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A Milano il Festival della Peste indaga il binomio potere piacere

di TMNews giovedì 6 novembre 2025
3' di lettura

Milano, 6 nov. (Askanews) - A Milano nel quartiere Porta Venezia da mercoledì 5 a domenica 9 novembre 2025 torna l'ottava edizione del Festival della Peste, l'appuntamento annuale della Fondazione Il Lazzaretto sotto la direzione di Linda Ronzoni. Il festival rappresenta il momento di apertura pubblica del Lazzaretto, restituendo la sintesi di un anno di lavoro partecipato, attraverso performance, mostre, conversazioni, laboratori, pratiche psico-fisiche, che dalla sede della Fondazione si diffondono nel quartiere con la volontà di contagiare l'intera città di Milano.

Durante l'inaugurazione il co-curatore Salvatore Cristofaro ha raccontato ad Askanews il progetto: "Fondazione Lazzaretto presenta l'ottava edizione del Festival della Peste: è l'evento culmine della Fondazione che durante tutto l'anno, il 2025, ha lavorato attorno a un binomio. E tutto è partito da un salotto - in questo momento siamo nel salotto della Fondazione - con un incontro del Club dei Pestiferi onorari, in cui con loro abbiamo proprio deciso il binomio dell'anno. Quest'anno abbiamo lavorato sul binomio tra Potere e Piacere cercando di non vederle come due energie opposte, ma due energie che a un certo punto si possono toccare, ma si toccano quando l'una non cerca di sovrastare l'altra. Mi piace parlare del Festival della Peste come un cosmo di lucciole dove ogni lucciola è un po' una sfida, una sfida al rimanere qui e affrontare determinati problemi. Quando il potere diventa ossessione del potere, abbiamo queste redini sempre più forti e spesso ci dimentichiamo della controparte, che noi siamo umani, che viviamo nel contemporaneo, che abbiamo bisogno anche di provare piacere, provare emozioni. Il festival si sviluppa dal 5 a 9 novembre e in questi giorni abbiamo invitato artisti, performer, insegnanti di meditazione. Ci saranno 18 eventi che spaziano tra opere, installazioni e spettacoli. Abbiamo lavorato tutto l'anno sul concetto delle vibrazioni, quindi sulla risonanza dei corpi, perché ci piaceva un po' uscire dal primo senso che un po' ci orienta che è quello dello sguardo. E allora togliendo lo sguardo abbiamo parlato dell'ascolto. Non ci poniamo più nella dimensione di io voglio scrutare l'altro ma io voglio ascoltarlo. Ci siamo chiesti cosa succede quando ci relazioniamo con la parte animale, con la parte vegetale e con la parte minerale. Il piacere noi l'abbiamo connesso anche al piacere di condividere una cena, piacere di condividere il contatto pelle con pelle, il piacere di stare insieme e vibrare insieme. Quello che vuole far passare il Festival della Peste con la Fondazione è un po' il lasciarci contagiare l'uno con l'altro, entrare in sintonia l'uno con l'altro cercando un po' di sdoganare le visioni egemoniche, le visioni di controllo verticali, ma stare più su una dimensione organica, fluida, porosa direbbe Walter Benjamin".

Al centro del festival sono in programma laboratori, performance e installazioni, stratificando esperienze e interrogativi nello spazio con Andrea Q, Camilla Barbarito, Alessia Bernardini / La Nut, Mario Blaconà, Nicoletta Cinotti, Circe, Gaia De Megni, Michelangelo Frammartino, Fritto Misto, Valentina Furian, Agnese Galiotto, Maura Gangitano Tlon, Sara Leghissa, Rebecca Moccia, Abe Pazos Solatie, Francesca Proia, Francesca Rossi, Studio Fludd e ultimabaret Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli che indagheranno il binomio Potere e Piacere attraverso la loro pratica.

La Fondazione Il Lazzaretto è un'istituzione non profit di base a Milano che dal 2014 è impegnata nell'ideazione di progetti culturali partecipati all'insegna della sperimentazione tra arti visive, letteratura, performance arts, pratiche psico-fisiche, fotografia, editoria e le loro rispettive contaminazioni.

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Belem, 6 nov. (askanews) - Il caldo di Belem, in Brasile, vince sul dress code dei leader uomini al vertice pre Cop30, la conferenza dell'Onu sul clima.

Le temperature superano i 30 gradi centigradi nel cuore dell'Amazzonia e nel caldo umido della foresta pluviale più grande del mondo, anche il protocollo cede il passo: alcuni leader, come Gustavo Petro della Colombia, arrivano senza cravatta, mentre altri, tra cui il primo ministro di Antigua e Barbuda Gaston Browne, se la tolgono strada facendo, mentre salutano il presidente brasiliano Lula.

TMNews

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Roma, 6 nov. (askanews) -

Carcasse di maialini abbandonate, ferite trascurate e una seria infestazione di ratti, anche all'interno delle gabbie. È quanto documentato dalla nuova indagine di Greenpeace Italia "Dietro le sbarre", pubblicata oggi insieme alle impressionanti immagini raccolte in uno degli allevamenti intensivi di proprietà della Società Agricola La Pellegrina S.P.A. a Roncoferraro (Mantova), in Lombardia, ricevute da fonti anonime e verificate dall'organizzazione ambientalista.

"La Pellegrina è detenuta al 100% dal Gruppo Veronesi (Veronesi Holding S.P.A.), l'impero dietro a noti marchi dell'alimentare come AIA, Negroni e Wudy", si legge nel comunicato diffuso da Greenpeace a seguito della sua indagine. Secondo l'organizzazione ambientalista, "con i suoi guadagni annuali miliardari, La Pellegrina è anche al secondo posto (dopo Tre Valli, sempre parte del Gruppo Veronesi) tra le prime cinque aziende zootecniche italiane con ricavi annui miliardari ( 1.651.311.000), come riportato da una recente indagine condotta da Greenpeace Italia in collaborazione con Openpolis. La società riceve, inoltre, importanti fondi dalla Politica Agricola Comune: nel 2024 era al 41esimo posto tra i massimi beneficiari della PAC in Italia, con 232.255 euro".

Nell'allevamento di Roncoferraro, i video e le foto verificati da Greenpeace mostrano la presenza di ratti nella struttura, "anche a diretto contatto con i maiali e all'interno delle sezioni maternità, e diverse aree appaiono sporche e invase dagli insetti. Un filmato mostra alcuni ratti in un'area in cui sono stati abortiti dei piccoli, che sono stati poi morsi o mangiati dai ratti. Inoltre, diverse scrofe presentano lacerazioni apparentemente non curate e prolassi uterini, mentre alcune carcasse di suinetti appaiono abbandonate da più di 24 ore. Infine, alcune riprese dall'alto permettono di individuare una perdita di liquami: uno dei pozzi usati per stoccare i reflui sembra ostruito, e per questo motivo parte delle feci e delle urine dei maiali vengono riversate sul terreno aziendale, con possibile rischio di inquinamento per i suoli e le acque circostanti".

"La denuncia che ci è stata inviata e che abbiamo potuto verificare in maniera indipendente, confrontandoci anche con esperti legali e del settore veterinario, non è purtroppo un caso isolato ed è parte integrante di un sistema insostenibile, che peraltro inquina ed emette quanto i colossi dell'industria", afferma Greenpeace Italia.

"Ciononostante, si legge sempre nel comunicato dell'organizzione ambientalista, "l'ultimo bilancio di sostenibilità del Gruppo Veronesi parla del rispetto per gli animali come di un 'valore primario', ribadendo l'impegno del Gruppo nel garantire all'interno degli allevamenti 'libertà da dolore, lesioni o malattie attraverso diagnosi tempestive e trattamenti adeguati'. Il sospetto è quindi che, il più delle volte, il benessere animale esista solo su carta, mentre le condizioni di vita degli animali all'interno degli allevamenti rimangano ben più drammatiche".

"Per questo", conclude la nota, "Greenpeace ha denunciato le pessime condizioni igieniche e sanitarie riscontrate nell'allevamento di La Pellegrina con un esposto alle autorità competenti, ed è impegnata al contempo nella promozione della proposta di legge 'Oltre gli allevamenti intensivi', per superare una volta per tutte l'attuale sistema che produce sfruttamento e inquinamento".

TMNews

Conoe, Uco rigenerato penalizzato. Stop a Pome importato

Rimini, 6 nov. (askanews) - L'olio vegetale esausto, rigenerato da una filiera italiana tracciata che ogni anno avvia a recupero oltre 110mila tonnellate di rifiuti, rischia di essere messo in ombra da importazioni meno chiare. Il Conoe, Consorzio Nazionale di Raccolta e Trattamento degli Oli e dei Grassi Vegetali ed Animali Esausti, è in prima linea per difendere questa risorsa strategica nazionale.

"Dobbiamo riportare l'olio esausto ad avere quel valore che consente non solo la raccolta massiva di questo rifiuto che si produce nelle famiglie oltre che nella ristorazione, ma anche la possibilità di essere un prodotto, una volta trasformato, competitivo rispetto ad altri materiali che vengono usati dalle compagnie petrolifere" spiega il presidente di Conoe, Tommaso Campanile.

Il paradosso - come è emerso a Ecomondo - è che l'uso l'olio da cucina nazionale, pur derivando da un virtuoso processo di economia circolare e di una filiera tracciata e certificabile, risulta svantaggiato rispetto al POME, scarti di olio di palma, un materiale interamente importato e di tracciabilità discutibile. "La strategia italiana dello sviluppo dei biocarburanti - ricorda il segretario della Commissione Ambiente della Camera dei deputati, Massimo Milani - dà sicuramente un sbocco a questa materia prima-seconda molto importante. Bisogna continuare a lavorare in questa direzione. lo sbocco principale è quello dei trasporti pesanti, senza dubbio. Questo continua a dare valore agli oli esausti, bisogna continuare in questa direzione e bisogna favorire la raccolta anche del domestico dove oggi siamo in forte ritardo, ma continuare a dare valore significa creare le condizioni perché si possa continuare a raccogliere sempre di più questo prodotto che ha un grande valore intrinseco".

Gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima puntano ad aumentare l'uso dei biocarburanti valorizzando le materie prime raccolte sul territorio nazionale. Ma la filiera chiede controlli rafforzati sulle importazioni, per contrastare la concorrenza sleale e le frodi fiscali. "Il sostegno all'azione di Conoe - dice Marcello Vernola, docente di Diritto dell'ambiente Università di Cassino - è fondamentale perché rafforzare l'impegno sulla raccolta degli oli vegetali esausti, perché tornino a essere materia prima seconda, essere impiegati nella produzione di bio carburanti rappresenta il compimento della missione dell'economia circolare. Oggi i controlli sono fondamentali. Dobbiamo evitare la concorrenza sleale di prodotti importanti dall'Asia, come per esempio del Pome, e dobbiamo evitare che vengono compiuti fraudi fiscali come nel caso di Pome raffinato che in realtà è soltanto olio di palma mascherato da rifiuto".

L'appello è di superare le premialità per il Pome importato e dare il giusto valore all'Uco nazionale, rispettando il principio di economia circolare e scoraggiando il ricorso a prodotti d'importazione la cui sostenibilità e tracciabilità sono meno certe.

TMNews

Cop30, principe William e Starmer da Lula: tempo per agire sta finendo

Belém (Brasile), 6 nov. (askanews) - A Belém sono arrivati il principe William e il primo ministro britannico Keir Starmer per un incontro trilaterale con il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, a margine del vertice dei leader, in vista della COP30, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima.

"La finestra di opportunità per agire si sta chiudendo rapidamente - ha detto Lula - Il cambiamento climatico è il risultato delle stesse dinamiche che nel corso dei secoli hanno diviso la nostra società tra ricchi e poveri e hanno separato il mondo tra paesi sviluppati e in via di sviluppo".

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