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Milano-Cortina, i reparti speciali della polizia testano le emergenze

di TMNews giovedì 6 novembre 2025
1' di lettura

Roma, 6 nov. (askanews) - In vista dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, i Reparti Speciali della Polizia di Stato hanno svolto attività esercitativa-addestrativa a Milano e a Roma, rispettivamente presso lo stadio di calcio "Giuseppe Meazza", e negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Obiettivo, testare efficacia e rapidità di attivazione delle procedure per gestire le emergenze e il coordinamento con le altre forze di polizia, del comparto difesa e con soggetti pubblici e privati.

A Milano è stato simulato un attacco terroristico durante una visita di turisti nel museo del San Siro Stadium, con l'intervento degli uomini del Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (N.O.C.S.) che hanno fatto irruzione, neutralizzando la minaccia. (All'esercitazione hanno partecipato, tra gli altri, l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia - AREU, la Croce Rossa Italiana, la A.N.P.A.S. e la Croce Bianca).

A Roma, sono stati simulati interventi rapidi e coordinati per far fronte a un attacco multiplo e complesso: da soggetti ostili infiltrati in aree pubbliche, fino alla difesa e messa in sicurezza dei velivoli di linea in sosta sulla pista aeroportuale.

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Dopo la decisione unanime in ufficio di presidenza di riunirsi per l'audizione seguita all'attentato contro Sigfrido Ranucci, "ero molto contenta e speranzosa sul fatto che la commissione potesse ricominciare il proprio lavoro, ma la maggioranza in maniera chiara e assertiva ha voluto sottolineare" che si è trattato di "un'audizione particolare ed esclusiva e mi hanno confermato che i lavori continueranno a essere bloccati", spiega Floridia.

In stand by è pure la richiesta delle opposizioni di una seduta straordinaria per poter audire, almeno l'Ad della Rai Giampaolo Rossi dopo "un anno che opera e fa scelte". Su questo si attende da febbraio che si esprima la Giunta per il Regolamento del Senato, chiamata in causa dal centrodestra. Un "paradosso", attacca Floridia: il regolamento "tutela la funzionalità delle commissioni e il regolamento prevede che in casi eccezionali si possa fare una audizione non condivisa in ufficio di presidenza. Il centrodestra ha contestato la decisione della presidente di accogliere la richiesta e l'ha accusata di aver "interpretato malamente il regolamento e mi ha segnalato alla giunta. Eppure, nonostante le sollecitazioni, non si è mai pronunciata. Io - sottolinea - ho chiesto che mi venisse dato anche torto, ma lo voglio vedere scritto nero su bianco".

A questo punto, come se ne esce? "Come presidente di commissione continuerò questa battaglia, continuando a scrivere e sollecitare le istituzioni", afferma ricordando di avere in questi mesi scritto ai presidenti di Camera e Senato e anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "che ha pubblicamente espresso un monito nei confronti di questo atteggiamento, l'ha stigmatizzato. Ma adesso - sottolinea - deve cominciare una battaglia politica, con la P maiuscola", di un paese "che vuole che le istituzioni funzionino".

Come se la immagina questa battaglia politica? "Sicuramente cominciando a coinvolgere sempre di più i cittadini, perché quando si parla di commissioni sembra che sia qualcosa che riguardi solo la politica, no". In gioco ci sono "la difesa della Costituzione, la libertà di stampa". La mancata vigilanza "è un danno gravissimo per i cittadini che, imbavagliati anche loro, sono costretti a sentire tutto ciò che viene detto dal servizio pubblico senza che nessuno" possa controllare.

La paralisi dei lavori della Vigilanza Rai, mentre si stanno svolgendo diverse tornate elettorali e si va verso il referendum costituzionale sulla Giustizia, "è un danno gravissimo per la tenuta democratica, mai si era visto" prima. "Penso di essere la prima presidente che ha subito un bavaglio istituzionale. In commissione, a parte le delibere, che sono obblighi di legge, non abbiamo la possibilità di monitorare cosa accade nel servizio pubblico".

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