Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Lavoriamo per far cadere il muro di individualismo esasperato che circonda chi è abituato a scrivere e proviamo a ribaltare le abitudini e le convenzioni legate a una creatività letteraria muta e contemplativa". Sintetizza così all'Adnkronos Leonardo De Sanctis l'attività di scrittura collettiva che promuove a Roma, insieme a Nadia Maialetti e Donatella Scotti, gli altri due facilitatori che lavorano al progetto. Impegnati in questa direzione dal 2005, in collaborazione con Fefè Editore, i tre sono ora pronti ad avviare nella capitale un nuovo corso per adulti, con l'obiettivo di tirare fuori una storia a partire dal tema della memoria. Giovedì, alle 18.00, nella sede dell'editore (in Via Gramsci), si svolgerà una prima lezione dimostrativa. "Il metodo che utilizziamo per coordinare i gruppi di scrittura -spiega De Sanctis- affonda le sue radici nella tradizione orale della letteratura. Il nostro riferimento principale è la 'Lettera a una professoressa' di don Lorenzo Milani. Abbiamo ripreso quella tecnica e la abbiamo adattata ai tempi che viviamo. Ma si tratta di una prassi liquida che si modella sulle persone e sui contesti. Di solito -aggiunge- partiamo da un brainstorming senza inibizioni e senza giudizi incrociati, poi, in una seconda fase, come pezzi di un puzzle, vengono fuori personaggi e storie e, infine, si compone. È un modo di fare artigianale". Negli anni De Sanctis, Maialetti e Scotti hanno lavorato con bambini, adulti e anziani, confrontandosi con dinamiche differenti, a seconda dell'età e della provenienza degli aspiranti scrittori. "Al di là dell'esito letterario abbiamo però sempre registrato risultati positivi dal punto di vista sociale -commenta De Sanctis- Spesso tra gli adulti si stabiliscono legami intensi e si crea un prezioso reticolo di rapporti. Tra i bambini, invece, accade di frequente che la scrittura collettiva sia un'occasione per integrare quelli che tra loro sono emarginati o messi da parte".