CATEGORIE

Mps, assolti Mussari, Vigni e Baldassarri: "Niente ostacolo alla vigilianza", i banchieri del crac non pagano mai

di Giulio Bucchi domenica 10 dicembre 2017

2' di lettura

La Corte d'Appello di Firenze ha assolto Giuseppe Mussari, ex presidente di Mps, l'ex direttore generale di Montepaschi Antonio Vigni e l'ex responsabile dell'area finanza della banca Gianluca Baldassarri dall'accusa di ostacolo alla vigilanza per la ristrutturazione del derivato Alexandria, una delle bombe che hanno fatto crollare i conti del più antico istituto di credito d'Europa. In primo grado, con sentenza emessa il 31 ottobre 2014 dal Tribunale di Siena, Mussari era stato condannato per concorso in ostacolo alla vigilanza a 3 anni e 6 mesi di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Stessa pena era stata inflitta a Vigni e Baldassarri. Durante il processo d'Appello, il sostituto procuratore generale Vilfredo Marziani aveva chiesto per gli imputati un aggravamento della pena: 7 anni di reclusione per Mussari e 6 anni per Vigni e Baldassarri. Gli avvocati dei tre imputati - Tullio Padovani e Fabio Pisillo per Mussari, Franco Coppi e Enrico De Martino per Vigni e Filippo Dinacci e Stefano Cipriani per Baldassarri - hanno sempre sostenuto che all'interno della Banca si sapeva dell'esistenza del mandate agreement e che questo documento non era un segreto neppure per gli ispettori della Banca d'Italia. Per questo motivi gli avvocati difensori durante il dibattimento in aula a Siena avevano chiesto ai giudici l'assoluzione con formula piena per tutti e tre i loro assistiti. Stessa richiesta hanno formulato i difensori durante il processo d'Appello a Firenze. Durante il processo d'Appello, il sostituto pg Marziani nella requisitoria aveva sostenuto come gli ispettori della Banca d'Italia, sotto giuramento, nel processo di primo grado, avessero chiarito che senza quel documento del "mandate agreement", ritrovato tre anni dopo in una cassaforte del successivo amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola, la complessità dell'operazione con Nomura non si poteva comprendere. Mentre gli altri documenti consegnati dalla vecchia gestione di Mps alla Banca d'Italia erano, secondo l'accusa, insufficienti. Durante l'Appello le difese di Mussari, Vigni e Baldassarri hanno contestato l'impostazione del pg. Il "mandate agreement", hanno sostenuto, era un contratto preparatorio mentre il "deed of amendment", che gli ispettori di Bankitalia conobbero, era un atto esecutivo e gli fu data esecuzione, quindi nulla è stato nascosto dell'operazione di Mps con Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria. "Ho subito chiamato Mussari al telefono. Era felice anche se estraneo alle accuse di aver ostacolato la vigilanza", è stato il commento  a caldo dell'avvocato Pisillo.

Il caso L'Europa ci scippa le banche

Il commento Le banche si sposano e tagliano i costi, le aziende invece no

Buone notizie Conto corrente, pioggia di euro: di quanto aumenta, effetto Bce in banca

tag

L'Europa ci scippa le banche

Mario Sechi

Le banche si sposano e tagliano i costi, le aziende invece no

Bruno Villois

Conto corrente, pioggia di euro: di quanto aumenta, effetto Bce in banca

Luigi Merano

Un caso diplomatico nel risiko bancario

Mario Sechi

Spread ai minimi, medaglia per Meloni. FdI spiana i gufi

Spread ai minimi storici, sotto i 100 punti: un nuovo record per il governo Meloni. Si tratta del migliore risultato deg...

Borse su e prezzi giù, smentite le profezie dei catastrofisti

Toh, i prezzi scendono e le Borse continuano a salire. L’apocalisse trumpiana può attendere ancora. L&rsquo...
Sandro Iacometti

I conti delle big tech potrebbero consolidare il rialzo di Wall Street

Wall Street si è ringalluzzita dai risultati che sta ottenendo Trump. In arrivo una serie di dati economici impor...
Bruno Villois

La7, rivolta contro Urbano Cairo: 3 giorni di sciopero, le ragioni

Sciopero a La7: l’assemblea dei giornalisti dell’emittente ha approvato quasi all’unanimità (un...