Roma, 10 giu. (askanews) - Graz, seconda città austriaca per numero di abitanti, è sotto choc, dopo la sparatoria compiuta in una scuola superiore da un ex studente 21enne. Il bilancio finora è di 11 morti, compreso il presunto killer.
Armato di una pistola e un fucile da caccia, detenuti legalmente, il 21enne ha fatto irruzione alle 10 del mattino nell'edificio della scuola Borg (sigla di Bundes-Oberstufenrealgymnasium) e ha aperto il fuoco in due classi.
"Stando alle informazioni attuali, il presunto autore si è suicidato nei bagni", ha spiegato il direttore della polizia della Stiria, Gerald Ortner. Secondo il Kronen Zeitung le persone ferite sarebbero 12, alcune delle quali in condizioni gravi; un ferito è deceduto in ospedale qualche ora dopo la sparatoria, secondo quanto comunicato dalle autorità.
Il cancelliere austriaco Christian Stocker ha decretato tre giorni di lutto nazionale e bandiere a mezz'asta in tutti gli edifici pubblici: "Oggi è un giorno buio per la storia del nostro Paese. La sparatoria in una scuola qui a Graz, la Borg Schuetzengasse 3, è una tragedia nazionale che ci ha profondamente sconvolti. Questo atto incomprensibile ha improvvisamente causato la morte di 9 persone. Non ci sono parole per esprimere il dolore, lo sgomento e il cordoglio provati da tutta l'Austria", ha detto il cancelliere, prima che il bilancio venisse aggiornato a 10 morti.
L'abitazione dell'attentatore, che non ha terminato gli studi al Borg, è stata perquisita nel pomeriggio e qui gli inquirenti avrebbero trovato una lettera d'addio. Almeno 300 studenti e 200 genitori hanno ricevuto supporto psicologico, ha riferito la Croce Rossa.