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Ucraina, Macron-Zelensky: "storico" patto per le forniture militari

di TMNews lunedì 17 novembre 2025
2' di lettura

Parigi, 17 nov. (askanews) - Un piano decennale a sostegno delle forze armate ucraine: lo hanno sottoscritto il presidente francese Emmanuel Macron e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Il memorandum di intesa prevede l'acquisto di 100 caccia "Rafale" da parte ucraina ed è il fulcro dell'accordo proiettato sino al 2035. Il capo dell'Eliseo ha sottolineato che "già quest'anno inizieranno progetti congiunti tra i due settori della difesa. "rodurremo insieme droni intercettori e lavoreremo allo sviluppo di tecnologie e componenti critici che potranno essere integrati nei droni ucraini", ha specificato Zelensky.

L'intesa, siglata sulla pista della base militare di Villacoublay, promette l'acquisizione da parte di Kiev di fino a 100 aerei da combattimento Rafale e di ulteriori equipaggiamenti militari, presentato dall'Eliseo come un impulso significativo per l'Ucraina nella sua lotta contro l'invasione russa.

"Si tratta di un accordo strategico che avrà una validità di 10 anni a partire dal prossimo anno. I principi fondamentali di questo accordo sono politici, finanziari, industriali. Si tratta di un accordo storico. È molto prezioso che la Francia stia compiendo un passo del genere per raggiungere una sicurezza realmente garantita in Europa" ha detto Zelensky durante la nona visita in Francia dall'inizio della guerra.

"Oggi facciamo un altro passo avanti. Continuiamo a concentrarci su una cooperazione più stretta e sull'integrazione delle nostre industrie", ha sottolineato il presidente francese, invitando ad agire a favore di una pace "giusta e duratura che spera di raggiungere prima del 2027.

Kiev sta vivendo però in momento molto difficile sul campo di battaglia, mentre i missili russi continuano a esercitare una pressione incessante sulle città ucraine, prendendo di mira in particolare le infrastrutture energetiche.

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Cop30, Ue: introdurre tariffazione carbonio più ampia possibile

Roma, 17 nov. (askanews) - È arrivato il momento di introdurre una tariffazione del carbonio la più ampia possibile. Lo ha sostenuto l'Unione Europea alla COP30, un tema su cui Bruxelles è attaccata da molti Paesi che temono i potenziali effetti economici.

"La tariffazione del carbonio è una misura che dobbiamo attuare con il maggior numero possibile di alleati e nel più breve tempo possibile", ha dichiarato Wopke Hoekstra, commissario europeo per il clima, al suo arrivo a Belem, nell'Amazzonia brasiliana, per la seconda settimana della conferenza sul clima delle Nazioni Unite.

"Si tratta davvero, come dice il proverbio, di un'idea così potente perché è giunto il momento di realizzarla. Possiamo imparare molto gli uni dagli altri. C'è molto entusiasmo nel voler fare le cose per bene. E sappiamo dalla nostra esperienza anche in Europa che una delle cose più efficaci che possiamo fare è dare un prezzo al carbonio. Quindi continueremo su questa strada", ha aggiiunto il commissario europeo difendendo il CBAM, o Carbon Border Adjustment Mechanism, un meccanismo introdotto da Bruxelles per adeguare il prezzo del carbonio alle frontiere, tassando le importazioni di beni ad alta intensità di carbonio provenienti da paesi con normative ambientali meno stringenti.

"Vorrei sottolineare un altro punto per cui non possiamo che elogiare la presidenza brasiliana per il successo già ottenuto. Si tratta della coalizione sulla conformità dei mercati del carbonio per la COP30. Paesi come Brasile, Messico, Canada, Zambia e molti altri stanno ora aderendo".

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Ramallah contro il progetto di legge israeliano sulla pena di morte

Ramallah (Cisgiordania), 17 nov. (askanews) - A Ramallah il vice-ministro palestinese degli Esteri, Omar Awadallah, lancia un appello alla comunità internazionale contro la proposta di legge israeliana che introduce la pena di morte per i "terroristi".

Un testo avanzato dal partito del ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, e approvato in prima lettura alla Knesset. Le successive votazioni potrebbero trasformarlo in legge e applicarlo ai palestinesi condannati per attacchi mortali contro cittadini israeliani.

"Sono state inviate lettere ai ministri degli Esteri di tutto il mondo - ha detto Awadallah - per discutere la legge sui prigionieri e l'esecuzione dei detenuti palestinesi, e per sollecitarli ad agire rapidamente per fermare questa legge. Abbiamo inoltre raccolto, seguito e documentato testimonianze terribili, alcune delle quali sono state presentate non solo ai tribunali internazionali, ma anche a organismi come i relatori speciali e le commissioni d'inchiesta internazionali".

"Useremo tutti gli strumenti diplomatici, giuridici e politici a nostra disposizione per portare davanti alla giustizia gli autori dei crimini di tortura contro i nostri prigionieri, dei crimini di abuso sessuale e dei casi di stupro che abbiamo documentato, e che tutte le organizzazioni in Palestina hanno già documentato. Porteremo avanti questo percorso sul piano giuridico, politico e diplomatico", ha concluso il viceministro palestinese degli Esteri.

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San Donato e Generali presentano la prima Smart Clinic a Roma

Roma, 17 nov. (askanews) - È stato inaugurato a Roma il primo centro polispecialistico Smart Clinic, nato dalla joint venture tra il Gruppo San Donato e Generali. Questa apertura romana rappresenta un passo avanti nello sviluppo del network di strutture sanitarie creato dal principale gruppo della sanità italiana, e dal leader nel settore assicurativo nel nostro Paese: un progetto che vuole estendersi su tutto il territorio nazionale per coniugare eccellenza clinica, innovazione tecnologica e accessibilità.

"Roma per noi - - ha detto Elena Bottinelli, AD di Smart Clinic S.p.A - è una città fondamentale per creare relazioni con le aziende e quindi utilizzare al meglio quelle che sono le potenzialità del welfare aziendale con le aziende che risiedono qui a Roma, ma anche dare una risposta ai cittadini che sia una risposta non solo come tradizionalmente inteso di salute ma anche di benessere, perché un cittadino che sta bene con se stesso sta bene con gli altri e sta bene in socialità".

Le Smart Clinic offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura in un ambiente progettato per rispondere alle esigenze di una sanità moderna, sostenibile e vicina alle persone. Un'offerta di prestazioni ambulatoriali che vuole garantire un'esperienza in ambito salute a 360 gradi, con servizi personalizzati grazie a processi digitali integrati per semplificare la presa in carico del paziente. Il nuovo centro di Roma, inoltre, per rispondere alla sfida dell'invecchiamento demografico, ha sviluppato due percorsi che promuovono la longevità attiva e la prevenzione.

"La salute per Generali - ha aggiunto Francesco Bardelli Chief Health & Welfare and Broker Management Officer Generali Italia e CEO Generali Welion - è un tema davvero strategico e al centro anzi addirittura è un pilastro del nostro nuovo piano strategico partner di vita dei nostri clienti e anche del sistema Paese. L'importanza di questa iniziativa è fondamentale per noi perché inizia a essere una prima risposta concreta per avvicinare prestazioni cliniche, mediche di prevenzione, protezione e benessere di grande qualità a tutti i cittadini. Noi vogliamo arrivare sul territorio. Questa partnership col Gruppo San Donato è un primo tentativo di avere una soluzione di sanità integrativa che possiamo offrire davvero a tutti i nostri clienti".

Gruppo San Donato e Generali vogliono ridefinire il modello di assistenza sanitaria sul territorio, creando strutture facilmente accessibili, non solo agli assicurati Generali, ma a chiunque desideri usufruire di percorsi di salute innovativi e personalizzati.

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Le vittime di Epstein in un video: "Abbiamo sofferto così tanto"

Milano, 17 nov. (askanews) - Le donne sopravvissute agli abusi sessuali di Jeffrey Epstein hanno pubblicato un video in collaborazione con una coalizione che lavora per porre fine allo sfruttamento sessuale e hanno chiesto al Congresso degli Stati Uniti di votare per la pubblicazione dei file di Epstein. Il Presidente repubblicano della Camera Mike Johnson ha dichiarato che questa settimana voterà per costringere il Dipartimento di Giustizia a pubblicare i file rimanenti relativi all'inchiesta su Epstein.

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