola regione Emilia-Romagna.

"È un'esperienza di territorio - ha aggiunto Andrea Belli, referente filiere produttive della Parma Food Valley - che sa valorizzare il sistema delle filiere produttive a tutto tondo. È una logica glocal, perché certamente è una logica di territorio, ma grazie al riconoscimento Unesco ha anche una prospettiva internazionale. Le filiere produttive e i consorzi fanno sistema e a volte, anche pur essendo competitor a scaffale, per la promozione e la valorizzazione del territorio si lavora tutti insieme". Con un preciso obiettivo: "Portare come ambasciatori nel mondo i nostri prodotti".

E, tra i Paesi verso i quali Parma Food Valley esporta, Francia e Germania sono stabilmente ai primi due posti, ma la crescita maggiore nell'ultimo anno è stata fatta registrare dagli Stati Uniti d'America. Dato ancora più significativo alla luce di una situazione geopolitica complessa e minacciata anche dal ritorno dei dazi.

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In anteprima "Il fiume dei profumi" brano interpretato da Mia Martini

Milano, 8 mag. (askanews) - In anteprima il video "Il fiume dei profumi" brano interpretato da Mia Martini che fa parte di "TARAB", album con canzoni inedite e interpretazioni alternative di brani già noti proposti con nuovi arrangiamenti con la produzione artistica di Maurizio Piccoli, disponibile dallo stesso giorno in digitale, in cd e in doppio Vinile Crystal (Nar International/Warner Music Italy).

Se nella versione pubblicata nel 1992 del disco "Lacrime" avevamo potuto ascoltare il brano scritto, suonato, arrangiato e prodotto da Biagio Antonacci, in questa nuova versione l'ascoltatore potrà entrare nello studio di Antonacci e ascoltare il provino originale registrato in quel lontano 1991 dove è proprio Antonacci ad accompagnare Mimì al pianoforte.

Il titolo dell'album "Tarab" deriva dall'arabo tarabi (???) che significa "agitarsi", "danzare" o "divertirsi con la musica". È una parola che incarna lo stato d'estasi che si vive quando si ascolta una musica che ci piace molto, che ci emoziona e ci permette un distacco dal luogo in cui siamo, per trasportarci altrove. È una delle dieci parole al mondo che non possono essere tradotte con un unico termine in un'altra lingua, ma che devono essere spiegate utilizzando più parole.

Per il lancio dell'album è stato realizzato anche il videoclip de "Il fiume dei profumi" (ideazione e editing di Giuseppe Coviello che ha curato anche l'artwork e le grafiche della copertina): una serie di immagini suggestive che accompagna lo spettatore verso una sorpresa finale visibile dal 9 maggio su Youtube nella versione integrale.

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Biennale, Carlo Ratti: discipline diverse per un mondo che cambia

Venezia, 8 mag. (askanews) - "Direi che in fondo la disciplina di cui parla questa Biennale è l'ambiente costruito, però per farlo deve avere l'architettura al centro, l'architettura, l'urbanistica, il design, ma insieme tantissimi altri elementi e perciò in questa Biennale abbiamo premi Nobel, abbiamo persone che si occupano di filosofia, di chimica, di cucina, di agricoltura, di foreste, insomma insieme di nuovo per capire come adattarci a un mondo che cambia". Lo ha detto ad askanews il curatore della 19esima Biennale di Architettura di Venezia, Carlo Ratti, parlando dell'intersezione tra diverse discipline che caratterizza il suo progetto.

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Biennale, Buttafuoco: gli architetti sono nell'essenza dei poeti

Venezia, 8 mag. (askanews) - "Noi abbiamo una dimenticanza e dobbiamo porre il rimedio: ci scordiamo che la maggior parte degli artisti sono sostanzialmente scienziati e la maggior parte degli architetti sono nell'essenza dei poeti. Dobbiamo considerare come la costruzione di un'armonia è fondata sempre sull'obbligo di dialogare tra loro delle varie discipline e quando c'è un Leonardo da Vinci che fa l'Ultima cena è lo stesso Leonardo da Vinci che ci accompagna con le sue applicazioni tecniche al primo tentativo di volo". Lo ha detto ad askanews, in occasione dell'inaugurazione della 19esima Mostra internazionale di Architettura, il presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco.

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Conclave, la prima fumata è nera: non c'è ancora un nuovo Papa

Città del Vaticano, 7 mag. (askanews) - E' nera la prima fumata del Conclave nella Cappella Sistina in Vaticano, dove i cardinali sono riuniti dalle 17:43 di oggi pomeriggio per eleggere il nuovo Papa. Con un ritardo di circa un'ora e mezza rispetto all'orario previsto, e ben tre ore e un quarto dopo l'extra omnes che segnala la chiusura delle porte della cappella per l'inizio del conclave, dal comignolo è uscito il fumo nero per alcuni minuti.

Non c'è, quindi, ancora una intesa per il nuovo Pontefice. Una nuova fumata è prevista domani in mattinata,quando le votazioni inizieranno ad essere quattro. Due alla mattina e due nel pomeriggio.

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