Cerca
Logo
Cerca
+

Yara, i ritardi sul test del Dna per Bossetti e la guerra tra gli inquirenti

Ignazio Stagno
  • a
  • a
  • a

Test del Dna fatto in ritardo, elenchi telefonici finiti nel nulla, rivalità tra le forze dell'ordine. Dietro l'inchiesta per l'assassinio di Yara Gambirasio che vede come unico accusato Massimo Bossetti c'è un retroscena inquietante: una serie infinita di errori che adesso pesano sull'esito dell'indagine. Gli inquirenti a parte la traccia del Dna sui leggins di Yara che è riconducibile a Bossetti non hanno altre prove o indizi per incastrare il muratore di Mapello in un eventuale processo. I flop ripetuti degli inquirenti vengono raccontati dal Corriere della Sera che analizza tutte le mosse delle forze dell'ordine. Dna in ritardo - La domanda che tutti si pongono in procura è una sola: "Perchè Bossetti non è stato convocato prima per il test del Dna?". Quando il giudice delle indagini preliminari Ezia Maccora glielo chiede, Massimo Giuseppe Bossetti pare stupito dalla sua stessa risposta: "Non mi hanno mai chiamato". Eppure per Brembate Sopra passava sempre, di ritorno dal cantiere di Palazzago. "Due o tre giorni prima era stato chiamato mio cognato, che in quegli orari a Brembate Sopra passava. Presumo che tramite le celle l'abbiano captato", dice Bossetti. "E a te Massy l'hanno fatto? Mi ha detto. No, ma se dovrò farlo mi chiameranno a Ponte. Che mi chiamino, non ho niente da nascondere, lo facciano così si tolgono il dubbio", prosegue nel racconto, riportando le parole dette al cognato. Poi il gip glielo chiede di nuovo: "L'hanno più chiamata?". E lui, come effettivamente è stato: "Niente, non mi hanno fatto mai niente". Gli inquirenti avevano convocato suo cognato e decine di altre persone che il 26 novembre avevano utilizzato il telefonino agganciando una cella di Brembate Sopra, oppure di Ponte San Pietro e Mapello. Perché Bossetti no, nonostante il suo telefonino avesse agganciato la cella di Mapello alle 17,45 del 26 novembre, un'ora prima che Yara sparisse? Rivalità tra gli inquirenti? - E qui arriva il secondo retroscena inquietante sull'indagine. Secondo quanto racconta il Corriere gli elenchi dei contatti telefonici da chiamare per il test del Dna erano stati preparati dai carabinieri. Dopo i carabinieri del nucleo investigativo all'inchiesta aveva iniziato a lavorare anche la squadra mobile di polizia. E anche gli uomini della questura, utilizzando una propria chiave di accesso ai server della procura, avevano estrapolato gli stessi lunghissimi elenchi dei carabinieri. Un doppione forse dovuto a una rivalità tra inquirenti. Poi su quei "supporti hardware" ricevuti dalle compagnie telefoniche era finita anche l'attenzione dei due principali organismi di investigazione esistenti in Italia: il Ros dei carabinieri e lo Sco della polizia. Nuove estrapolazioni, spesso sugli stessi elenchi già analizzati dai colleghi. Una gran confusione. AL punto da tagliare fuori dalle indagini Bossetti a cui la telefonata per il Dna non è mai arrivata...

Dai blog