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Industria chimica, Misiani (Pd): energia più competitiva

di TMNews mercoledì 17 dicembre 2025
2' di lettura

Roma, 17 dic. (askanews) - "La crisi strutturale dell'industria italiana è evidente: negli ultimi tre anni la produzione complessiva è scesa del 5,4%, mentre quella della chimica ha registrato un calo superiore al 12%. A fronte di questi numeri attendiamo ancora il libro bianco sull'industria annunciato un anno fa dal ministro Urso e un piano efficace contro i dazi". Lo ha detto Antonio Misiani (Pd), vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, intervenendo a Largo Chigi, il format di Urania TV. Misiani ricorda che "serviva un programma triennale di sostegno agli investimenti innovativi. La proroga al 2028 di Transizione 5.0 è positiva, ma perde forza la componente green e sarebbe stato preferibile mantenere il credito d'imposta". Sul fronte energetico, il senatore sottolinea che "l'energia italiana resta la più cara in Europa. Il nodo centrale è il disaccoppiamento tra il prezzo dell'energia elettrica e quello del gas, insieme alla diffusione di contratti di acquisto di lungo periodo, in grado di ridurre strutturalmente le bollette". "Le rinnovabili - aggiunge - vanno sviluppate anche perché sono economicamente più convenienti. Il Green Deal presenta eccessi di burocrazia, ma la semplificazione non può tradursi in un arretramento: la competizione globale con Stati Uniti e Cina si gioca sulle filiere green, mentre i margini di bilancio europei restano troppo limitati". Misiani critica inoltre alcune scelte recenti: "La proroga ventennale delle concessioni per la distribuzione elettrica rischia di trasferire costi sui cittadini e le imprese. Abbiamo presentato un emendamento correttivo. Anche sull'idroelettrico, eventuali proroghe devono garantire prezzi calmierati. Infine - conclude - non va abbandonata la chimica di base, che resta un pilastro industriale".

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Lo spettacolo prodotto da Best Live in coproduzione con il Teatro Stabile d'Abruzzo ha le musiche di Nicola Piovani e come attori protagonisti Anna Galiena e Giuseppe Zeno nel ruolo dei capofamiglia, affiancati da tanti giovani interpreti. Al centro del racconto c'è sempre la famiglia Restuccia, che si riunisce per una festa di compleanno durante la quale scoppiano vecchi rancori e nuove tensioni, ed emergono undici personaggi che offrono uno specchio delle complesse relazioni umane e familiari. "In realtà ho applicato quello che so fare abbastanza bene, cioè coreografie gli attori e costruire la scena. - ha detto Muccino - E' molto complesso, è articolato. E' stato molto molto faticoso per me perché è stato come mettere insieme otto piani sequenza molto complessi. Questa è un'esperienza che mi ha elettrizzato, mi ha spaventato ma credo che abbia anche fatto da collante a tutti gli attori che hanno sulle spalle una grandissima responsabilità".

E' una stagione intensa questa per Muccino, visto che il 29 gennaio uscirà anche il suo nuovo film, "Le cose non dette", con Miriam Leone, Carolina Crescentini, Stefano Accorsi e Claudio Santamaria. E dopo questa prima avventura teatrale che andrà avanti con repliche in tutta Italia fino a fine marzo, il suo sogno è di portare un giorno sul palcoscenico il suo primo grande successo cinematografico, "L'ultimo bacio".

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