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All'Ara Pacis "Impressionismo e oltre", da Degas a Picasso a Van Gogh

di TMNews mercoledì 3 dicembre 2025
1' di lettura

Roma, 3 dic. (askanews) - Sarà ospitata all'Ara Pacis fino al 3 maggio la mostra "Impressionismo e oltre. Capolavori dal Detroit Institute of Arts", che raccoglie cinquantadue opere dei grandi maestri dell'arte europea dal XIX al XX secolo. In mostra ci sono i pionieri dell'impressionismo Degas e Renoir, i protagonisti delle avanguardie parigine Matisse e Picasso, passando per le innovazioni di Van Gogh e gli sperimentatori dell'arte tedesca, come Kandinsky e Beckmann.

L'esposizione curata da Ilaria Miarelli Mariani e Claudio Zambianchi presenta dipinti provenienti dal Detroit Institute of Arts, una delle maggiori istituzioni museali degli Stati Uniti. Si apre con il rinnovamento dell'arte francese a partire dalla metà del XIX secolo, quando realisti e impressionisti si concentrano sulla rappresentazione della vita moderna, sulla verità del quotidiano e sulla resa immediata della percezione della luce.

In mostra cinque dipinti di Degas, il celebre "Bagnanti" di Cézanne, la "Donna in poltrona" di Pierre-Auguste Renoir, ai quali si affiancano due opere più tarde di Pissarro e Alfred Sisley. Il racconto espositivo prosegue con le ricerche sviluppate dopo il 1886, anno dell'ultima mostra impressionista, con opere di Cézanne, Renoir, Van Gogh. La parte centrale del percorso è dedicata alla Parigi dei primi due decenni del Novecento, quando la capitale francese si afferma come centro artistico mondiale e vede emergere figure come Pablo Picasso e Henri Matisse, Modigliani.

Chiude il percorso una ricca selezione dedicata all'avanguardia tedesca, da Kandinsky a Kokoschka.

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Farmaci, Senato: tavolo per nuovo modello di accesso precoce

Roma, 3 dic. (askanews) - Garantire ai pazienti italiani un accesso tempestivo alle nuove terapie, colmando la distanza tra i tempi che separano l'approvazione europea dei trattamenti dalla loro effettiva disponibilità, senza costi aggiuntivi per il Servizio Sanitario Nazionale. È questo l'obiettivo del Tavolo di lavoro istituzionale sull'accesso precoce ai nuovi farmaci che si apre oggi al Senato della Repubblica su iniziativa del Sen. Francesco Zaffini, Presidente della 10 Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale).

In particolare, a margine dell'evento, il Sen. Zaffini ha dichiarato: "Ci sono due temi da approfondire, in termini di giustizia e di economicità. Garantire le nuove terapie in tempi rapidi e tempestivi non vuol dire soltanto gestire il progredire della patologia, ma comporta anche dei risparmi sensibili in termini di spesa corrente per il SSN".

Durante il confronto tra Istituzioni ed esperti dal titolo "Nuova policy di accesso ai farmaci: una svolta per il Servizio sanitario nazionale" sono stati presentati i risultati di un nuovo studio realizzato dal prof. Fabrizio Gianfrate, economista sanitario e docente presso diverse università italiane e sostenuto da argenx Italia: "Ad oggi AIFA impiega, dall'approvazione alla disponibilità effettiva del farmaco, circa 17 o 18 mesi. Grazie alla nostra proposta, questo arco temporale può ridursi fino a 15 giorni. Adottando uno schema che viene impiegato in Francia ed in Germania, i tempi vengono abbreviati a costo zero".

In merito si è espresso anche Fabrizio Celia, Amministratore Delegato argenx Italia: "La nostra proposta di policy nasce dalla consapevolezza che oggi l'innovazione farmacologica è fondamentale, ma non sufficiente. Infatti, è necessario prevedere tempi più rapidi per la messa a disposizione delle innovazioni a favore dei pazienti che, ad oggi, a causa del carico delle loro patologie, non hanno la possibilità di attendere".

Una giornata di confronto che ha permesso di mettere in luce problemi e soluzioni per accelerare l'accesso ai nuovi farmaci.

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Poste, Del Fante: premio TGPoste importante segnale di attenzione

Roma, 3 dic. (askanews) - Come Poste Italiane "siamo un'azienda di servizi, non produciamo niente di fisico e quindi dobbiamo poggiarci sui talenti. Talento vuol dire, oggi, nella giornata dedicata al giornalismo, scegliere tre ragazzi che hanno fatto dei pezzi molto interessanti, così giudicati dai direttori delle principali testate italiane giornalistiche. E, tra questi, individuare uno che ha vinto il premio, avendo la possibilità di collaborare con Poste, con il nostro ufficio stampa, col nostro TGPoste e poi fare uno stage interessante a Londra alla scuola di giornalismo". Così l'amministratorte delegato di Poste Italiane, Matteo del Fante a margine della cerimonia, oggi a Roma, del premio giornalistico TGPoste.

"Quindi talento per un mestiere importante, prezioso". Ma anche "per dare un segnale importante di un'azienda, come Poste, per i giovani, per i mille che hanno partecipato a questa competizione (sul fatto) che c'è sensibilità da parte nostra, sensibilità da parte di tutti. Oggi avevamo i direttori di tutte le testate giornalistiche nazionali e locali. Quindi anche con questi ragazzi immaginate l'emozione di essere sul palco - ha aggiunto - davanti ai più grandi direttori che hanno fatto la storia del giornalismo italiano".

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Codice Junior, tra diritti e doveri dei minori

Roma, 3 dic. (askanews) - Una raccolta normativa unica nel suo genere, dedicata ai diritti e ai doveri dell'infanzia e dei giovani under 18: nasce il nuovo volume Codice Junior, con l'obbiettivo di fornire ai giovani informazioni essenziali sul proprio ruolo nella società e sul proprio status giuridico. Il Codice si rivolge sia agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori sia a un pubblico adulto, in particolare ai professionisti del settore giuridico, alla pubblica amministrazione e agli operatori dei servizi educativi. Il volume, a cura del professor. Marco Ruotolo, è stato presentato presso la Corte Suprema di Cassazione alla presenza delle istituzioni - tra i quali Pasquale D'Ascola (Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione) e Piero Gaeta (Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione) - insieme a figure di spicco del mondo accademico. Abbiamo parlato con Prof. Marco Ruotolo, Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università Roma Tre e curatore del volume:

"Il volume si articola in otto parti, oltre a quella generale introduttiva ci sono approfondimenti che riguardano la famiglia, la scuola, la salute, la giustizia, giustizia minorile in campo civile e penale e c'è un aspetto che, come emerso anche dall'incontro, attraversa le otto parti, quella della valorizzazione dell'autodeterminazione del minore. L'idea che un po' accomuna tutti i contributi è quella di intendere i limiti all'esercizio dei diritti in modo restrittivo, solo quando siano limiti effettivamente funzionali allo sviluppo della persona e da questo punto di vista, altro aspetto che è emerso, ma che dal libro emerge chiaramente, è quella della valorizzazione dell'ascolto del minore, in una prospettiva di responsabilizzazione che assume rilievo anche rispetto alla tematica, a me di grande attualità, del disagio psichico delle dipendenze".

Il volume, edito da Lefebvre Giuffré, sottolinea l'impegno del gruppo a favore della diffusione della cultura giuridica tra i più giovani e del rapporto con le istituzioni. Alla realizzazione del volume hanno contribuito, in qualità di autori, numerosi professionisti con esperienze e competenze diversificate: Flaminia Aperio Bella, Ignazio Ardizzone, Filippo Danovi, Elisabetta Frontoni, Elisabetta Lamarque e Mauro Palma. Infine è intervenuto Antonio Delfino Direttore Relazione Esterne e Istituzionali di Lefebvre Giuffrè:

"Riguardo proprio le istituzioni, un principio importante di Le Febre Giuffre riguarda proprio l'accessibilità del diritto a tutti e questo in realtà non è un volume, è certamente un volume questo che abbiamo realizzato, ma è anche e soprattutto un impegno culturale della casa editrice in relazione e per creare un rapporto sempre più stretto fra il mondo dell'educazione e il mondo del diritto e proprio le istituzioni".

Il 'Codice Junior' diventa così un elemento imprescindibile non solo per i minori ma soprattutto per educatori e genitori, anche alla luce delle ultime vicissitudini che la cronaca ci offre.

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Volontari@work, torna il Premio della Fondazione Terzjus

Roma, 3 dic. (askanews) -Riconoscere e diffondere le migliori esperienze del volontariato di competenza, un modello che unisce imprese, lavoratori ed Enti del Terzo Settore.

Questo il messaggio del premio "Volontari@work" promosso dalla Fondazione Terzjus.

Il presidente Luigi Bobba spiega: "Questo premio ha il significato di lanciare un ponte fra il mondo profit e quello non profit. Fra le imprese e gli enti di terzo settore. Delle imprese che prestano, senza oneri, a degli enti di terzo settore dei collaboratori, con le loro competenze per sviluppare e sostenere progetti, rispondere a dei bisogni importanti. E' un modo per alimentare la grande corrente del volontariato che rappresenta la risorsa principale delle organizzazioni di terzo settore".

Oggi 65 mila imprese offrono ai dipendenti opportunità strutturate di volontariato. Ma quali sono le prospettive per domani? Walter Rizzetto, presidente della XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera, dice: "Sono prospettive molto ampie, nel senso che questo sarà un passaggio che oltre ad essere molto virtuoso per le aziende farà anche reputazione per le imprese stesse. La cosa interessante è che si sta diffondendo non soltanto in seno alle grandi aziende, il cui bilancio è quello di cercare di favorire un percorso del genere, ma anche alla piccola e media impresa. E questo per il mercato del lavoro significa formazione e significa socialità".

La presentazione alla Camera è stata l'occasione per discutere iniziative e proposte. Anche in vista del 5 dicembre, Giornata internazionale del volontariato.

Anna Ascani, vicepresidente della Camera, sottolinea: "Credo che facilitare lo scambio di competenze tra imprese e terzo settore sia utilissimo, ovviamente al terzo settore che ha bisogno di quelle competenze per vivere e continuare a crescere. Ma anche alle imprese che possono così fare formazione ai propri dipendenti, in qualche modo premiare la capacità di portare quelle competenze nella società laddove ce ne è più bisogno. Credo che lo Stato debba fare soprattutto da facilitatore, premiando le esperienze migliori e attraverso un quadro fiscale che sia il più possibile positivo di fronte a queste iniziative che spesso incontrano tante difficoltà burocratiche".

Ogni giorno 6 milioni di italiani mettono a disposizione tempo e capacità professionali per migliorare la vita delle comunità.

Bobba ricorda: "C'è un capitale invisibile del Paese, senza il quale però tanti bisogni rimarrebbero senza risposta. E soprattutto che coloro che fanno più fatica, coloro che vivono situazioni di disagio, di povertà, sarebbero in qualche modo abbandonati e più soli. Ecco allora che investire sul volontariato, anche attraverso il volontariato di competenza, anche chiamando in causa le imprese, diventa un modo per alimentare questa grande corrente del volontariato che è una risorsa che è una risorsa straordinaria per il Paese, per renderlo più coeso, più giusto, più solidale".

Il premio "Volontari@work", ideato da Sara Vinciguerra, vuol far emergere e valorizzare il ruolo strategico del volontariato di competenza come leva di innovazione sociale. E' il dare una mano della solidarietà.

Rizzetto aggiunge: "E' la storia che ci insegna certi passaggi, dal 1852 quando don Giovanni Bosco aiutò a scrivere il primo contratto di 'apprendizaggio'. 1891, l'Enciclica più sociale che esiste, la Rerum Novarum di Leone XIII, alla terza Enciclica di Papa Francesco 'Fratelli tutti'. Penso che questo ambito sia un humus molto fertile per far fiorire tutto quello che abbiamo detto oggi".

Le candidature sono aperte fino al 6 marzo 2026. La partecipazione è gratuita e aperta a imprese di ogni settore e dimensione, oltre che a Enti del Terzo Settore e Onlus.

La III edizione introduce un'importante apertura: possono partecipare anche le imprese con meno di 50 dipendenti, per favorire la diffusione del volontariato di competenza in tutto il tessuto produttivo, incluse le piccole realtà che rappresentano la struttura portante dell'economia italiana.

La giuria del premio si presenta con un equilibrio tra continuità e nuove competenze. Tra le riconferme figurano Maria Carla De Cesari (Il Sole 24 Ore), Alessandro Lombardi (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Mara Moioli (Italia non profit), Chiara Tommasini (Csvnet) e Giuseppe Tripoli (Unioncamere). Accanto a loro, si aggiungono importanti novità: Francesco Giorgino (Rai), Giancarlo Moretti (Forum Terzo Settore), Franca Maino (Università Statale di Milano), Stefano Arduini (Vita), Giuseppe Guerini (Cecop) e la Vicepresidente della Camera dei Deputati, Anna Ascani, che assume il ruolo di Presidente della Giuria.

A coordinare il gruppo, Sara Vinciguerra nel ruolo di segretario di giuria.

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