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Pompe di calore e data center: la rivoluzione secondo Bani

di TMNews venerdì 5 dicembre 2025
2' di lettura

Roma, 5 dic. (askanews) - Al Forum dedicato all'energia e all'innovazione sostenibile, tra i protagonisti anche Riccardo Bani, Presidente di ARSE e imprenditore alla guida di Veos S.p.A., realtà che investe in tecnologie energetiche avanzate. Con lui abbiamo affrontato uno dei temi più urgenti per il futuro del Paese: la decarbonizzazione del riscaldamento domestico e il ruolo delle nuove soluzioni elettriche.

"Oggi, il 50% dei consumi dell'energia finale in Italia è riscaldamento e industria, i due terzi sono riscaldamento, quindi la risposta è assolutamente importante, anche perchè nei consumi di energia elettrica abbiamo già fatto molto, siamo arrivati ormai quasi al 50%. Sul riscaldamento battiamo un po' la fiacca. L'elettrificazione dei consumi termici, in particolare attraverso tecnologia della pompa di calore, che ha raggiunto, grazie agli investimenti, ricerca e sviluppo la possibilità di coprire anche fabbisogni con edifici con radiatori, è una strada maestra che dobbiamo perseguire. Porta molteplici benefici: il primo veniva ricordato in questo evento del Forum "QualEnergia", è la sicurezza energetica nel nostro Paese perchè, per ogni caldaia spenta e sostituita da una pompa di calore, non solo azzeriamo il consumo di gas laddove ci stiamo scaldando, ma ne riduciamo anche il 60% nel livello Sistema-Paese. Riduciamo le bollette delle famiglie e delle imprese, perchè anche le imprese si riscaldano nei loro edifici, e la riduciamo dal 35 al 70% risolvendo un problema rilevante per le famiglie e competitività per le imprese italiane. Ultimo, ma non meno importante, l'aspetto ambientale perchè, al di là dei temi macro cambiamenti climatici, l'aria inquinata nelle nostre città, soprattutto da monossido di carbonio e polveri sottili, è prevalentemente riconducibile al riscaldamento" ha dichiarato Bani.

Una visione che lega la transizione energetica alla capacità di innovare: pompe di calore, reti intelligenti, comunità energetiche e recupero del calore di scarto. Tecnologie già disponibili, che possono rendere le città italiane più sostenibili, più efficienti e più indipendenti dal gas. Una sfida che parte dagli edifici, ma che chiama in causa il futuro dell'intero sistema energetico nazionale.

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Grana Padano per Abbazia Chiaravalle: appello per custodire bene comune

Milano, 5 dic. (askanews) - E' un gioiello medioevale incastonato a sud di Milano, tanto prezioso quanto fragile, con quasi 900 anni di storia sulle spalle. L'Abbazia di Chiaravalle è un luogo dal forte valore storico-artistico, oltre che spirituale - qui vive ancora la comunità dei monaci cistercensi - e oggi più che mai necessita di cure. Per questo la Fondazione Grana Padano ETS, legata a per ragioni storiche a questi posti, ha promosso un'apertura straordinaria nell'ambito di "Intrecci", il progetto di restauro e valorizzazione del complesso. Un momento di presa di coscienza delle necessità di questo patrimonio collettivo:

"Sappiamo tutti molto bene che mettere mano a una realtà del genere è oneroso - ci ha detto padre Stefano Zanolini, Abate dell'Abbazia di Chiaravalle - È un bene di tutti. Questo è il fatto. Noi siamo qui, noi abitiamo qui, ma questo monastero è un bene comune, quindi per quello la realtà comune può interessarsi o intervenire per poter sostenere anche quest'opera di custodia e di conservazione. Se noi custodiamo un edificio, lo consegniamo a quelli dopo di noi, come una realtà preziosa. Vediamo di non consegnare dei ruderi".

La serata è stata l'occasione, oltre che per una visita guidata, per presentare due progetti di ristrutturazione non più rimandabili, il primo dei quali in partenza a gennaio grazie al sostegno del Consorzio Grana Padano e della Fondazione Monte di Lombardia.

"Il primo intervento che è quello anche più immediato, perché abbiamo recentemente definito l'appalto prevede il restauro e il recupero della torre d'ingresso del secolo XVI, con il recupero del piano primo - ha spiegato l'architetto Emanuele Vittorio Filoni - L'altro intervento prevede la messa in sicurezza della copertura e quindi il rifacimento del manto, con interventi che riguardano anche la struttura lignea appunto della copertura. L'intervento riveste un carattere d'urgenza perché sono numerose le infiltrazioni d'acqua".

Per questo secondo intervento, che è in fase di progettazione avanzata, sono stati presentati i primi risultati della raccolta fondi che richiede ancora sforzi per poterlo avviare: "Complessivamente i due interventi si aggirano intorno al milione, milione e cento - ha specificato l'architetto - Il primo intervento rientra nell'ordine dei 300mila euro. L'intervento sulle coperture è circa di 750 mila euro. Il primo intervento è completamente finanziato, mentre l'intervento relativo alle coperture è finanziato per circa un terzo".

E il ruolo della Fondazione Grana Padano, che qui ha anche la sua sede, è quello di fare da catalizzatore tanto della visibilità di questo luogo quanto del coinvolgimento di sostenitori, aziende, organizzazioni e realtà locali, alcuni dei quali hanno aderito fin dall'inizio al progetto mettendo in piedi una vera rete solidale.

"Noi siamo molto legati a questo luogo perché è il luogo simbolo del Grana padano dove è nato grazie all'operosità dei monaci cistercensi - ha sottolineato Ludovico Gay, segretario generale Fondazione Grana Padano - Abbiamo avviato questo progetto intrecci per salvaguardare questo patrimonio non solo del Grana padano ma di tutta la collettività. Certo la strada è ancora lunga e il mio è un appello a cittadini, imprese e a tutta la comunità che ha a cuore questo patrimonio a contribuire al sostegno di questa iniziativa".

Con l'obiettivo di facilitare la raccolta fondi è stata aperta la campagna Art Bonus ai privati e sul sito della Fondazione Grana Padano c'è una nuova sezione dedicata. Un impegno che in un futuro non molto lontano potrebbe portare al riconoscimento del complesso come bene patrimonio Unesco: "Ci siamo adoperati da un anno e mezzo a questa parte per promuovere il primo passo per il riconoscimento di patrimonio dell'umanità dell'Abbazia e il territorio circostante - ha detto Natale Carapellese, presidente Municipio 5 Milano - Il nostro obiettivo è che tra 10 anni, nel 2035 quando ci saranno i 900 anni di storia dell'Abbazia poterlo festeggiare con questo riconoscimento".

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Claude Monet, a Milano una mostra immersiva a 100 anni dalla morte

Milano, 5 dic. (askanews) - 1926-2026: i cento anni dalla morte di Claude Monet si aprono con una mostra immersiva allo Spazio Ventura di Milano dal 5 dicembre, data della morte del maestro, al 4 aprile 2026 "Claude Monet: The Immersive Experience", un'esposizione artistica in cui il mondo vibrante e onirico dell'artista francese prende vita.

Quasi 2mila metri quadrati di esposizione che, attraverso una tecnologia digitale 4K, restituisce oltre 300 importantissime opere. Questa nuova esperienza artistica a 360 gradi celebra le opere di Monet, tra le quali capolavori come le serie delle Ninfee; Impressione, levar del sole, abbinando poesia e sofisticata tecnologia.

L'esposizione è presentata da Exhibition Hub, curatore, produttore e distributore internazionale di grandi mostre ed esperienze di intrattenimento per famiglie, in collaborazione con Fever.

Roberta Saldi, Corporate & co marketing manager di Exhibition Hub: "La mostra si sviluppa in varie sale, ci sono dei percorsi che riguardano chiaramente la vita di Monet, le tecniche pittoriche, c'è la riproduzione del suo studio di Giverny, che era questo suo tempio dove lui creava e riproduceva en plein air, tutte le sue opere, il ponte giapponese, poi c'è la sala immersiva dove si viene immersi a 360 gradi".

Una esperienza per suoni e immagini di grandi dimensioni in grado di trasportare il visitatore in quella realtà mediata dalle sensazioni, les "impressions" che hanno reso celebre il maestro dell'Impressionismo.

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L'isola del tempo profondo: Hito Steyerl in Fondazione Prada

Milano, 5 dic. (askanews) - Un progetto di una delle artiste più influenti della scena contemporanea che unisce scienza e fantascienza, narrazione visuale e ragionamento politico, siti di 7mila anni fa e ragionamenti sui confini della tecnologia. Hito Steyerl ha portato all'Osservatorio di Fondazione Prada a Milano la mostra "The Island". "È una mostra sull'archeologia, sulla fisica quantistica e sul fascismo - ha detto l'artista -. Tutti e tre questi elementi si ritrovano nell'isola di Curzola, dall'altra parte del mare Adriatico".

Hito Steyerl intreccia molteplici narrazioni accomunate dal motivo ricorrente dell'inondazione, evocando temi urgenti come le attuali derive autoritarie alimentate dall'uso dell'intelligenza artificiale, la crisi climatica e le pressioni politiche esercitate sulla comunità scientifica.

"Trovo molto interessante - ci ha spiegato Chiara Costa, Head of Program di Fondazione Prada

- che Hito Steyerl si affidi alle dinamiche della fisica quantistica per raccontare delle temporalità che si contrastano, ma si incontrano anche. Nel suo nuovo film The Island si parte dalla scoperta di un'isola artificiale creata nel Neolitico, si passa per Flash Gordon fino ad arrivare quindi a usare un passato per raccontare un futuro di cui non siamo particolarmente certi".

La mostra si compone del film, ma anche di installazioni video, di oggetti di interviste, che attraversano il tempo e gli immaginari, dalla bioluminescenza alle bombe che cadevano sulla Yugolsavia nel 1941. E con una componente importante di fantascienza. "In questa installazione - ha detto ancora Steyerl - cerco di focalizzarmi più sulla parte scientifica della fantascienza e sul cercare di capire come possiamo pensare la scienza in un mondo che oggi è pieno di fake news e di costruzioni dell'intelligenza artificiale. Quindi mi chiedo come possiamo salvare i fatti, magari anche quelli scientifici e come li possiamo comunicare?".

L'esposizione in Osservatorio suggerisce la risposta che si possano comunicare attraverso l'arte, ma probabilmente è una risposta banale, che non soddisfa in pieno le domande che il progetto vuole suscitare. A partire da quella sui rischi della tecnologia. "Certo dovremmo avere paura, ma anche no, cioè, davvero dipende - ha concluso l'artista -. La tecnologia è un fatto e limitarci ad avere paura non aiuta nessuno. Si tratta di interrogarla, di metterla in discussione di capire come funziona. Si tratta di liberarla da quella scatola nera in cui le Corporation la stanno rinchiudendo. Credo ci siano tante cose da fare intorno alla tecnologia piuttosto che averne solo paura".

Un altro dei grandi temi toccati da "The Island" è quello del tempo, anche qui con na giustapposizione significativa: il tempo-spazzatura della vita digitale e del capitalismo, opposto e in relazione con il tempo profondo, della natura, dell'archeologia e anche di tutto quello che non capiamo e non vogliamo guardare.

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Olimpiadi, Buonfiglio (Coni): lavoriamo per candidare Roma

Roma, 5 dic. (askanews) - Il presidente del Coni Luciano Buonfiglio, a margine della cerimonia di inizio del viaggio della Fiamma Olimpica al Quirinale, ha detto che auspica la candidatura di Roma per le Olimpiadi.

"Ogni giorno dobbiamo costruire qualcosa: le società sportive devono essere più assistite, dobbiamo far realizzare impianti per l'attività sportiva in prossimità e ripristinare l'attività sportiva a scuola in modo dignitoso, con palestre adeguate e magari nel pomeriggio, non tra l'ora di filosofia e matematica - ha detto - e se facciamo un buon lavoro di pianificazione nei prossimi 15 anni avremmo la possibilità magari di candidare Roma per le Olimpiadi".

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