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Il mistero dell'interpretazione, Thomas Schutte e la figura umana

di TMNews sabato 5 aprile 2025
2' di lettura

Venezia, 7 apr. (askanews) - Inclassificabile, mutevole, ironico e inquieto. Sono quattro aggettivi che spesso capita di trovare associati al lavoro di Thomas Schutte, artista tedesco cui Punta della Dogana a Venezia dedica la prima grande retrospettiva in Italia, intitolata "Genealogies". Un viaggio che in fondo ha a che fare con le domande fondamentali sull'umano, ma che prende spesso forme inattese e stranianti. E la mostra si muove lungo due filoni intrecciati.

"Il primo percorso - ha detto ad askanews Camille Morineau, co-curatrice della mostra - riguarda la scultura. Abbiamo 50 pezzi dalla collezione di Francois Pinault che sono davvero il centro della mostra. La maggior parte di loro sono veri capolavori ed erano stati esposti prima. E poi il secondo percorso, che è un dialogo con la scultura, e riguarda il disegno. E la maggior parte di queste opere non sono mai state viste, come quella alle mie spalle che è una serie di dipinti su grandi striscioni. È un secondo filone narrativo che va dagli anni '70 a oggi ed è universo che si muove in parallelo rispetto a quello della scultura".

La mostra veneziana vuole mettere in evidenza come la produzione su carta di Schutte sia centrale anche nel lavoro, più noto al grande pubblico, delle sculture, che pur nella loro imponenza, restano degli esempi chiari di non-monumentalità e di non-retorica: i corpi sono indefinibili, proteiformi, forse ibridi, le gambe affondano nel fango e l'identità è un'illusione. "Non si capisce come interpretare queste figure umane - ha aggiunto Jean-Marie Gallais, curatore della Pinault Collection e co-curatore della mostra - e c'è un collegamento con la storia dell'arte. Fin dall'inizio dell'umanità, rappresentiamo corpi umani, rappresentiamo gli altri. E la mostra è piena di domande affascinanti su come possiamo rappresentare qualcun altro".

Domande che, come è giusto che sia, non diventano mai risposte, ma prendono tante possibili diverse strade, fino a convincerci che il punto di tutta la mostra è la nostra partecipazione a un mistero, probabilmente quello del nostro stesso essere umani. "Non è un mistero la realizzazione - ha aggiunto Gallais - questa è molto visibile. Si vedono tutte le tracce degli utensili, si vede a volte una certa struttura: si vedono i materiali che usa: acciaio, bronzo, vetro, ma anche argilla. E si vedono molte tracce della fabbricazione. Ma il mistero è nell'interpretazione e questa rimane aperta".

Tra tante suggestioni possibili, tra le quali anche una sorta di tassonomia delle forme dell'immaginario di Thomas Schutte, ce ne è una che invece riguarda la storia espositiva recente di Punta della Dogana, come se un sottilissimo filo legasse in modo invisibile, ma presente, le grandi mostre che sono state ospitate qui e che in questo caso può prendere la forma di echi dell'esposizione di Damien Hirst del 2017 così come di quella del 2024 di Pierre Huyghe. Entrambe, a nostro avviso, indimenticabili.

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Ammiraglio Berutti: salvaguardare Blu Economy, 10% nostro Pil

Napoli, 17 mag. (askanews) - "Il mare è un bene che noi dobbiamo tutelare non solo dal punto di vista sicurezza, tutti gli operatori che lavorano nel mare devono lavorare in sicurezza. Le nostre rotte, che portano le navi nei nostri porti, devono essere libere per la navigazione e la Marina, la Difesa con la Marina fa proprio questo, rende le rotte di comunicazione verso l'Italia, verso il Mediterraneo, verso l'Europa libere e fruibili da tutti. Quindi questo credo che sia un segnale che noi dobbiamo dare a tutti tenendo conto che la Blu Economy è il 10% del nostro pil, che è tantissimo, e noi la dobbiamo salvaguardare". L'ha detto a Napoli, a margine del convegno 'La geostrategia del mare: l'interesse nazionale e il futuro sostenibile dell'Italia', promosso dall'Associazione nazionale per il Clima Globe Italia in occasione del tour Mediterraneo Vespucci con il Villaggio IN Italia.

"Il Mediterraneo è un mare piccolo, è 1% di tutte le acque del nostro globo, ci passa il 20% del traffico mondiale. Questo perché è uno snodo centrale tra l'Indo Pacifico e l'Atlantico, delle due zone economicamente più importanti del mondo. La rotta più breve è quella attraverso il Mediterraneo.

Ovviamente il Mediterraneo, come sapete, in questo periodo non è un'area semplice, un'area dove ci sono crisi, dove ci sono conflitti di ogni tipo che fanno sì che la navigazione non è più così sicura come dovrebbe essere e mi riferisco alla crisi del Mar Rosso, mi riferisco anche alla crisi in Ucraina che ha leggermente influenzato sul Mediterraneo. Pensate che queste due crisi hanno ridotto il traffico mercantile, attraverso Suez, del 40%. Le navi di grandi dimensioni, che provengono dall'Indo Pacifico e vengono nel Mediterraneo, hanno un porto di riferimento che è Gioia Tauro. Gioia Tauro è un porto che, grazie ai suoi fondali profondi, permette l'ormeggio di queste navi enormi che portano i container. Si chiama porto di transhipment perché questi container poi vengono spostati su navi più piccole che coprono tutto il Mediterraneo, quindi, fa di Gioia Tauro un porto importante nel Mediterraneo. Affinché Gioia Tauro, dove il governo italiano ha investito, possa continuare a lavorare, noi dobbiamo assicurare che le navi ci vadano nel Mediterraneo ecco perché la Difesa, con la Marina militare, partecipa all'operazione dell'Unione europea Aspides che è quella che cerca di mantenere le rotte di comunicazioni con il Mediterraneo tramite Suez, libere e sicure per tutti gli operatori" ha concluso Berutti.

Psc

TMNews

Libano, la premier Meloni riceve presidente Joseph Aoun

Roma, 17 mag. (askanews) - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente della Repubblica libanese Joseph Aoun.

Meloni, si legge in una nota di Palazzo Chigi, "ha ribadito il forte impegno italiano a fianco del popolo libanese, particolarmente in questo momento decisivo in cui il Libano, impegnato in un ambizioso programma di riforme, può voltare pagina dopo le numerose crisi che lo hanno attraversato".

In particolare, "i due leader hanno discusso della situazione nel sud del Libano, dove l'Italia è presente con oltre mille soldati all'interno di UNIFIL, e hanno sottolineato il ruolo insostituibile svolto dall'Italia all'interno della Missione ONU e nel coordinamento internazionale del sostegno alle Forze Armate Libanese attraverso il Comitato Tecnico Militare per il Libano, al fine di preservare la stabilità lungo il confine tra Libano e Israele".

"La conversazione - conclude la nota - si è anche concentrata sulla situazione in Siria e in particolare sull'importanza di una transizione inclusiva e sulla necessità di sostenere l'economia siriana e la ripresa dei servizi essenziali, anche nell'ottica di consentire il ritorno volontario, sicuro, dignitoso e sostenibile dei rifugiati siriani".

TMNews

Migliaia di manifestanti pro-palestinesi marciano a Londra

Londra, 17 mag. (askanews) - Migliaia di persone hanno manifestato a Londra a sostegno dei palestinesi mentre Israele annunciava l'espansione della sua offensiva per sconfiggere Hamas nella Striscia di Gaza. Nei nuovi raid di sabato mattina sono morte almeno dieci persone, secondo i servizi di emergenza, dopo diversi giorni di mortali attacchi sul territorio devastato e affamato.

TMNews

M.O., almeno 153 morti in 24 ore a Gaza, 53.272 da inizio guerra

Gaza, 17 mag. (askanews) - Almeno 153 palestinesi sono stati uccisi e altri 459 feriti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza. Sale così a 53.272 il numero dei morti dall'inizio del conflitto, nell'ottobre 2023, e a 120.673 quello dei feriti, stando a quanto riferito oggi dal ministero della Sanità dell'enclave palestinese. Dalla ripresa dei bombardamenti israeliani, lo scorso 18 marzo, i morti sono almeno 3.131 e i feriti 8.632.

La situazione nella Striscia è drammatica. Palestinesi cercano oggetti recuperabili nei rifugi distrutti dopo i raid aerei notturni che hanno colpito le tende per sfollati di Gaza fuori dall'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.

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