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Vaticano, Papa Francesco e le voci sul consigliere sull'immigrazione: un ex Bielderberg e Goldman Sachs?

Andrea Tempestini
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Un'indiscrezione-bomba su Papa Francesco: il consigliere sui migranti del Pontefice sarebbe un uomo che ha lavorato per Goldman Sachs e che appartiene al gruppo Bielderberg. Benzina sul fuoco dei complottisti, insomma, che già hanno bollato il soggetto in questione, Peter Sutherland, come il "suggeritore" di Bergoglio su immigrati e dintorni. Leggi anche: Il gravissimo sospetto sulla "teologia" del Papa Ma di chi stiamo parlando? Sutherland è stato un politico e dirigente d'azienda irlandese, ex membro del Fine Gael, il partito popolare irlandese. E oggi, effettivamente, Sutherland è il presidente della Commissione cattolica internazionale per le migrazioni: incarico che gli sarebbe stato conferito proprio dal Papa nel 2015. Prima, Sutherland aveva ricoperto molti altri ruoli: attorney general del governo irlandese, commissario europeo per la concorrenza, gli affari sociali e l'istruzione, commissario per la concorrenza e le relazioni con il Parlamento europeo, direttore del WTO, ma soprattutto ex direttore esecutivo di Goldman Sachs e - secondo quanto riporta anche la sua pagina Wikipedia - membro della commissione trilaterale del Bilderberg, di cui avrebbe presieduto la sezione europea per circa un decennio. E ad attirare le critiche a Sutherland degli antibergogliani, concorrono alcune prese di posizione dell'irlandese, di cui Il Foglio aveva già dato conto lo scorso luglio: "Nel 2012 - scriveva il quotidiano diretto da Claudio Cerasa - il rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la migrazione internazionale, l'irlandese Peter Dennis Sutherland, diceva ai suoi colleghi che l'Europa dovrebbe fare del suo meglio per indebolire (to undermine) la 'omogeneità' nazionale dei suoi paesi membri. Forse Sutherland, già presidente non esecutivo di Goldman Sachs International e commissario europeo per la Concorrenza sotto la presidenza di Jacques Delors, potrà dirsi parzialmente soddisfatto di questi tempi". Insomma, Sutherland è un teorico della società aperta, senza frontiere, proprio quella che promuove Bergoglio attraverso quella che i suoi detrattori hanno ribattezzato "teologia dell'immigrazionismo". E se si ricorda l'omelia di Natale - piaciuta a pochi e che per Diego Fusaro sembrava ispirata "più a George Soros che a Gesù Cristo - si capisce come il pensiero di Sutherland, se il suo ruolo al fianco del Pontefice venisse confermato, potrebbe aver influenzato quello di Bergoglio stesso.

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