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Cybersecurity, Fondazione Serics: lascito è specializzazione giovani

di TMNews lunedì 17 novembre 2025
3' di lettura

Milano, 17 nov. (askanews) - La Fondazione SERICS, nata nel 2022 nell'ambito del Partenariato Esteso su "Cybersecurity, nuove tecnologie e tutela dei diritti" (Missione 4 del PNRR), ha chiamato a raccolta tutti i suoi protagonisti, comprese aziende e istituzioni, per raccontare i risultati raggiunti e tracciare un percorso che guardi al futuro. Tre anni di attività, 23 enti partner tra università, centri di ricerca e grandi aziende, oltre mille esperti di cybersicurezza coinvolti, 1450 partecipanti ai percorsi di formazione erogati a soggetti pubblici e privati, 113 milioni di euro di investimento del PNRR: questi i numeri più rilevanti dell'attività svolta, nell'ambito del sistema nazionale della sicurezza digitale, realizzando un modello di collaborazione che unisce accademia, impresa e istituzioni.

SERICS ha sviluppato una rete interdisciplinare che ha prodotto prototipi, brevetti, piattaforme e strumenti destinati a imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini. Tra questi, la piattaforma Ida - Information Disorder Awareness, che utilizza l'intelligenza artificiale per analizzare e prevenire la disinformazione online; CallTrust, sistema innovativo per autenticare le comunicazioni telefoniche e contrastare le truffe di tipo vishing; CryptoAC, framework di crittografia distribuita per la protezione dei dati nel cloud; e CyberTour, il percorso formativo che ha portato la cultura della sicurezza digitale in nove regioni italiane, coinvolgendo amministratori pubblici, Pmi e studenti. A questi si aggiungono soluzioni che stanno contribuendo al rafforzamento della sicurezza aerea e della fiducia digitale.

I risultati sono stati esposti al SERICS Final Event del 12 e 13 novembre a Roma: due giornate di dialogo e approfondimento dedicate al futuro della cybersicurezza nazionale e internazionale, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo scientifico e del sistema produttivo, cui sono state illustrate le risultanze dei 10 spoke che hanno avuto per oggetto: Aspetti umani, sociali e legali; Disinformazione e Fake News; Attacchi e difese; Sicurezza dei sistemi operativi e della virtualizzazione; Crittografia e sicurezza dei sistemi distribuiti; Sicurezza del software e delle piattaforme; Sicurezza delle infrastrutture; Gestione del rischio e governance; Messa in sicurezza della trasformazione digitale; Governance e protezione dei dati.

La cybersicurezza - ha sottolineato il professor Vincenzo Loia, presidente della Fondazione SERICS - non è più solo una questione tecnica, ma una dimensione della cittadinanza digitale. Significa tutelare i diritti, la libertà e la fiducia dei cittadini nello spazio informativo. SERICS ha lasciato un segno importante, costruendo un metodo di collaborazione vincente tra ricerca e industria, capace di generare conoscenza e soluzioni concrete. La Fondazione Serics ha lasciato un'eredità significativa, avendo creato una categoria di giovani altamente specializzati e una filiera nazionale/europea di professionisti nel campo della cybersicurezza. Questa rete di competenze rappresenta una risorsa preziosa per il Paese, che può essere sfruttata sia nel settore pubblico che in quello privato. Data l'importanza crescente della cybersicurezza a livello globale, è fondamentale continuare a investire e valorizzare questa filiera di professionisti altamente qualificati .

Alessandro Armando, presidente del Comitato scientifico della Fondazione, direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI e docente all'Università di Genova e all'IMT di Lucca: Grazie a SERICS è stato possibile orientare l'ecosistema nazionale della ricerca in cybersecurity su aree tematiche strategiche, sperimentando un modello di lavoro integrato e interdisciplinare che non ha precedenti neppure a livello internazionale. SERICS non è solo un progetto di ricerca: è un modo nuovo di organizzare la ricerca, valorizzarla e indirizzarla verso i bisogni del sistema produttivo e della pubblica amministrazione. Abbiamo messo a punto un programma molto importante di formazione avanzata, pensato per gli operatori di cybersecurity che operano nelle infrastrutture critiche nel nostro Paese, che sta ricevendo un ritorno molto interessante da parte appunto di enti e organizzazioni, sia pubbliche che private. Abbiamo dato una grande attenzione all'aspetto del trasferimento tecnologico, ovvero come migrare e trasformare queste idee che sono sviluppate dai nostri ricercatori nei laboratori, in soluzioni che possono essere usate nel mercato e potenziare quindi le difese rispetto alla minaccia cibernetica.

Rocco De Nicola, vicepresidente Fondazione SERICS: "Il progetto SERICS si è affermato come il punto di riferimento per la cybersecurity italiana nella ricerca e nella formazione. L'ampio materiale prodotto dalla Cyber Academy sarà sfruttato al meglio per supportare questa missione formativa".

Con il completamento del triennio, la Fondazione SERICS consegna dunque al Paese una rete di eccellenze e un patrimonio di competenze che continueranno a rafforzare la capacità italiana di proteggere infrastrutture, imprese e cittadini in un cyberspazio sempre più complesso e interconnesso.

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"Si tratta davvero, come dice il proverbio, di un'idea così potente perché è giunto il momento di realizzarla. Possiamo imparare molto gli uni dagli altri. C'è molto entusiasmo nel voler fare le cose per bene. E sappiamo dalla nostra esperienza anche in Europa che una delle cose più efficaci che possiamo fare è dare un prezzo al carbonio. Quindi continueremo su questa strada", ha aggiiunto il commissario europeo difendendo il CBAM, o Carbon Border Adjustment Mechanism, un meccanismo introdotto da Bruxelles per adeguare il prezzo del carbonio alle frontiere, tassando le importazioni di beni ad alta intensità di carbonio provenienti da paesi con normative ambientali meno stringenti.

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