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Un cucciolo di tigre porta speranza alle foreste della Thailandia

di TMNews mercoledì 3 dicembre 2025
1' di lettura

Milano, 3 dic. (askanews) - Un cucciolo di tigre porta nuova speranza alle foreste della Thailandia. Si chiama Gamma e fa parte della prima cucciolata nata nel Khlong Lan National Park. Dopo mesi di avvistamenti, a inizio 2025 Gamma era scomparso, alimentando timori per la sua sorte. Ma a novembre, una fototrappola nel Lan Sang National Park - a oltre 70 km dal luogo di nascita - ha immortalato il giovane maschio in perfetta salute.

Quindici anni di progetti con il supporto del WWF hanno portato in Asia le tigri a quota 5.500, un numero che ancora non ne scongiura l'estinzione.

Forte di questo successo, reso possibile dalle tante persone che sostengono il WWF, l'organizzazione ha deciso di tentare un altro passo storico per la conservazione della tigre. In collaborazione con il governo del Kazakhstan e nell'ambito di un importante progetto di rinaturalizzazione, sono state reintrodotte nel vasto paese , dopo 70 anni di estinzione, due tigri siberiane: Bogdana e Kuma le prime due nuove tigri del Kazakhstan.

La campagna di Natale WWF per le specie minacciate è su wwf.it/adozioni

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Poste, Del Fante: premio TGPoste importante segnale di attenzione

Roma, 3 dic. (askanews) - Come Poste Italiane "siamo un'azienda di servizi, non produciamo niente di fisico e quindi dobbiamo poggiarci sui talenti. Talento vuol dire, oggi, nella giornata dedicata al giornalismo, scegliere tre ragazzi che hanno fatto dei pezzi molto interessanti, così giudicati dai direttori delle principali testate italiane giornalistiche. E, tra questi, individuare uno che ha vinto il premio, avendo la possibilità di collaborare con Poste, con il nostro ufficio stampa, col nostro TGPoste e poi fare uno stage interessante a Londra alla scuola di giornalismo". Così l'amministratorte delegato di Poste Italiane, Matteo del Fante a margine della cerimonia, oggi a Roma, del premio giornalistico TGPoste.

"Quindi talento per un mestiere importante, prezioso". Ma anche "per dare un segnale importante di un'azienda, come Poste, per i giovani, per i mille che hanno partecipato a questa competizione (sul fatto) che c'è sensibilità da parte nostra, sensibilità da parte di tutti. Oggi avevamo i direttori di tutte le testate giornalistiche nazionali e locali. Quindi anche con questi ragazzi immaginate l'emozione di essere sul palco - ha aggiunto - davanti ai più grandi direttori che hanno fatto la storia del giornalismo italiano".

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Codice Junior, tra diritti e doveri dei minori

Roma, 3 dic. (askanews) - Una raccolta normativa unica nel suo genere, dedicata ai diritti e ai doveri dell'infanzia e dei giovani under 18: nasce il nuovo volume Codice Junior, con l'obbiettivo di fornire ai giovani informazioni essenziali sul proprio ruolo nella società e sul proprio status giuridico. Il Codice si rivolge sia agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori sia a un pubblico adulto, in particolare ai professionisti del settore giuridico, alla pubblica amministrazione e agli operatori dei servizi educativi. Il volume, a cura del professor. Marco Ruotolo, è stato presentato presso la Corte Suprema di Cassazione alla presenza delle istituzioni - tra i quali Pasquale D'Ascola (Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione) e Piero Gaeta (Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione) - insieme a figure di spicco del mondo accademico. Abbiamo parlato con Prof. Marco Ruotolo, Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università Roma Tre e curatore del volume:

"Il volume si articola in otto parti, oltre a quella generale introduttiva ci sono approfondimenti che riguardano la famiglia, la scuola, la salute, la giustizia, giustizia minorile in campo civile e penale e c'è un aspetto che, come emerso anche dall'incontro, attraversa le otto parti, quella della valorizzazione dell'autodeterminazione del minore. L'idea che un po' accomuna tutti i contributi è quella di intendere i limiti all'esercizio dei diritti in modo restrittivo, solo quando siano limiti effettivamente funzionali allo sviluppo della persona e da questo punto di vista, altro aspetto che è emerso, ma che dal libro emerge chiaramente, è quella della valorizzazione dell'ascolto del minore, in una prospettiva di responsabilizzazione che assume rilievo anche rispetto alla tematica, a me di grande attualità, del disagio psichico delle dipendenze".

Il volume, edito da Lefebvre Giuffré, sottolinea l'impegno del gruppo a favore della diffusione della cultura giuridica tra i più giovani e del rapporto con le istituzioni. Alla realizzazione del volume hanno contribuito, in qualità di autori, numerosi professionisti con esperienze e competenze diversificate: Flaminia Aperio Bella, Ignazio Ardizzone, Filippo Danovi, Elisabetta Frontoni, Elisabetta Lamarque e Mauro Palma. Infine è intervenuto Antonio Delfino Direttore Relazione Esterne e Istituzionali di Lefebvre Giuffrè:

"Riguardo proprio le istituzioni, un principio importante di Le Febre Giuffre riguarda proprio l'accessibilità del diritto a tutti e questo in realtà non è un volume, è certamente un volume questo che abbiamo realizzato, ma è anche e soprattutto un impegno culturale della casa editrice in relazione e per creare un rapporto sempre più stretto fra il mondo dell'educazione e il mondo del diritto e proprio le istituzioni".

Il 'Codice Junior' diventa così un elemento imprescindibile non solo per i minori ma soprattutto per educatori e genitori, anche alla luce delle ultime vicissitudini che la cronaca ci offre.

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Volontari@work, torna il Premio della Fondazione Terzjus

Roma, 3 dic. (askanews) -Riconoscere e diffondere le migliori esperienze del volontariato di competenza, un modello che unisce imprese, lavoratori ed Enti del Terzo Settore.

Questo il messaggio del premio "Volontari@work" promosso dalla Fondazione Terzjus.

Il presidente Luigi Bobba spiega: "Questo premio ha il significato di lanciare un ponte fra il mondo profit e quello non profit. Fra le imprese e gli enti di terzo settore. Delle imprese che prestano, senza oneri, a degli enti di terzo settore dei collaboratori, con le loro competenze per sviluppare e sostenere progetti, rispondere a dei bisogni importanti. E' un modo per alimentare la grande corrente del volontariato che rappresenta la risorsa principale delle organizzazioni di terzo settore".

Oggi 65 mila imprese offrono ai dipendenti opportunità strutturate di volontariato. Ma quali sono le prospettive per domani? Walter Rizzetto, presidente della XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera, dice: "Sono prospettive molto ampie, nel senso che questo sarà un passaggio che oltre ad essere molto virtuoso per le aziende farà anche reputazione per le imprese stesse. La cosa interessante è che si sta diffondendo non soltanto in seno alle grandi aziende, il cui bilancio è quello di cercare di favorire un percorso del genere, ma anche alla piccola e media impresa. E questo per il mercato del lavoro significa formazione e significa socialità".

La presentazione alla Camera è stata l'occasione per discutere iniziative e proposte. Anche in vista del 5 dicembre, Giornata internazionale del volontariato.

Anna Ascani, vicepresidente della Camera, sottolinea: "Credo che facilitare lo scambio di competenze tra imprese e terzo settore sia utilissimo, ovviamente al terzo settore che ha bisogno di quelle competenze per vivere e continuare a crescere. Ma anche alle imprese che possono così fare formazione ai propri dipendenti, in qualche modo premiare la capacità di portare quelle competenze nella società laddove ce ne è più bisogno. Credo che lo Stato debba fare soprattutto da facilitatore, premiando le esperienze migliori e attraverso un quadro fiscale che sia il più possibile positivo di fronte a queste iniziative che spesso incontrano tante difficoltà burocratiche".

Ogni giorno 6 milioni di italiani mettono a disposizione tempo e capacità professionali per migliorare la vita delle comunità.

Bobba ricorda: "C'è un capitale invisibile del Paese, senza il quale però tanti bisogni rimarrebbero senza risposta. E soprattutto che coloro che fanno più fatica, coloro che vivono situazioni di disagio, di povertà, sarebbero in qualche modo abbandonati e più soli. Ecco allora che investire sul volontariato, anche attraverso il volontariato di competenza, anche chiamando in causa le imprese, diventa un modo per alimentare questa grande corrente del volontariato che è una risorsa che è una risorsa straordinaria per il Paese, per renderlo più coeso, più giusto, più solidale".

Il premio "Volontari@work", ideato da Sara Vinciguerra, vuol far emergere e valorizzare il ruolo strategico del volontariato di competenza come leva di innovazione sociale. E' il dare una mano della solidarietà.

Rizzetto aggiunge: "E' la storia che ci insegna certi passaggi, dal 1852 quando don Giovanni Bosco aiutò a scrivere il primo contratto di 'apprendizaggio'. 1891, l'Enciclica più sociale che esiste, la Rerum Novarum di Leone XIII, alla terza Enciclica di Papa Francesco 'Fratelli tutti'. Penso che questo ambito sia un humus molto fertile per far fiorire tutto quello che abbiamo detto oggi".

Le candidature sono aperte fino al 6 marzo 2026. La partecipazione è gratuita e aperta a imprese di ogni settore e dimensione, oltre che a Enti del Terzo Settore e Onlus.

La III edizione introduce un'importante apertura: possono partecipare anche le imprese con meno di 50 dipendenti, per favorire la diffusione del volontariato di competenza in tutto il tessuto produttivo, incluse le piccole realtà che rappresentano la struttura portante dell'economia italiana.

La giuria del premio si presenta con un equilibrio tra continuità e nuove competenze. Tra le riconferme figurano Maria Carla De Cesari (Il Sole 24 Ore), Alessandro Lombardi (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Mara Moioli (Italia non profit), Chiara Tommasini (Csvnet) e Giuseppe Tripoli (Unioncamere). Accanto a loro, si aggiungono importanti novità: Francesco Giorgino (Rai), Giancarlo Moretti (Forum Terzo Settore), Franca Maino (Università Statale di Milano), Stefano Arduini (Vita), Giuseppe Guerini (Cecop) e la Vicepresidente della Camera dei Deputati, Anna Ascani, che assume il ruolo di Presidente della Giuria.

A coordinare il gruppo, Sara Vinciguerra nel ruolo di segretario di giuria.

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La Russa: il '68 prometteva molto, contestazione non solo rossa

Roma, 3 dic. (askanews) -Il presidente del Senato Ignazio La Russa è intervenuto a palazzo Giustiniani alla presentazione del documentario "1949-1968. Quando l'Italia sognava", curato dal giornalista e conduttore Rai Bruno Vespa. "Mi preme sottolineare che Bruno (Vespa, ndr), che non è uno storico, però sta facendo storia, in parole povere, con puntualità" ha detto La Russa.

"Il '68 all'inizio prometteva molto, io l'ho vissuto: era un periodo in cui anche i giovani nelle università... Innanzitutto non si era ancora completamente colorata di rosso la contestazione; in molte scuole e molte università, anzi ragazzi... Nietzsche e Marx, come dice una canzone di De Gregori, si stringevano la mano, e c'era proprio la volontà di concludere questo percorso. Poi invece il dato ideologico prevalse e secondo me il giudizio diventa diverso. Ma questi anni sono gli anni della mia infanzia e della mia giovinezza, io sono nato nel '47 cioè solo due anni prima che tu cominciassi a raccontare e quindi sulla mia pelle ho visto questi cambiamenti", ha sottolineato La Russa, rivolgendosi all'autore del documentario. "Ho visto come il sogno dell'Italia si trasformasse poi in modo di vivere sempre velocemente diversi" ha aggiunto, "sono curioso di vedere come questa fase felice della vita italiana è stata vista, letta e trasformata in immagini da Vespa".

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