CATEGORIE

Squinzi: legge di stabilità è un pateracchio

Il leader di Confindustria bastona la manovra: manca la spending review della Pubblica amministrazione, che spende 850 miliardi di euro l'anno. "Chiamerò Letta"
di Matteo Legnani domenica 20 ottobre 2013

2' di lettura

Un "pateracchio indescrivibile" con "interventi a pioggia" che rischiano di crare "grande confusione". E la politica che se l'è fatta sotto, di fronte alla necessità di alcuni interventi strutturali, come i tagli alla spesa della pubblica amministrazione. Il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, non usa certo giri di parole per dare il suo parere sulla legge di stabilità presentata a inizio settimana dal governo durante il Meeting dei giovani industriali in corso di svolgimento a Napoli. "Certo, noi restiamo sempre ottimisti, perchè altrimenti non faremmo gli imprenditori - prosegue il numero uno degli industriali - ma la situazione è gravissima". Per questo, il patron della Mapei si concede un briciolo di pessimismo quando dice che "ora la manovra andrà all'esame del Parlamento e noi temiamo che per calcoli elettoralistici e di convenienza possa addirittura peggiorare". Per questo, nei prossimi giorni, chiamerà di persona il presidente del Consiglio: "Non c'è bisogno di 'telefonatacce' - spiega - nè io nè Letta ne siamo il tipo. Però farò presente al premier, che è stato sempre attento alle nostre esigenze, quel che a nostro avviso in questa manovra non va". In particolare, attacca Squinzi, ''si poteva intervenire con una spending review seria sulla Pubblica Amministrazione che spende 850 miliardi l'anno con un taglio dell'1-2% che significherebbe recuperare risorse per 20-25 miliardi''. Poi, Squinzi si è soffermato sull'annosa vicenda dei debiti della P.A.: "I debiti si pagano, non servirebbero leggi per dire che devi pagare. Questa continua a essere una vicenda sconcertante". E nelle prossime ore sono attese le decisione del viceministro dell'Economia Stefano Fassina, estremamente critico nei confronti della manovra e della mancanza di dialogo all'interno dell'esecutivo. L'ex 'giovane turco', le cui posizioni sono state pubblicamente condivise dal segretario del Partito democratico Guglielmo Epifani, aveva minacciato di lasciare il governo (forse già domani), ma oggi ha avuto un faccia a faccia con Letta. I due, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, hanno esaminato il complesso della situazione e hanno parlato di come gestire il passaggio della legge di stabilita' in parlamento, sia per quanto riguarda il confronto con le parti sociali sia per quanto riguarda il confronto con le forze parlamentari. I due hanno parlato dei problemi di collegialita' che Fassina ha posto nei giorni scorsi. Il confronto, stando ancora a quanto riferiscono le stesse fonti, e' stato positivo. La volonta' e' ora di mettersi al lavoro per varare la legge di stabilita' migliore possibile.

tag
legge di stabilita'
manovra
giorgio squinzi
enrico letta
confindustria
pubblica amministrazione
spending review

I soliti comunisti Arrivano più soldi in Finanziaria ma la sinistra si lamenta

Sinistra in crisi d'identità Pierluigi Bersani lancia il concorso per cambiar nome al campo largo

Mobilitazione Usb Greta guida il corteo anti-manovra in cui non si parla di manovra

Ti potrebbero interessare

Arrivano più soldi in Finanziaria ma la sinistra si lamenta

Adriano Talenti

Pierluigi Bersani lancia il concorso per cambiar nome al campo largo

Massimo Costa

Greta guida il corteo anti-manovra in cui non si parla di manovra

Francesco Storace

Manovra, 105 emendamenti "inammissibili": cosa succede agli affitti

Redazione

Reti elettriche digitali e resilienti: l'infrastruttura diffusa come base della transizione energetica

La transizione energetica non si gioca solo su fonti rinnovabili e accumuli. C’è un’infrastruttura &l...
Roberto Tortora

Satelliti, AI e generazione solare: lo spazio, nuova frontiera dell'energia

Lì, oltre la linea di Kármán, posta a circa 100 chilometri di distanza dalla superfice terrestre, g...
Roberto Tortora

Pensioni, "no alla retroattività": il governo disinnesca la stretta

È Giorgia Meloni a imporre il dietrofront. «Nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l&rsq...
Michele Zaccardi

Italia 2050: ecco il nucleare di nuova generazione con i reattori del futuro

Le tecnologie nucleari possono affiancare le rinnovabili, garantendo energia stabile anche in assenza di sole e vento, e...