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"Rino Gaetano - Sempre più blu", al cinema, più vivo che mai

di TMNews venerdì 21 novembre 2025
2' di lettura

Roma, 21 nov. (askanews) - "Rino Gaetano - Sempre più blu", nei cinema il 24, 25 e 26 novembre, è un ritratto vivace, ricco di testimonianze e immagini di repertorio, di un cantautore scomparso più di trent'anni fa ma ancora vivissimo nella memoria di tutti, come le sue canzoni: da "Gianna" a "Ma il cielo è sempre più blu", che uscì proprio 50 anni fa. Il regista Giorgio Verdelli, amico di Rino, ci fa rimmergere in quegli anni Settanta straordinari per la musica italiana, per far conoscere la personalità unica di quel geniale menestrello.

"Lui era irriverente, non era contro. Alcuni suoi colleghi erano contro, lui non era sotto nessuna bandiera e si prendeva il lusso di prendere in giro tutti" ha spiegato il regista. Il cantautore calabrese fu infatti capace di raccontare il disagio e la bellezza della sua epoca in modo tagliente, tra satira e poesia, tra genio e provocazione. Non era considerato un musicista impegnato ma faceva delle fotografie lucide della società, con leggerezza, ironia, toni a volte surreali.

Tante voci, da quelle della sorella e del nipote, a Riccardo Cocciante, Danilo Rea, Sergio Cammariere, Brunori Sas, Lucio Corsi, ci restituiscono aspetti della sua personalità e della sua musica. "Io credo che di Rino Gaetano forse ai giovani è arrivata questa estrema leggerezza, però dicendo delle cose vere. - ha detto Verdelli - Quindi la verità e la libertà sono quelle che hanno fatto sì che Rino Gaetano oggi fosse più attuale paradossalmente di alcuni altri che invece avevano venduto tanti dischi in quel momento ma oggi sono messi da parte".

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Zelensky: rischiamo la rottura con gli Usa, non tradirò mai l'Ucraina

Kiev, 21 nov. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avverte che Kiev potrebbe trovarsi davanti a "una scelta molto difficile" sul piano statunitense per porre fine alla guerra con la Russia. Nel suo messaggio speciale alla nazione, Zelensky afferma che l'Ucraina rischia "la perdita della dignità" o la rottura con il suo principale partner, mentre Washington spinge per i 28 punti che includono concessioni territoriali e una riduzione delle capacità militari di Kyiv. Il leader ucraino ha aggiunto che non tradirà mai l'interesse nazionale dell'Ucraina e che proporrà pazientemente "alternative" al piano di pace Usa.

"In questo momento stiamo vivendo uno dei periodi più difficili della nostra storia - afferma Zelensky - La pressione sull'Ucraina è tra le più forti. Il nostro Paese potrebbe trovarsi davanti a una scelta molto dura: o la perdita della dignità, oppure il rischio di perdere un partner fondamentale; o accettare i complessi 28 punti, oppure affrontare un inverno estremamente rigido - il più rigido - con ulteriori rischi".

"Non lo tradirò mai. L'interesse nazionale dell'Ucraina deve essere rispettato - ha aggiunto il presidente Ucraino -. Non ricorriamo a dichiarazioni roboanti: lavoreremo con calma con gli Stati Uniti e con tutti i partner. Ci saranno sforzi costruttivi per trovare soluzioni con il nostro principale alleato. Presenterò argomentazioni, cercherò di convincere, proporrò alternative, ma non daremo mai al nemico alcun pretesto per dire che l'Ucraina non vuole la pace, che è l'Ucraina a bloccare il processo o che non è pronta alla diplomazia".

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Trevo , la nuova copertura Sandrini per le grandi opere

Milano, 21 nov. (askanews) - Il settore delle costruzioni metalliche in Italia è in forte crescita e potrebbe superare i 3,3 miliardi di euro nel 2025, trainato dagli investimenti nelle infrastrutture e dall'uso di materiali riciclabili. In questo scenario Sandrini Metalli presenta a MADE Expo Trevo , il nuovo sistema di copertura che semplifica la posa e garantisce continuità anche su geometrie complesse grazie alla profilatura in cantiere. Forte di una lunga storia industriale, l'azienda ribadisce come la tradizione familiare resti un elemento chiave del suo percorso di innovazione. Abbiamo parlto con Nazzareno Damioli - direttore generale Sandrini Metalli:

"Sicuramente ha dovuto metterci in discussione e cambiare tanto. La tradizione, i valori che ci sono stati tramandati però ci hanno dato la possibilità e ci hanno permesso di mantenere la direzione chiara che era quella di crescere in maniera sostenibile mettendo le persone al centro del nostro progetto".

Un'innovazione che trova espressione proprio in Trevo , nato da tre anni di ricerca e sviluppo per rispondere alle nuove esigenze dei progettisti e dei cantieri, sempre più orientati a soluzioni flessibili e sostenibili.

"Questa innovazione Trevo è nata da una richiesta sempre più crescente di una soluzione sicura, di un sistema di copertura continuo, sicuro per le grandi opere. Si consideri che Trevo può essere curvato con diverse forme quindi si adagia fondamentalmente a tutte quelle che possono essere le forme richieste dalla progettazione. È una soluzione che consente anche di essere profilata direttamente in cantiere e questo anche in un'ottica di sostenibilità ambientale consente di ridurre quelli che sono gli sprechi dati dalla movimentazione del prodotto finito".

Negli ultimi anni, inoltre, Sandrini Metalli ha avviato un percorso di crescita che l'ha portata oltre i confini nazionali, grazie a investimenti, ampliamento dell'offerta e una presenza tecnica sempre più strutturata.

"Grazie alla divisione Architecture ma soprattutto a Trevo abbiamo l'intenzione di andare ad offrirci mettendo a disposizione il nostro know-how tecnico produttivo e tutto quello che fondamentalmente la nostra azienda può dare andando a creare offre un'offerta completa andando a proporre dei sistemi di copertura di facciata e non solo un vero prodotto".

A MADE Expo, Trevo è al centro anche del Trevo Lab, lo spazio dimostrativo che mostra dal vivo la produzione e le potenzialità del nuovo sistema.

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Congresso AIRO: radioterapia promossa, ma emotività è la vera sfida

Rimini, 21 nov. (askanews) - Una radioterapia sempre più efficace e, soprattutto, percepita dal paziente come cura affidabile e attenta. E' il quadro che emerge dalle indagini presentate a Rimini al Congresso Nazionale AIRO (Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia Clinica). I dati rivelano una fiducia altissima, con il 92% dei pazienti che promuove la cura e ben il 71% che non riporta effetti significativi a sei mesi dal trattamento. Ma dietro questi numeri positivi, i pazienti segnalano una sfida principale non tecnica: quasi uno su due (il 48%) indica infatti il peso emotivo e la preoccupazione legata alla malattia come la maggiore difficoltà da affrontare.

"I risultati sono stati davvero interessanti e devo dire più positivi di quelli che forse ci saremmo aspettati prima di iniziare la survey" commenta il presidente di AIRO, Marco Krengli.

Il 77% dei pazienti si è sentito ben supportato, oltre il 90% descrive il rapporto con il personale come cordiale e professionale. Maggiore fragilità emerge nei giovani tra 18 e 40 anni, che richiedono più informazioni e mostrano sensibilità più alta all'impatto emotivo. "Da un lato - prosegue Krengli - ci conforta il fatto che, appunto, i pazienti riportano una esperienza positiva, ma sicuramente dovremo prestare particolare attenzione ai pazienti più giovani, ai pazienti con alcune patologie, perché con alcune patologie specifiche anche gli effetti collaterali sono più importanti. Quindi vuole da un lato rassicurare che il trattamento viene gestito su uno standard di qualità percepita da parte dei pazienti assolutamente valida. Dall'altro ci dice che noi non dobbiamo tralasciare di prestare particolare attenzione a seguire questi pazienti, a entrare in empatia con loro e a rassicurarli per quelli che sono i possibili effetti collaterali del trattamento".

Sul fronte tecnologico, oltre l'80% dei centri italiani utilizza quotidianamente l'IGRT, la radioterapia a guida di immagini. Lo spiega il coordinatore della Commissione Scientifica AIRO, Pierluigi Bonomo: "Oltre l'80% dei centri censiti, dei partecipanti, ha riportato un utilizzo quotidiano di queste tecniche avanzate di controllo delle immagini, quindi ci dà un polso di estremo avanzamento dello stato dell'arte in Italia e quindi di fatto una garanzia della qualità del trattamento stesso".

Questa diffusione capillare di alta tecnologia, che vede anche l'uso di tecniche sofisticate - spesso basate sull'intelligenza artificiale - richiede un costante aggiornamento professionale. "Uno degli aspetti direi più belli della radioterapia oncologica come disciplina - ricorda Bonomo - è la sua costante evoluzione e quindi il coniugare questa crescita sia tecnologica, ma in generale di conoscenze con gli aspetti formativi è un qualcosa di estremamente importante che ci pone sicuramente all'avanguardia come paese a anche a livello internazionale".

Durante il congresso, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ricevuto l'onorificenza di socio emerito AIRO. La sfida futura è chiara: mantenere l'eccellenza tecnologica rafforzando il sostegno emotivo ai pazienti, soprattutto i più giovani.

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"Perdere i nostri figli" in guerra: il generale che scuote la Francia

Parigi, 21 nov. (askanews) - In Francia si apre un caso nazionale dopo l'intervento del capo di Stato maggiore delle Forze Armate, il generale Fabien Mandon, che davanti al congresso dei sindaci ha invitato il Paese a prepararsi a sacrifici in caso di conflitto, parlando di "accettare di perdere i propri figli".

"I militari sono uno spaccato della nazione. I giovani che operano nel mondo hanno tra i 18 e i 27 anni, vengono dalle vostre comunità e hanno le stesse aspirazioni. Terranno la posizione se sentiranno che anche il Paese la tiene insieme a loro. Se il Paese vacilla perché non è pronto ad accettare di perdere i suoi figli o a soffrire economicamente, allora ci esponiamo a un rischio".

Le parole hanno scatenato la reazione dei partiti di opposizione e un acceso dibattito sui media francesi.

Mandon ha parlato sulla scorta di analisi militari: secondo la "Revue Nationale Stratégique 2025", documento programmatico delle autorità di Parigi, la Francia deve "prepararsi all'ipotesi di un impegno maggiore di alta intensità nel vicinato europeo entro il 2027-2030". Parallelamente, è previsto "un massiccio aumento degli attacchi ibridi sul territorio nazionale". E un sondaggio Elabe di marzo 2025 conferma che il 64% dei francesi teme l'estensione del conflitto fino al suolo nazionale.

A difesa dell'esecutivo è intervenuta la ministra delle Forze Armate, Catherine Vautrin, che ha invitato a ridimensionare la polemica.

"Il presidente ha richiamato la situazione internazionale e la fase di svolta che stiamo attraversando. Dobbiamo anticipare, addestrare i nostri eserciti, riarmarci, ma serve anche una nazione lucida e unita. Per questo non c'è spazio per le polemiche, soprattutto quando nascono da frasi isolate, estrapolate dal contesto. Finiscono per avere un solo effetto: nuocere agli interessi del nostro Paese".

Anche in Italia sono state oggetto di dibattito, a fine 2024, le parole del Capo di Stato maggiore dell'Esercito Carmine Masiello, che aveva affermato la necessità di "prepararsi alla guerra" e proposto di rinominare la Scuola di Stato Maggiore in "Scuola di Guerra".

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