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Pecoraro Scanio: "Ponte sullo Stretto, basta sprechi"

di TMNews venerdì 5 dicembre 2025
2' di lettura

Milano, 5 dic. (askanews) - "Basta sprechi. Il Governo ritiri un progetto assolutamente sbagliato". Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e già Ministro dell'Ambiente e delle Politiche Agricole, interviene nuovamente sul progetto del Ponte sullo Stretto, chiedendo al Governo di fermare un iter definito "assurdo, dannoso e contrario alle norme europee".

"È assurdo perseverare: hanno già deciso di ritirare la delibera bocciata dalla Corte dei Conti, riconoscendo che si trattava di un atto sgangherato, come abbiamo denunciato più volte. Ora insistere tentando perfino di aggirare le norme europee sull'ambiente significa far avviare una procedura di infrazione, che bloccherebbe comunque qualunque progetto per anni."

L'ex Ministro sottolinea l'impatto che questa scelta avrebbe sui territori: "Per il capriccio folle di alcuni, perché dovremmo paralizzare un Paese, bloccando soldi e risorse che servono realmente a Calabria, Sicilia e all'Italia? È inaccettabile ipotecare il futuro delle regioni meridionali su un'opera che continua a rivelarsi priva di basi tecniche, economiche e giuridiche solide."

Pecoraro Scanio ricorda inoltre le criticità legate all'appalto originario: "È chiaro - come spiegato la Corte dei Conti - che non si può riesumare un appalto vecchio di 20 anni, riaffidando oggi un progetto con nuove valutazioni e costi fortemente aumentati alla stessa società che lo aveva vinto allora. In quale amministrazione locale sarebbe considerato accettabile uno scempio del genere? Un consiglio comunale o un sindaco che si comportasse così finirebbe sotto processo."

L'ex Ministro conclude con un appello diretto: "Basta. Salvini ammetta l'errore e si investano finalmente le risorse in infrastrutture realmente utili per Calabria e Sicilia. E soprattutto il Ministro si dedichi a far funzionare davvero i trasporti nel nostro Paese"

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Torino, 5 dic. (askanews) - Un anno per rilanciarsi: la Società Editrice Allemandi nel 2025, dopo l'acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, ha raggiunto risultati definiti "largamente superiori alle attese". I ricavi previsti per il 2025 si attestano su un valore pari ad oltre 5,5 milioni di euro, con un aumento netto superiore a due milioni di euro, pari a +80% rispetto al budget preacquisizione e +30% rispetto al piano approvato dall'attuale CdA nel dicembre del 2024.

"La casa editrice Allemandi - ha detto ad askanews Luigi Cerutti, amministratore delegato di Allemandi - non è cresciuta solo di fatturato, diventando un media editore sopra i 5 milioni, e lo ha fatto in un anno di lavoro molto intenso, ma è enormemente cresciuta nel numero di lettori e di persone che sono entrate a far parte della nostra community. Il Giornale dell'arte gira abitualmente a un milione e mezzo di page views mensili, un numero che ovviamente è straordinariamente più grande di quello di un anno fa e i nostri libri sono richiesti da librerie, vengono venduti nei canali librari in numeri decisamente elevati rispetto agli ultimi anni della casa elettrica".

I ricavi crescono sia nell'area libri sia per quanto riguarda Il Giornale dell'arte e la previsione di utili per il 2025 è pari a circa 400mila euro, con un aumento assoluto pari a quasi 300mila euro rispetto al budget preacquisizione e di 120mila euro rispetto al piano approvato nel 2024. Numeri che nascono anche da una visione culturale. "Stiamo cercando di sviluppare una progettualità - ha aggiunto l'ad - che ha al centro questo ponte tra la divulgazione più definita popolare, termine che non ho mai nemmeno ben compreso fino in fondo, e il mondo del pensiero contemporaneo che è un mondo non astratto, perché sono quegli artisti che cercano di porci le domande che fanno progredire la società. E noi vogliamo essere questo ponte. Quando costruisci questo ponte trovi il pubblico disposto a pagare il passaggio, il pedaggio su questo ponte se fosse un'autostrada, perché stai unendo qualcosa che di solito è in alto con qualcosa che di solito è in basso, altra immagine che mi trova relativamente d'accordo, stai costruendo una comunità attorno a un'idea".

Per quanto riguarda il futuro l'idea della società presieduta da Michele Coppola è quella di confermarsi nella qualità dei libri e di puntare ancora di più sulla rivista. "Il Giornale - ha concluso Luigi Cerruti - è in grado di trattare anche grandi temi internazionali, a volte un po' distanti, aprire nuove geografie. In questa grande apertura i due grandi luoghi di ragionamento saranno la formazione e Arte e imprese, cioè un grande osservatorio, sviluppato anche con l'Università di Torino, dedicato a come le imprese italiane che sono la spina dorsale del Paese, e il nostro azionista evidentemente ne è un elemento fondamentale, investono in cultura".

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