Roma, 24 nov. (askanews) - Giocano d'anticipo Pio e Amedeo rispetto ai film di Natale e dal 27 novembre portano nei cinema "Oi vita mia", che è anche il loro esordio alla regia. Questa volta troviamo Pio che gestisce una comunità di recupero per ragazzi e Amedeo che guida una casa di riposo per anziani. Ad un certo punto si ritrovano a convivere sotto lo stesso tetto, tra anziani smemorati e giovani ribelli.
Lo spunto per la commedia ambientata a Vieste nasce dalla visita del duo comico sia in una vera casa di riposo affacciata sul mare che in una vera comunità per minori situata poco distante. "Abbiamo scoperto in questi luoghi tantissima umanità, cioè veramente un'umanità che fa paura. fa paura nel senso positivo del termine, incredibile" ha detto Pio, mentre Amedeo ha affermato: "Oggi gli adolescenti hanno una supponenza che dà fastidio, fa paura nell'accezione negativa del termine, indispettisce, mentre i vecchi sono convinti che ormai il mondo è andato a rotoli, che non c'è più niente da fare. Basterebbe un po' di dialogo, che ovviamente manca. In questo film abbiamo cercato di abbattere il muro del non-dialogo e di far comunicare queste due comunità".
I due comici pugliesi nel film dirigono quello che è stato il loro idolo, Lino Banfi, in un ruolo però insolito, visto che interpreta un malato di Alzheimer.
"Lino ci ha accompagnato nella crescita, ci ha fatto venir voglia di fare questo lavoro, perché Lino trasudava spensieratezza, e noi dall'altra parte della tv: voglio fare anche io come lui. - ha detto Pio - Non è stato facile proporre a Lino, che ha perso la moglie con l'Alzheimer, di interpretare un ruolo del genere, dove lui ha messo tantissima sofferenza. Quindi Lino veramente per noi veramente è stato preziosissimo, ma non solo in questo film, ma proprio nella nostra carriere, nella nostra vita sarà sempre parte di noi".