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Tav: processo fatti autoporto di Susa, ascoltati Abba' e altri imputati

giovedì 31 gennaio 2013

1' di lettura

Torino, 29 gen. - (Adnkronos) - Una "semplice" manifestazione di dissenso contro il sondaggio geognostico per la Torino-Lione. Cosi' oggi in aula hanno definito la protesta intorno all'autoporto di Susa nel febbraio 2010 alcuni degli otto imputati nel processo per gli scontri avvenuti con le forze dell'ordine durante la manifestazione. Tra loro anche Luca Abba', il militante No Tav fulminato e caduto da un traliccio durante un'altra protesta in Val di Susa lo scorso febbraio, che davanti ai giudici ha spiegato che volevano "solo fare un giro intorno all'area dove era posizionata la trivella, una semplice dimostrazione pubblica contro l'imponente dispositivo militare schierato a protezione della zona dove doveva essere effettuato un sondaggio geognostico per la Torino-Lione". Quattro gli imputati ascoltati oggi, di cui uno ha solo rilasciato delle dichiarazioni spontanee. Tutti hanno colto l'occasione per spiegare i motivi alla base della protesta No Tav. Secondo l'accusa gli agenti hanno caricato perche' provocati pesantemente dai manifestanti mentre gli imputati sostengono che la carica sia stata improvvisa e che non ci siano state provocazioni. "C'era un cordone di poliziotti - ha detto uno degli imputati - ci siamo avvicinati chiedendo di lasciarci passare. Tutto era tranquillo ma quando ho cercato di attaccare un adesivo su una camionetta il poliziotto davanti a me ha reagito e improvvisamente e' partita la carica".

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