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Sanofi contribuisce alla Strategia per le Scienze della Vita

di TMNews lunedì 1 dicembre 2025
2' di lettura

Roma, 1 dic. (askanews) - In uno scenario internazionale caratterizzato da instabilità geopolitica, pressioni macroeconomiche, crescente domanda e difficoltà di accesso alla salute, l'Italia è chiamata a definire una politica industriale e scientifica capace di rafforzare la propria competitività nelle Scienze della Vita. Con questo obiettivo si è svolto a Roma l'evento "Guidare l'Innovazione verso una Strategia italiana delle Scienze della Vita" promosso da Sanofi. Base concreta del dibattito, i dati del Report d'Impatto 2024 di Sanofi, che offrono una fotografia del valore che l'Innovazione può generare per l'Italia. In particolare, con 70 milioni di euro investiti in Italia in ricerca e sviluppo, trasformazione tecnologica industriale, competenze e formazione, 108 studi clinici, una rete di 563 centri e 133 milioni di beneficio complessivo generato sul SSN e sulla nazione, Sanofi ha presentato il proprio contributo alla crescita scientifica e all'accesso a terapie trasformative per tutti i cittadini. Abbiamo parlato con Marcello Cattani, Presidente e Amministratore Delegato, Sanofi Italia e Malta:

"È un investimento che va oltre la clinica, è scienza, è tecnologia, è dati, intelligenza artificiale, produzione industriale, per dare un valore aggiunto che è fondamentale insieme al modello di competenze che contraddistingue i nostri collaboratori e quindi Sanofi è una delle prime realtà farmaceutiche che fa ricerche e produzione industriale in Italia e quindi è importante per l'Italia e l'Italia è importante per Sanofi. Questo è il nostro impegno che naturalmente si rafforzerà e proseguirà nel corso degli anni".

Per l'Italia - nazione leader europea nell'export farmaceutico e hub d'eccellenza per la ricerca clinica - le trasformazioni rappresentano un'opportunità strategica da cogliere attraverso una visione integrata e di lungo periodo. È poi intervenuto Giovanni Tria, Presidente della Fondazione ENEA Tech e Biomedical:

"Quello che bisogna cercare di migliorare è il sistema di regolamentazione, la rapidità con cui la ricerca può arrivare a un farmaco e soprattutto la rapidità con cui un farmaco possa arrivare sul mercato e poi c'è un problema di regolamentazione e di azione amministrativa per far sì che le risorse pubbliche esistenti anche destinate alla ricerca e al passaggio dalla ricerca all'industria possano arrivarci in modo rapido".

L'evento di Roma ha confermato un messaggio chiaro: l'Italia può assumere un ruolo di leadership nelle Scienze della Vita, ma questo richiede una visione nazionale condivisa, un ecosistema che preveda una governance che integri ricerca pubblica e privata e investimenti capaci di tradursi in soluzioni concrete per le persone.

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Ex Ilva, a Genova proteste e blocco stradale contro il "ciclo corto"

Genova, 1 dic. (askanews) - A Genova proteste dei lavoratori dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano con un presidio permanente allestito dalle prime ore del mattino in piazza Savio, snodo fondamentale per la viabilità nel ponente cittadino; è stato bloccato il traffico con i mezzi da lavoro.

I lavoratori, che protestano contro il "ciclo corto" e il possibile fermo degli impianti del Nord e chiedono l'arrivo nello stabilimento genovese di 200mila tonnellate di zincato da lavorare, hanno montato alcuni gazebo nella piazza e incendiato dei bancali di legno per scaldarsi, viste le basse temperature e le raffiche di tramontana in città. In piazza sono comparsi anche diversi striscioni indirizzati soprattutto al governo, tra cui "Urso bugiardo patentato", "Meloni batti un colpo" e "Non vi faremo chiudere Ilva Genova".

A far scattare le nuove proteste, dopo l'occupazione della fabbrica e i blocchi stradali delle settimane scorse, l'esito negativo, secondo i sindacati, dell'incontro di venerdì scorso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Armando Palombo, coordinatore della Rsu Fiom Cgil dello stabilimento Acciaierie d'Italia di Genova, ha spiegato: "Le novità sono negative rispetto alla partenza. Annunciano la conferma del ciclo corto, quindi a Genova vengono a mancare 200mila tonnellate di zincato da lavorare con tutti gli annessi e connessi. Ovviamente la cosa è ancora più grave perché non c'è una riduzione del personale al momento in cassa integrazione e la gente dovrebbe rimanere dentro a non fare praticamente nulla. Non è questo il nostro spirito. Un giorno a riposarsi fa piacere ma tre mesi ti mettono preoccupazione. Stiamo parlando di lavoratori 50enni che conoscono bene il loro mestiere e starsene tre mesi dentro a girare a vuoto non è nel nostro stile".

"Noi - ha concluso il sindacalista della Fiom Cgil - continuiamo la protesta e i blocchi ad oltranza, cioè fino a che qualche persona, il commissario, il ministro o il sottosegretario, ci garantiscono che torneranno qua le 200mila tonnellate di zincato da lavorare. È il minimo che chiediamo".

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Cavo Dragone: Nato valuta attacco ibrido preventivo contro Mosca

Milano, 1 dic. (askanews) - L'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha dichiarato al Financial Times che la Nato sta valutando di intensificare la sua risposta alla guerra ibrida di Mosca e ha affermato che un "attacco preventivo" potrebbe essere considerato un'"azione difensiva" rispetto agli attacchi informatici, ai sabotaggi e alle violazioni dello spazio aereo da parte della Russia. Dal canto suo la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che Mosca ha considerato queste dichiarazioni come "un passo estremamente irresponsabile", mentre Mosca continua anche la sua guerra contro Kiev senza alcuna pausa nonostante i negoziati di pace siano in corso.

"Stiamo studiando tutto - ha dichiarato Cavo Dragone che è presidente del Comitato Militare Nato - sul fronte informatico, siamo in un certo senso reattivi. Essere più aggressivi o proattivi invece che reattivi è qualcosa a cui stiamo pensando".

Intanto - come si vede in queste immagini - soldati ucraini si addestrano nelle tattiche di sgombero delle trincee in un campo norvegese nelle foreste della Polonia orientale, con droni che lanciano granate prima di assaltare le posizioni. I norvegesi "accettano l'esperienza che portiamo loro. E anche noi abbiamo qualcosa da imparare da loro. È una collaborazione molto interessante", afferma Aries, un addestratore ucraino a Jomsborg, un campo che prende il nome di una mitica fortezza vichinga. "Sono loro che combattono la guerra in questo momento, non noi. Ma noi portiamo la nostra competenza", aggiunge Anon, il vice comandante norvegese del campo.

I paesi dell'Europa orientale, a fronte di numerosi attacchi ibridi, hanno esortato la Nato a smettere di limitarsi a reagire e a contrattaccare. Ma Cavo Dragone avverte: la Nato e i suoi membri hanno "molti più limiti della nostra controparte per motivi etici, legali, giurisdizionali".

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La sicurezza sul lavoro nella serie "L'altro ispettore", su Rai 1

Roma, 1 dic. (askanews) - Il lavoro e la cultura della sicurezza sono al centro del "L'altro ispettore", su Rai1 dal 2 dicembre, diviso in tre serate. La serie diretta da Paola Randi, liberamente tratta dai romanzi di Pasquale Sgrò, è interpretata da Alessio Vassallo, Cesare Bocci, Francesca Inaudi.

Il tema degli incidenti e della sicurezza è sviluppato attraverso le vicende di un ispettore del lavoro appena rientrato a Lucca, sua città natale, dopo aver combattuto il caporalato al Sud. Qui ritrova un amico di famiglia, un mental coach in sedia a rotelle sopravvissuto all'incidente in cui anni prima aveva perso la vita il padre del protagonista, e un PM ex compagna di liceo.

La regista ha spiegato: "I casi sono ispirati a casi reali, chiaramente, perché volevamo cercare di dare una visione il più comprensiva possibile della realtà che purtroppo effettivamente si verifica molte volte nel nostro Paese oggi".

Il protagonista è impegnato ogni giorno a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e ad indagare sui casi in cui è venuta meno. Dalla serie emergono storie di persone, di lavoratori, di famiglie. "L'ispettore del lavoro tra l'altro è una figura abbastanza sconosciuta ma anche piuttosto interessante, innovativa, perché è un ispettore, un detective vero e proprio, cioè è uno che deve indagare, deve trovare gli indizi, deve ragionarci sopra, no? - ha detto la regista - E secondo me queste sono figure che in tempi come questi sono importanti da raccontare".

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Il Papa in Libano: prego per la pace nel Paese e nel mondo

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"E per il mondo chiediamo pace - ha poi aggiunto il pontefice - Specialmente la imploriamo per il Libano e per tutto il Levante. Ma sappiamo bene - e i santi ce lo ricordano - che non c'è pace senza conversione dei cuori. Perciò San Charbel ci aiuti a rivolgerci a Dio e a chiedere il dono della conversione per tutti noi", ha concluso.

Papa Leone si è poi diretto al Santuario di Nostra Signora del Libano ad Harissa dove lo attendeva una folla in festa.

"Il suo viaggio ci ha riportato il sorriso sul volto. Finalmente sorridiamo di nuovo dopo aver attraversato così tante difficoltà. Manteniamo la speranza e la fede nella pace, e speriamo che il Libano rimanga un faro e un luogo di incontro", ha detto Yasmine, cristiana libanese.

"Tutti vanno a Roma per vedere il Papa, ma lui è venuto da noi. Questa è la più grande benedizione, la più grande grazia e la più grande speranza per il Libano. Spero che i libanesi si uniscano per la pace, per il Libano e per i suoi giovani, perché l'emigrazione è significativa; molti se ne stanno andando", ha sottolineato Thèrèse.

"Non viene solo per noi cristiani , viene per tutto il Libano. Speriamo che i libanesi rimangano uniti e che questo Paese possa vivere in pace e amore", ha concluso la cristiana Rima.

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