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Libri: 'Il torto del soldato', Erri De Luca racconta infamia dei nomi maledetti/Adnkronos

domenica 20 maggio 2012

2' di lettura

Roma, 19 mag. - (Adnkronos) - Ci sono storie che lasciano in bocca il sale amaro della scelta. Quasi sempre fanno rimbombare la vena della fronte: un vecchio criminale di guerra ha a che fare con una figlia divisa tra la repulsione per quell'uomo che l'ha messa al mondo e il dovere di accudirlo fino alla fine, senza condividere nulla. Lui e' convinto di avere per unico torto la sconfitta. Lei non vuole sapere i capi d'accusa che pesano come piombo nel cuore: il torto di suo padre non e' riducibile a un momento della storia. Insieme vanno a un appuntamento prescritto dalla kabbala' ebraica. La parola 'ketz', 'termine' ha lo stesso valore numerico del verbo 'vendicare'. "Il torto del soldato e' avere obbedito agli ordini. Il Novecento ha distrutto piu' vite di indifesi che di soldati, ha praticato la guerra criminale", dice in un'intervista all'Adnkronos Erri De Luca presentando il suo nuovo libro, 'Il torto del soldato' (Feltrinelli, pp. 90, euro 11). "L'eta' dei criminali superstiti -aggiunge lo scrittore napoletano- e' tale da far pensare che si tratti di poche tracce rimaste. Il da farsi non e' perseguitare dei vecchi maledetti ma conservare l'infamia dei loro nomi". Pretesto della storia che svela due destini contrapposti, e fa scorrere nel racconto un sangue che non lega, sono le pagine impugnate da uno sconosciuto, in una locanda. Scritte in yiddish, una lingua che "assomiglia al mio napoletano, entrambe lingue di molta folla in spazi stretti". Sono parole veloci e crude, "adatte a farsi largo tra le grida. Hanno la stessa quantita' di mendicanti e di superstizioni. Sono competenti in miserie, emigrazioni e teatri". L'yiddish e' stato rinchiuso, soffocato. Ha bisogno di aria, e di liberta'. Erri De Luca fa cosi' ogni giorno: si tiene compagnia coi fogli di un altro alfabeto. L'ebraico ha il calore di un fianco da accarezzare. "L'yiddish e' buono per le ninna nanna e per litigare al mercato", sorride De Luca. Si guarda le mani dopo la scalata sulla pietra che cambia con il vento: "La morte? Ci parlo volentieri, non mi da fastidio. E non e' un antidoto -rimarca lo scrittore autodidatta- mentre l'amore per me e' quello con le due 'mm', napoletano. E' la piu' potente energia del corpo umano". Puo' cogliere "il nuovo mondo che avanza dal Sud". (segue)

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