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Meloni al G20: "Ridurre il debito africano è una scelta di giustizia"

di TMNews sabato 22 novembre 2025
1' di lettura

Johannesburg, 22 nov. (askanews) - Al G20 di Johannesburg, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dedica il suo intervento al tema del debito dei Paesi africani e alla necessità di costruire rapporti realmente paritari con il continente. La premier rivendica l'impegno dell'Italia su riduzione e conversione del debito come leva per lo sviluppo, invitando gli altri leader a seguire la stessa strada.

Ecco un passaggio dell'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al G20:

"Per costruire un'Africa che sia veramente in grado di competere su un piano di parità, ovviamente non possiamo ignorare il peso del debito che grava su molte delle nazioni di questi continenti. Perciò - ha detto Meloni - l'Italia ha anche deciso di ridurre il debito dei paesi a basso e medio reddito del 50% nell'arco dei prossimi 10 anni e soprattutto di convertire l'intero debito dei paesi meno sviluppati in piani di investimento per quei paesi. Questa è una scelta che considero una scelta di giustizia e responsabilità, che speriamo altri seguiranno. Crediamo che questo sia il percorso giusto da intraprendere per costruire lo sviluppo e possiamo farlo insieme con umiltà e, soprattutto, con rispetto per gli altri. Vi ringrazio".

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"Sono molto preoccupato per la presenza di un raggruppamento delle forze armate statunitensi nel Mar dei Caraibi e intendo parlarne con Trump", ha detto Lula ai giornalisti parlando al G20 di Johannesburg.

Ha definito il Sud America un continente pacifico, nel quale i Paesi dovrebbero concentrarsi sul proprio sviluppo. Il presidente brasiliano ha accusato Trump, che ha boicottato il vertice del G20, di voler rafforzare un mondo unipolare, sostenendo che il mondo multipolare finirà per prevalere.

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L'obiettivo dell'attacco sarebbe il leader di Hezbollah Haytham Ali Tabatabai, secondo funzionari israeliani. Tabatabai è di fatto il capo di stato maggiore di Hezbollah ed è considerato il secondo leader dell'organizzazione militante filoiraniana, dopo il segretario generale Naim Qassem.

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All'interno nella camera ardente le sue canzoni hanno accompagnato il saluto delle persone davanti alla bara di legno chiaro, posizionata accanto al palco del Teatro, un luogo simbolo della sua carriera. Tanta gente comune ma anche tantissime personalità, a partire dal sindaco Beppe Sala che ha annunciato il lutto cittadino per i funerali di lunedì e l'intenzione, in accordo con la famiglia, di un omaggio della città all'artista.

"Bisogna trovare una formula non solo per ricordarla ma per mandare avanti il suo insegnamento, ha detto. Tutte le volte mi chiedono 'quindi una via o una piazza', ma penso che in questo caso bisogna trovare una formula più viva perché il suo insegnamento è stato veramente grande".

Fra le oltre 5mila persone che hanno voluto darle un saluto, Fabio Fazio, Liliana Segre, personalità del cinema come Gabriele Salvatores, dello spettacolo, da Ambra Angiolini a Simona Ventura, della musica, Paolo Fresu, Cristiano Malgioglio, Francesco Gabbani, Arisa, Fiorella Mannoia, Emma: "Le persone come lei non vanno via per sempre, è immortale, ha lasciato una eredità enorme", ha detto.

La camera ardente riapre la mattina prima del funerale che si svolgerà sempre a Milano, nella chiesa di San Marco a partire dalle 14.45.

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