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Khamenei: Iran non coopererà con Usa finché questi sosterranno Israele

di TMNews lunedì 3 novembre 2025
1' di lettura

Teheran, 3 nov. (askanews) - La Guida Suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che Teheran prenderà in considerazione la cooperazione con gli Stati Uniti solo se questi cambieranno la sua politica nella regione, incluso il sostegno a Israele. Le dichiarazioni sono state rilasciate durante un incontro con gli studenti a Teheran in occasione dell'anniversario della presa dell'ambasciata statunitense nel 1979, in seguito alla Rivoluzione Islamica che rovesciò lo Scià, sostenuto dall'Occidente. "Gli americani a volte, ovviamente non sempre, dicono di essere disposti a cooperare con l'Iran. La cooperazione con l'Iran non è compatibile con la cooperazione e il sostegno al maledetto regime sionista", ha dichiarato l'ayatollah.

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Quell'episodio, in cui 52 diplomatici americani furono tenuti prigionieri per 444 giorni nell'ambasciata statunitense, segnò una svolta nella Rivoluzione islamica iraniana e portò alla rottura dei rapporti diplomatici con Washington.

Da allora, le relazioni tra i due Paesi non sono mai state ripristinate e la crisi è rimasta un simbolo della contrapposizione tra Teheran e gli Stati Uniti.

Durante la manifestazione, i partecipanti hanno scandito slogan contro gli Stati Uniti e Israele, ribadendo il sostegno alla "resistenza" contro le pressioni occidentali.

Molti manifestanti hanno ricordato il 4 novembre 1979 come "il giorno in cui il popolo iraniano si liberò dall'ingerenza americana".

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L'ultimo sondaggio cittadino di Victory Insights mostra Mamdani in testa con il 47% dei voti, seguito dall'ex governatore Andrew Cuomo, che ha perso le primarie democratiche ma si candida come indipendente, con il 29%.

Mamdani, socialista democratico e nemico di Donald Trump si avvicina dunque alla carica più importante della città, con seggi aperti dalle ore 6 alle ore 21 il 4 novembre, mentre l'early voting si è chiuso domenica. Ma i giochi non sono per niente fatti.

La corsa a sindaco di New York City è sempre seguita con attenzione, poiché la città è la capitale finanziaria della nazione e le decisioni dei suoi leader spesso influenzano il dibattito politico nazionale, almeno per quanto riguarda il Partito Democratico, che detiene la maggioranza locale. Il 111esimo sindaco della città più grande degli Stati Uniti entrerà in carica il primo gennaio.

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