(Adnkronos) - Don Corsi ripete che il volantino esposto "non era altro che un articolo di giornale", si chiede se "cio' sia vietato" e ripete che "e' stato letto in maniera parziale". Si dice arrabbiato per "il trattamento ricevuto" dalla stampa e per "le ingiurie subite" alle quali pero' si sono accompagnate "anche manifestazioni di solidarieta'". Nel tardo pomeriggio, confermando le voci che gia' circolavano nella piccola frazione di Lerici, il sacerdote annuncia un periodo di quattro giorni di ferie. "Una vacanza forzata, e l'ho chiesto io. Vacanza -sottolinea all'Adkronos- evidentemente non programmata, dovuta a un fatto contingente: e' per evitare le telefonate che sto ricevendo, tra cui la sua. Ne avro' ricevute duemila, oggi". Tutta la vicenda, insiste il parroco, e' "completamente inconsistente. Ho chiesto quindi al vescovo di avere un momento dii tranquillita'". Quanto alla manifestazione indetta dalle donne di San Terenzo per domani, don Corsi mostra indifferenza: "e su cosa la organizzano, su cio' che non ho detto? Siamo alla pazzia assoluta. Il messaggio -e' la tesi del sacerdote- non e' mio, e poi cosa mai dira' contro le donne questo volantino? Sono stato criminalizzato e tra un po' rischio la vita perche' si e' fomentato un odio spaventoso contro di me.Tutti fanno l'errore di non leggere il testo per intero, e si fanno notizie su un fatto che non c'e'". Nessuna marcia indietro neanche per gli insulti ai giornalisti: "se riportano le mie parole in maniera diversa da come l'ho detta, come posso giustificarli? Comunque -conclude, tornando al testo 'incriminato'- se mi si dice cosa ho detto di offensivo sono pronto a pentirmi". (segue)