CATEGORIE

Chiatti nei panni di Bocci in tv: "Mi capita di pensarci davvero"

di TMNews giovedì 18 dicembre 2025
2' di lettura

Roma, 18 dic. (askanews) - Uno scambio di ruolo e di identità tra due persone completamente diverse. Quella famosa espressione "Vorrei vederti nei miei panni" si realizza come per magia, poco prima di Natale. Capita a Laura Chiatti e Marco Bocci, protagonisti della miniserie "Se fossi te", regia di Luca Lucini e Simona Ruggeri, in prima visione su Ra1 il 28 e 29 dicembre.

Sono Massimo e Valentina, lui operaio, lei figlia del proprietario dell'azienda in cui lavora. Due vite opposte, difficoltà e stili diversi, ognuno però con i suoi problemi e debolezze, messi alla prova quando si trovano l'uno nel corpo dell'altro, il capo e il dipendente, tra momenti di imbarazzo, famiglie nuove e pregiudizi da superare, per arrivare a conoscere anche se stessi attraverso la nuova identità.

Una favola nell'atmostefa natalizia ma che racconta anche dinamiche drammatiche. Lo scambio di ruolo anche come opportunità di aprirsi all'altro:

Marco Bocci: "Io credo che la cosa più giusta sia la tolleranza, l'apertura, nel senso che molto spesso ci chiudiamo dentro quelli che sono i nostri punti di vista e mettiamo dei muri su tutte le persone che intuiamo, capiamo, che la pensano in maniera diversa di noi e la volontà, il desiderio è proprio quello di abbattere questi muri, riuscire ad avere ognuno il suo punto di vista ma che il punto di vista possa essere comprensibile, condivisibile in qualche maniera, che possa anche farci mettere a volte in discussioni alle nostre rigidità".

Nei suoi panni ci si mette Laura Chiatti, per loro era la prima volta da attori sul set insieme dopo tanti anni di matrimonio. "Farlo con Laura dopo 11 anni mi metteva all'inizio in imbarazzo, poi ci siamo divertiti". Laura Chiatti: "Questa serie ci ha affascinato fin dall'inizio perché affrontava appunto un tema che a noi colpisce particolarmente, il tema dell'identità che è sempre mutevole e instabile. Quindi mi sembrava una sfida interessante catapultarmi nel corpo di qualcun altro e in questo caso nel suo". E alla domanda se nella vita vera ha mai pensato di mettersi nei panni del marito, risponde: "Mi capita di desiderare di essere nei suoi panni perché Marco è una persona molto forte, molto integra e ha un approccio alla vita leggero. Lui mi dice sempre, pensa giorno per giorno, ora per ora, scena per scena. Io sono una persona invece molto ansiosa e anche molto insicura, quindi sì, vorrei cogliere da lui questo aspetto di sicurezza e di stabilità".

tag

Ti potrebbero interessare

MotoGp, Màrquez: spalla ok dalla prossima settimana torno in moto

Bologna, 19 dic. (askanews) - Il conto alla rovescia è finito. Marc Màrquez torna in sella e lo fa con il sorriso di chi ha ritrovato se stesso. "Sta andando molto bene, sono quasi tre mesi dall'operazione. I dottori hanno dato l'ok: dalla prossima settimana ricomincio ad andare in moto", annuncia il Campione del Mondo a margine di "Campioni in Festa. Home Edition", l'evento con cui Ducati celebra a Borgo Panigale una stagione trionfale. La spalla operata non è ancora perfetta, ma i margini ci sono. "Riprendo piano piano, la muscolatura è tornata. L'obiettivo vero è la prima gara in Tailandia, anche se a febbraio ci sarà già il test in Malesia. Posso fare buone feste di Natale, siamo contenti". Poi lo spagnolo si lascia andare a una dichiarazione d'amore per la casa bolognese. "Per essere veloce può bastarti una cosa o un'altra. Per essere campione ti serve tutto: siamo un team. Io guido e taglio il traguardo, ma dietro c'è un esercito di persone, da qui a Bologna fino all'ultimo meccanico in pista". Màrquez ha capito qualcosa di fondamentale sul Dna Ducati. "La grandezza la fa la gente, l'umano, l'ultimo dettaglio. Un marchio giapponese può essere più grande, ma qui è diverso". E confessa: "Ho visitato più l'azienda che la città di Bologna". Sul futuro nessun dubbio, almeno nelle intenzioni. "Abbiamo davanti un anno importante. Per il 2027-2028 è tutto aperto, devo capire cosa fare. Ma come ho sempre fatto nella mia carriera: quando sono felice in un posto, la mia priorità è restare".

TMNews

Il cardinale Pizzaballa a Gaza per celebrare il Natale

Roma, 19 dic. (askanews) - La piccola comunità dei cattolici di Gaza anche per questo Natale, così come fu per il 2024, ha ricevuto conforto e solidarietà, per la quarta volta dal 7 ottobre 2023, dal cardinale Pierbattista Pizzaballa. Il patriarca latino di Gerusalemme, è arrivato oggi a Gaza per le celebrazioni natalizie, così come fu nel 2024, come si vede nelle immagini diffuse dal Latin Patriarchate Jerusalem. Un appuntamento annuale, annullato nel 2023 a causa dei bombardamenti israeliani. Il porporato quindi, come informa un comunicato stampa del patriarcato, accompagnato dal vicario patriarcale latino, monsignor William Shomali e da una piccola delegazione, è in visita pastorale alla Parrocchia della Sacra Famiglia.

In questi giorni, Pizzaballa, si legge, "esaminerà la situazione attuale della parrocchia, inclusi gli interventi umanitari, gli sforzi di soccorso e riabilitazione in corso e le prospettive per il periodo a venire. Incontrerà il clero e i parrocchiani locali per ricevere informazioni sui bisogni della comunità e sulle iniziative in corso per sostenerla". Domenica, in ultimo, presiederà la Messa di Natale sempre presso la Sacra Famiglia.

Questa visita, spiega ancora il Patriarcato, "segna l'inizio delle celebrazioni natalizie in una comunità che ha vissuto e continua a vivere momenti bui e difficili. Riafferma il legame duraturo della parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza con la più ampia diocesi del patriarcato latino di Gerusalemme ed esprime l'impegno del Patriarcato ad accompagnare i suoi fedeli nella speranza, nella solidarietà e nella preghiera".

TMNews

Mattarella: da Italia grande sforzo per stabilità internazionale

Roma, 19 dic. (askanews) - Un incontro "così significativo e anche piacevole umanamente per il contatto con donne uomini che sono nelle varie missioni in tante parti del mondo a testimonianza di quanto il nostro Paese fa con grande sforzo ma con grande merito per la stabilità nella vita internazionale e negli ambiti territoriali più delicati". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato i contingenti militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali, a cui ha rivolto gli auguri collegandosi in video conferenza dall'aeroporto "Francesco Baracca" di Centocelle, sede del Covi (Comando operativo vertice interforze).

TMNews

Il motore dei significati e la storia nell'arte di Terry Atkinson

Venezia, 19 dic. (askanews) - Una piccola mostra, ma densa di significato e di storia del nostro tempo. La Galleria internazionale di arte moderna di Ca' Pesaro a Venezia dedica un'esposizione a Terry Atkinson, artista britannico che è stato tra i fondatori del gruppo Art & Language che ha messo in discussione il tema della rappresentazione. Ma il racconto espositivo, sotto il bel titolo di "L'artista è un motore di significati", va oltre questa fase della carriera di Atkinson e racconta anche altro, di un impegno politico, ma anche di un'estetica che torna a una pittura di grande impatto e intensità, capace sia di figurazione sia di astrazione.

La mostra, che è curata da Elisabetta Barisoni e Elena Forin, esplora il tema della guerra - dal Vietnam all'Irlanda - e quello del ruolo dell'arte come strumento di conoscenza e presa di posizione. E in questa prospettiva ogni segno diventa occasione di indagine sui meccanismi del sapere e della comunicazione. E poi ci sono le parole, anche isolate, che assumono un aspetto diverso, nel momento in cui le cogliamo fuori dai contesti a cui siamo abituati o ci hanno insegnato a riconoscere.

Il tema della storia è un altro degli aspetti cruciali del lavoro di Atkinson che l'artista esplora nella sua complessità e nei suoi incubi, come i bombardieri nucleari che compaiono, lontanissimi, ma in avvicinamento, nei cieli colorati della serie "Enola Gay". Un'immagine, e un pensiero, che, purtroppo, sono ancora parte del nostro presente.

TMNews