Città del Vaticano, 12 mag. (Adnkronos) - "Chiediamo a Dio di sostenere i tanti cristiani che proprio in questi tempi e in tante parti del mondo ancora soffrono violenze. Dia loro il coraggio della fedeltà e di rispondere al male con il bene". Lo ha detto Papa Francesco nel corso della celebrazione della messa a Piazza San Pietro durante la quale sono stati canonizzati gli 813 'martiri di Otranto', uccisi dai Turchi nel 1480, e due religiose, Laura di Santa Caterina da Siena Montoya y Upegui, fondatrice della Congregazione delle suore missionarie della Beata Vergine Maria Immacolata e di Santa Caterina da Siena, e Maria Guadalupe García Zavala, cofondatrice della Congregazione delle Serve di Santa Margherita Maria e dei Poveri. Alla cerimonia di canonizzazione in Piazza San Pietro hanno preso parte decine di migliaia di fedeli. Il canto delle Litanie dei Santi ha aperto la messa presieduta da Papa Francesco. Il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, accompagnato dai postulatori, ha rivolto al Papa le tre "petitio" per chiedere la canonizzazione dei Beati. Il Papa, sottolinea la Radio Vaticana sul suo sito, con la formula di Canonizzazione pronunciata in latino li ha proclamati Santi. L'esempio di Laura Montoya, prima santa colombiana, "ci insegna ad essere generosi con Dio, a non vivere la fede da soli - come se fosse possibile vivere la fede in modo isolato - ma a comunicarla, a portare la gioia del Vangelo con la parola e la testimonianza di vita in ogni ambiente in cui ci troviamo" ha detto Francesco nel corso della celebrazione. Il Papa ha poi esortato ad essere testimoni della carità, virtù senza la quale anche "il martirio e la missione perdono il loro sapore cristiano". Testimone di questa forma di amore, ha detto il Pontefice, è stata Santa Maria Guadalupe García Zavala, nata in Messico nel 1878, che ha rinunciato ad una vita comoda "per seguire la chiamata di Gesù" e servire gli ammalati e gli abbandonati. Poi i martiri di Otranto. "Aiutino il caro popolo italiano - sono state le parole di Bergoglio - a guardare con speranza al futuro, confidando nella speranza di Dio che mai abbandona, neanche nei momenti difficili". Presiedendo la preghiera del Regina Caeli e salutando i partecipanti alla 'Marcia per la Vita', Francesco ha anche sottolineato la necessità di "mantenere viva l'attenzione di tutti sul tema così importante del rispetto per la vita umana sin dal momento del suo concepimento". Ed ha ricordato "la raccolta di firme che oggi si tiene in molte parrocchie italiane, al fine di sostenere l'iniziativa europea 'Uno di noi', per garantire protezione giuridica all'embrione, tutelando ogni essere umano sin dal primo istante della sua esistenza".