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Anniversario di piazza Tiananmen, Rubio: "Il mondo non dimentica"

di TMNews mercoledì 4 giugno 2025
1' di lettura

Pechino, 4 giu. (askanews) - Quattro giugno, anniversario della sanguinosa repressione di piazza TienAnMen a Pechino. Era il 1989, e i carri armati spianarono le proteste dei manifestanti che da settimane sulla grande piazza chiedevano maggiore libertà politica.

Il bilancio è ancora incerto: almeno centinaia di morti, forse più di mille, sepolti in due cimiteri della capitale, Wanan e Babaoshan, sorvegliati dalla polizia. Da allora le autorità cinesi cercano di reprimere qualunque discorso pubblico sulla tragedia di 36 anni fa.

Quest'anno però a ricordarlo ci sono oltre a Taiwan, il cui presidente ha scritto su Facebook che "i governi autoritari scelgono spesso di ridurre la storia al silenzio", anche il segretario di Stato americano Marco Rubio che in un comunicato ha scritto "il mondo non dimenticherà mai, anche se Pechino cerca attivamente di censurare i fatti".

Parole che hanno provocato la protesta della Cina, con cui lo scontro è già al calor bianco sulla questione dei dazi: "Le affermazioni degli Stati Uniti distorcono volutamente la verità storica, attaccano deliberatamente il sistema politico della Cina e la sua via allo sviluppo" ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Lin Jian, annunciando una "protesta solenne" inviata agli Stati Uniti.

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Roma, 14 giu. (askanews) - Il governo italiano "sostiene pienamente i negoziati tra Stati Uniti e Iran" per un accordo sul programma nucleare. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, riferendo alle Commissioni Esteri di Camera e Senato, dopo che l'Iran ha detto che questi negoziati sono ormai "privi di senso", pur non avendo preso una decisione sulla partecipazione alla prossima riunione prevista per domani a Mascate, la capitale dell'Oman.

"Il governo sostiene pienamente i negoziati tra Stati uniti ed Iran per un accordo sul programma nucleare iraniano, come testimoniato dalle due tornate negoziali che abbiamo ospitato a Roma. L'obiettivo prioritario continua ad essere una soluzione diplomatica della crisi e ci auguriamo che domani possa svolgersi a Mascate la sesta riunione Iran-Stati uniti con la mediazione omanita", ha detto Tajani.

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Santanchè a Capri: Overtourism non è problema, vanno gestiti i flussi

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"Lo stato del turismo in Italia è assolutamente ottimo - ha detto Santanchè a margine - il merito è prima di tutto dei nostri imprenditori e dei lavoratori del settore. Il governo e il ministero del Turismo hanno cercato di creare le migliori condizioni perché questo settore possa prosperare in termini di ricchezza, che significa anche maggiore occupazione, e per cogliere la sfida che abbiamo di fronte che è quella della qualità e non della quantità".

A una domanda sull'overtourism, che preoccupa non solo i cittadini del Bel Paese, Santanchè ha replicato:

"A me pensare che ci siano troppi turisti, sinceramente, è una cosa che mi lascia un po' perplessa", sottolinea la ministra parlando a margine con i giornalisti.

"Forse non si è stati sinora capaci di gestire i flussi, lei pensi che il 75% dei nostri turisti utilizza il 4% del nostro territorio nazionale. Capisce che non è una questione di troppi turisti, ma di flussi che non vengono gestiti, che non sono mai stati gestiti in passato, non si è mai pensato a questo problema, perché si è sempre pensato ai numeri. Noi siamo una piccola nazione, abbiamo piccole località. Pensi siamo a Capri, alle isole minori. Ma la gestione dei flussi è fondamentale e su questo dobbiamo lavorare".

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Roma, 14 giu. (askanews) - In Medio Oriente ci sono circa 50mila italiani e al momento "non ci sono state segnalazioni di situazioni critiche". Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani riferendo oggi alle Commissioni Esteri di Camera e Senato.

"Nella prima mattinata (di ieri venerdì 13 giugno, ndr) ho presieduto una riunione dell'Unità di Crisi con tutti gli ambasciatori della Regione, le nostre ambasciate a Mosca e a Washington e la nostra rappresentanza a Vienna, iniziativa che ho ripetuto questa mattina prima di venire a riferire qui alla Camera, riunione allargata anche all'ambasciatore in Cina. Attualmente si trovano circa 50.000 italiani in tutta la Regione mediorientale. La presenza è più significativa in Israele con circa 20.000 connazionali, mentre sono circa 500 quelli residenti in Iran", ha detto Tajani.

"Al momento - ha precisato - non ci sono state segnalazioni di situazioni critiche. A questi 50.000 connazionali si aggiungono circa 2.500 militari presenti nell'area dall'Iraq al Libano, dal Golfo al Sinai, che seguiamo insieme al Ministero della Difesa. Le nostre ambasciate sono in contatto con tutti i connazionali, alcuni dei quali hanno chiesto informazioni per rientrare in Italia. Stanno tutti bene, stanno ricevendo uno ad uno ogni possibile assistenza, tenendo conto dell'interruzione del traffico aereo nella Regione".

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