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Israele, primo ok alla pena di morte per terroristi. Ben Gvir festeggia

di TMNews martedì 11 novembre 2025
1' di lettura

Milano, 11 nov. (askanews) - Un disegno di legge per introdurre la "pena di morte per i terroristi" ha superato la prima lettura nel parlamento israeliano. Questa misura potrebbe applicarsi ai palestinesi condannati per attacchi mortali contro israeliani. L'emendamento al codice penale, proposto dal Ministro della Sicurezza Nazionale di estrema destra Itamar Ben-Gvir e approvato dal Comitato per la Sicurezza Nazionale, è stato approvato con 39 voti favorevoli e 16 contrari. Sono ancora necessarie la seconda e la terza lettura affinché il disegno di legge diventi legge. Per festeggiare il primo sì alla legge Ben Gvir ha distribuito dolcetti tra i banchi della Knesset.

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Mons. Braschi: in Biblioteca Ambrosiana l'antico fa capire l'oggi

Milano, 10 nov. (askanews) - "La Biblioteca Ambrosiana venne fondata nel 1609: era un periodo, anche quello, molto turbolento per l'Europa e Federico Borromeo volle un luogo che fin dall'inizio fosse capace di custodire e far conoscere le culture. Quindi non soltanto la cultura italiana, non soltanto la cultura ecclesiastica e volle fin dall'inizio anche un particolare interesse per le culture orientali e per le culture di tutta l'Europa. Da questo punto di vista noi possiamo dire che continuiamo la tradizione di Federico Borromeo perché lui stesso chiedeva che anche nei periodi più turbolenti i dottori mantenessero rapporti con gli studiosi di tutta Europa. Questo perché Federico Borromeo era convinto che i legami personali e culturali fossero capaci di offrire un punto di ripartenza anche nei momenti in cui fossero poi terminate le ostilità. E questo è il motivo per cui noi oggi ci proponiamo ancora come un luogo deputato a far conoscere ma anche come un luogo di dialogo".

A parlarci è monsignor Francesco Braschi, viceprefetto della Biblioteca Ambrosiana e il riferimento è chiaramente al momento che stiamo vivendo, che vede una guerra nel cuore dell'Europa e un continente tornato alle logiche chiuse dei due blocchi. Secondo Braschi Federico Borromeo, cugino di San Carlo e anche lui arcivescovo di Milano, voleva che nella sua città il clero e la popolazione tutta fossero aperti alla conoscenza delle diverse culture, e che chi non poteva viaggiare, potesse conoscerle almeno attraverso i libri.

Recentemente un convegno alla Biblioteca si è occupato anche dello studio della Slavistica e delle diverse lingue nazionali slave dopo la dissoluzione del mondo dell'ex patto di Varsavia. Un confronto con studiosi che venivano da tutti i paesi slavi dove chiaramente, pur nella diversità, si è potuto guardare insieme una situazione complessa. Nel segno di una tradizionale vocazione della Biblioteca Ambrosiana a mantenere contatti accademici con tutti i soggetti presenti nel nostro continente.

"Da parte nostra l'attenzione è a continuare a mantenere quei rapporti che possano un domani essere rifondativi di organizzazioni, di possibilità, di scambio di conoscenze, di progetti culturali che possano favorire e consolidare la convivenza e la pace", dice.

Tra i nuovi accademici, impossibile non notare la presenza di una accademica milanese, Giulia Lami, che insegna storia dell'Europa orientale all'Università degli Studi di Milano ed è considerata una valente studiosa in questo campo.

"La professoressa Lami - sottolinea - già tante volte ha collaborato con noi. Ha presentato presso di noi, con un grande successo di pubblico, tanto la sua "Storia dell'Ucraina in cento date" quanto il primo volume della sua Storia dell'Europa orientale. Abbiamo voluto cooptarla nella classe di slavistica della nostra Accademia proprio perché in questo momento avere una presenza che ci aiuta ad approfondire le radici storiche, il significato storico anche dell'Europa orientale, ci sembrava assolutamente necessario. E oltre a questo, diciamo, c'è anche un'amicizia personale che da anni mi ha permesso di apprezzare le doti umane e le doti didattiche della professoressa Lami".

Tra i tanti volumi capolavoro, un Evangeliario anticoslavo che don Braschi ci ha mostrato nel corso di questa intervista e che era tra i tesori che Federico Borromeo mostrò l'8 dicembre del 1609 quando aprì la Biblioteca. Come mai è così importante?

"Questo Evangeliario del XVI secolo che possediamo, manoscritto, proveniente come norma calligrafica da una zona che può essere considerata tra Kiev e Mosca, è testimonianza di attenzione anche per il mondo dell'Europa orientale, per il mondo slavo. Ed è un manufatto particolarmente importante per la sua qualità (ha una copertura in argento dorato con delle pietre preziose, particolarmente significativa come esemplare artistico), ma soprattutto per noi è uno dei testi che sottolineano l'importanza del collegamento con la tradizione del cristianesimo orientale, del cristianesimo ortodosso. Il cristianesimo ortodosso è molto vario, noi abbiamo testimonianze che variano dalle chiese siriache e copte alla chiesa bizantino greca, alle chiese bizantino slave. Questo aspetto per noi è fondamentale perché abbiamo parlato finora dell'aspetto culturale, per così dire, laico, ma c'è anche un aspetto di ricerca delle radici e dell'unità delle varie chiese cristiane che pure da noi in Ambrosiana è sempre stato tenuto nella massima considerazione".

Intervista di Cristina Giuliano

Montaggio di Linda Verzani

Immagini askanews

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Carabinieri, presentato a Roma Calendario Storico dell'Arma 2026

Milano, 11 nov. (askanews) - Il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Salvatore Luongo, alla presenza del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha presentato oggi, presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma, il Calendario Storico dell'Arma dei Carabinieri - Edizione 2026. Giunto alla sua 93 edizione, il Calendario Storico si conferma uno dei prodotti editoriali più apprezzati e collezionati: oltre 1.200.000 copie stampate, traduzioni in otto lingue inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo e versioni anche in sardo e friulano. Diffuso in scuole, uffici e famiglie, il Calendario è da decenni un simbolo di identità e memoria collettiva, capace di unire generazioni diverse e di rinnovare, anno dopo anno, il legame profondo tra l'Arma e il Paese. Con le sue tavole d'arte e i suoi racconti di vita reale, rinnova un messaggio di fiducia, autorevolezza, solidarietà e spirito di servizio: la certezza che, anche nei momenti più difficili, "accanto ad ogni cittadino c'è un Carabiniere".

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Connact, Scarfia (Confetra): contro approccio ideologico

Roma, 11 nov. (askanews) - "Il nostro settore, il settore della logistica, non è contro la decarbonizzazione, è contro un approccio ideologico che cala target irrealistici dall'alto" ha detto Maria Cristina Scarfia, Responsabile Affari europei di Confetra, all'evento "Mobilità sostenibile: l'incontro tra le politiche industriali e quelle dei trasporti" organizzato da Connact, la piattaforma di eventi che favorisce il confronto tra soggetti privati e istituzioni attraverso momenti di incontro e networking, in collaborazione con il Parlamento europeo in Italia. L'evento è stato promosso da A2A, Autorità di sistema portuale per il Tirreno centro settentrionale, Autostrade per l'Italia, Confetra, Fincantieri, IP Gruppo api, Pirelli.

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Radici, torna a Torino il festival per comprendere le identità

Torino, 11 nov. (askanews) - Radici, il festival dell'identità (coltivata, negata, ritrovata) apre a Torino e torna a interrogarsi sul tema dell'identità e sul nostro rapporto con noi stessi e con l'Altro da noi. Alla luce di ciò che accade intorno a noi, in un mondo che sembra accelerare verso un cambiamento profondo e radicale di ciò che conoscevamo - e spesso davamo per scontato - un cambiamento che investe ogni ambito, dalla geopolitica alla sessualità, dalla religione al linguaggio, Radici inaugura la terza edizione.

Il festival è un progetto della Fondazione Circolo dei lettori a cura di Giuseppe Culicchia con il contributo della Regione Piemonte-Assessorato Regionale all'Emigrazione; Radici è in programma da questo giovedì fino a domenica, 13-16 novembre, tra il Circolo dei lettori e delle lettrici e il Cinema Romano. Lo stesso Culicchia lo ha presentato ad askanews.

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