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"Io e De Andrè tragici con le donne. Voglio un harem, gli Oscar di Benigni e i soldi del Cav"

L'intervista confessione del padre di Fantozzi al "Fatto": "Berlusconi? Un genio. La Bruni? Odiosa e Bellissima. La Fiat? Fa macchine di merda..."

Andrea Tempestini
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Paolo Villaggio si confessa in una lunga intervista al Fatto Quotidiano. Il padre di Fantozzi ne ha per tutti: politici, Carla Bruni, Monti, parla di spread, del vecchio amico De Andrè, di Andreotti, della destra e della sinistra. "Una volta Fantozzi era di sinistra...", gli viene detto. E lui risponde: "Una volta la sinistra non parlava solo di spread. La neo-lingua del 2012, Fantozzi non la capisce. Pensa che spending review sia una finissima punizione corporale. Sodomìa ad personam". E l'era dello spread ha due padroni assoluti, "i duca conti Merkel e Monti", che secondo Villaggio sono "megadirettori generali con poltrone in pelle umana e parlano solo di soldi. Tanto il conto, ormai s'è capito, lo pagano i più poveri". "Berlusconi, un genio" - Siamo tutti più poveri, e la colpa di chi è? Di Berlusconi, prova a servirgli l'assist il Fatto? La risposta sorprende: "Berlusconi, partendo da zero, si è rivelato un genio. Fatico a parlarne male". E ancora: "Sempre fichista, Berlusconi". Fichista? "Parlava solo di fica e spacciando Ruby per la nipote di Mubarak, ha esagerato. La scena in cui va a prendere Tony Blair e la sua orrenda consorte sul molo sardo in bandana però è leggendaria. Come il gol di Capello a Wembley nel '73". E il Cavaliere potrebbe non mollare. Forse si ricandida, forse no. Forse cambia il partito, nome e simbolo; o forse no. Ma potrebbe vincere ancora? "Non credo. E' stato ucciso troppe volte". Ma poi il padre del ragioniere Ugo più celebre d'Italia ribadisce: "Le colpe del disastro sono precedenti". Androetti, Dell'Utri e Grillo - E qualche idea su chi sia il "colpevole del disastro", Villaggio ce l'ha. E non va per il sottile. Anzi, le affermazioni sono pesantissime. Nel mirino ci finisce il (primo e unico) "Divino Giulio": "Andreotti proteggeva la mafia e in cambio, a ogni elezione, otteneva pacchi di voti. Nel tempo lo ha sostituito Dell'Utri e non è cambiato niente. L'Italia e il Sud, versano in una situazione irrecuperabile , Napoli è sepolta dall'immondizia. Per riemergere ci vorrebbero 10.000 soldati. Israeliani, naturalmente". Insomma, Berlusconi non rivincerà, l'Italia sarebbe stata rovinata da Andreotti prima e Dell'Utri poi. La salverà Beppe Grillo? "Mi è molto simpatico - spiega Villaggio -, non colto, ha ripescato il 'piove governo ladro' dell'Uomo qualunque e somiglia al suo fondatore, Guglielmo Giannini". Secondo Villaggio, il leader del Movimento 5 Stelle "prenderà il 25%, Beppe. Un baratro per l'Italia. Grillo si infiamma, per certi versi mi ricorda Craxi". "Voglio gli Oscar di Benigni" - Nell'intervista fiume, Villaggio mette poi nel mirino il mondo dello spettacolo: "Siamo circondati da attorini modestissimi, politicanti figli della tv commerciale. Più abbassi il livello, più salgono ascolti e contributi degli sponsor. Tette, culi o ultimamente, tecnocrazia pornografica". E quando gli viene chiesto se l'invidia è importante risponde: "È un sentimento nobile. Io vorrei l'Oscar di Benigni, i soldi di Berlusconi e un harem di veline. Ferreri, intelligenza lampeggiante, detestava Bertolucci. Bernardo vinse 9 Oscar per L'ultimo imperatore e Marco sformò". L'odiosa Carla Bruni - Quindi l'attore ligure continua nella sua personalissima rassegna di personaggi. Carla Bruni? "Odiosa e bellissima. Di Sarkozy, evaporato il potere, non le frega più nulla". Quindi la famiglia Agnelli: "Umberto? Un mediocre. Terrorizzato dal talento, alla morte di Gianni, Fresco gli diede un calcio in culo". Poi sulla prosecuzione della "dinastia Fiat", Marchionne: "Con quel maglioncino fastidioso, si improvvisa duro. Smantella, decentra, dismette. La verità è che a Torino fanno delle macchine di merda, superati anche dagli indiani che progettano una city car da 1.000 euro". Infine svela un aneddoto sulla sua vita privata, sul suo essere "un grande seduttore". O meglio, spiega, "io ero il contrario. Con De André tentavamo di conquistare le fanciulle con il maoismo. Una tragedia. Alle feste, con l'altro sesso, estraneità assoluta, logorrea diffusa, corteggiamenti estenuanti. Alla fine, sconvolte, mi chiedevano sempre: "Sei mai stato con una donna?".

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