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Ucraina, Zelensky da Macron all'Eliseo. Kallas: settimana cruciale

di TMNews lunedì 1 dicembre 2025
1' di lettura

Roma, 1 dic. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato all'Eliseo dove è stato accolto dal presidente francese Emmanuel Macron, per fare il punto sui negoziati in corso per cercare di porre fine alla guerra in Ucraina, all'indomani della visita di una delegazione di Kiev negli Stati Uniti e in attesa dell'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, a Mosca.

Ad accompagnare Zelensky, anche la moglie Olena, ricevuta da Brigitte Macron. Una settimana "cruciale" quella appena iniziata per la diplomazia, ha affermato Kaja Kallas, a capo della diplomazia dell'Ue, prima della riunione dei ministri della Difesa a Bruxelles. "Abbiamo sentito che i colloqui negli Stati Uniti sono stati difficili ma produttivi" ha detto.

Anche Trump ha espresso il suo "ottimismo" su una risoluzione del conflitto con la Russia ma si attende soprattutto l'esito dei colloqui di Mosca.

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Milano, quattro arresti e 348 chili di hashish sequestrati dai Carabinieri

Milano, 1 dic. (askanews) - Quattro uomini sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia Milano Duomo nell'ambito di un servizio di prevenzione generale, dopo il sequestro di 348 chili di hashish e alcune armi clandestine.

I militari, insospettiti da un autoarticolato con targa spagnola, hanno seguito il mezzo fino a un capannone nella provincia di Bergamo, dove i quattro stavano scaricando dieci borsoni. Nel veicolo, dotato di doppio fondo, sono stati trovati 258 chili di hashish termosigillati.

Le perquisizioni nelle abitazioni hanno permesso di recuperare altri 86 chili di hashish nella casa del 28enne, insieme a due pistole con matricola abrasa, munizioni e materiale per il confezionamento. Nella casa del 29enne sono stati trovati ulteriori 4 chili di hashish.

I quattro sono stati portati nel carcere di San Vittore su disposizione della Procura di Bergamo.

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Fondazione LIHR, un nuovo volto alle malattie neurodegenerative

Roma, 1 dic. (askanews) - Prevenire le malattie neurodegenerative come la malattia di Huntington e la malattia di Alzheimer è oggi una delle sfide più urgenti per la società e per la sanità pubblica. Il Congresso Annuale della Lega Italiana Ricerca Huntington (LIRH) svolto il 29 novembre a Roma è stato un importante momento che ha unito divulgazione scientifica e testimonianza diretta.

Le testimonianze pulsanti di Patrizia Spadin, Presidente dell'Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (A.I.M.A.), Andrea Michelon, Vice Presidente di NOI Huntington, Sofia e Nicola, due ragazzi di 27 e 22 anni che hanno il coraggio di raccontarsi pubblicamente anche attraverso i social, hanno mostrato i passi da fare per avvicinare i bisogni reali delle famiglie alle istituzioni, come sottolineato da Francesco Rossiello, caregiver da oltre 40 anni e autore del libro Vite Sospese: "Ho scritto un libro relativamente alla malattia di Huntington e quindi alla mia esperienza, si chiama Vite Sospese e credo che tutti quanti dovrebbero leggerlo perché è una testimonianza importante in modo da unire le persone intorno a questa problematica".

Le due malattie neurodegenerative che colpiscono la mente, sia sul piano cognitivo che sul piano comportamentale sono due forme di disabilità non sempre riconosciute nelle persone. I lavori scientifici sono stati introdotti dalla Dott.ssa Nicoletta Locuratolo e dal Direttore Scientifico della Fondazione LIRH, Ferdinando Squitieri, che ha parlato così prospettive sulle malattie correlate all'Huntington.

Ferdinando Squitieri, Direttore Scientifico della Fondazione LIRH, ha dichiarato: "Il convegno rappresenta un'occasione importante per sottolineare due aspetti fondamentali. Il primo è che c'è un peso notevole delle malattie neurodegenerative nella società perché sono destinate a diventare molto rilevanti in termini numerici. La seconda è che la prevenzione è fondamentale e, in questo senso, il ruolo di una malattia rara come la malattia di Huntington svolge un'azione di conoscenza e di approfondimento rilevante perché si tratta di una patologia genetica che si può prevedere".

Barbara D'Alessio, Presidente della Fondazione LIRH, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere con questo convegno, come Fondazione Lega Italiana di Ricerca Huntington, è accrescere la conoscenza e la consapevolezza sulla patologia di Huntington, che è una malattia rara. Molte persone la conoscono forse più per gli aspetti scenografici dei movimenti involontari che la caratterizzano, senza però sapere che gli aspetti più importanti, più difficili da gestire per le persone che ne sono coinvolte sono quelli che non si vedono, quindi sono le difficoltà di tipo mentale e psichiatrico. Noi vogliamo far emergere quella fragilità più nascosta che fa parte di questa malattia, come di altre patologie neurodegenerative, per cercare di combattere lo stereotipo della disabilità".

Gli stereotipi si combattono attraverso la corretta informazione circa la ricerca e le sperimentazioni terapeutiche, così come è avvenuto nella sessione pomeridiana del Convegno che ha riunito a Roma oltre 200 partecipanti da ogni parte d'Italia.

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Si finge carabiniere e truffa un'anziana: arrestato a Reggio Calabria

Reggio Calabria, 1 dic. (askanews) - Un uomo è stato arrestato dai Carabinieri per aver truffato un'anziana dopo essersi spacciato per un tenente dell'Arma e averla convinta a consegnargli gioielli del valore di circa 30mila euro. L'uomo aveva contattato la vittima sostenendo che fosse coinvolta in una presunta rapina avvenuta nei giorni precedenti.

La Stazione di Reggio Calabria Principale ha avviato subito le indagini, ricostruendo i movimenti del sospetto grazie alle informazioni fornite dalla donna. L'uomo è stato poi intercettato dai Carabinieri della Compagnia di Palmi nei pressi dello svincolo A2 di Bagnara Calabra, dove i militari hanno recuperato l'intera refurtiva.

L'Arma invita a segnalare ogni situazione sospetta e ricorda che nessun militare richiede denaro o oggetti di valore. I controlli sono stati intensificati in vista delle festività, periodo in cui le truffe ai danni degli anziani tendono ad aumentare.

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Ex Ilva, a Genova proteste e blocco stradale contro il "ciclo corto"

Genova, 1 dic. (askanews) - A Genova proteste dei lavoratori dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano con un presidio permanente allestito dalle prime ore del mattino in piazza Savio, snodo fondamentale per la viabilità nel ponente cittadino; è stato bloccato il traffico con i mezzi da lavoro.

I lavoratori, che protestano contro il "ciclo corto" e il possibile fermo degli impianti del Nord e chiedono l'arrivo nello stabilimento genovese di 200mila tonnellate di zincato da lavorare, hanno montato alcuni gazebo nella piazza e incendiato dei bancali di legno per scaldarsi, viste le basse temperature e le raffiche di tramontana in città. In piazza sono comparsi anche diversi striscioni indirizzati soprattutto al governo, tra cui "Urso bugiardo patentato", "Meloni batti un colpo" e "Non vi faremo chiudere Ilva Genova".

A far scattare le nuove proteste, dopo l'occupazione della fabbrica e i blocchi stradali delle settimane scorse, l'esito negativo, secondo i sindacati, dell'incontro di venerdì scorso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Armando Palombo, coordinatore della Rsu Fiom Cgil dello stabilimento Acciaierie d'Italia di Genova, ha spiegato: "Le novità sono negative rispetto alla partenza. Annunciano la conferma del ciclo corto, quindi a Genova vengono a mancare 200mila tonnellate di zincato da lavorare con tutti gli annessi e connessi. Ovviamente la cosa è ancora più grave perché non c'è una riduzione del personale al momento in cassa integrazione e la gente dovrebbe rimanere dentro a non fare praticamente nulla. Non è questo il nostro spirito. Un giorno a riposarsi fa piacere ma tre mesi ti mettono preoccupazione. Stiamo parlando di lavoratori 50enni che conoscono bene il loro mestiere e starsene tre mesi dentro a girare a vuoto non è nel nostro stile".

"Noi - ha concluso il sindacalista della Fiom Cgil - continuiamo la protesta e i blocchi ad oltranza, cioè fino a che qualche persona, il commissario, il ministro o il sottosegretario, ci garantiscono che torneranno qua le 200mila tonnellate di zincato da lavorare. È il minimo che chiediamo".

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