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Salvarsi dall'aumento delle tasse sulle rendite si può. Ecco come

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 20 aprile 2014

2' di lettura

Il grosso delle coperture per il dl sugli sgravi Irpef arriverà, oltre che dai tagli e la riorganizzazione della pubblica amministrazione, da specifici interventi su sanità, difesa, riordino degli incentivi alle imprese e aumento dell’aliquota al 26% sulle rendite finanziarie che per certi versi sarà retroattiva. Questo significa che chi ha investito in azioni, obbligazioni e fondi comuni; le cedole e i dividendi azionari rischia di perdere quel gruzzoletto guadagnato. Saranno esclusi solo i buoni postali, i titoli di Stato e i prodotti a questi equiparati, per i quali l'aliquota resta al 12,5%, mentre è ancora incerta la sorte degli interessi dei conti correnti e dei conti deposito, attualmente tassati al 20%. Vendere - A due mesi e mezzo dall'ipotetico nuovo salasso ci sono delle misure che gli investitori posso mettere in atto per limitare i danni del nuovo salasso. Chi sta guadagnando 1000 euro in valuta 30 giugno, tassati al 20%, se infatti vende dalla valuta 1 luglio in poi se li trova tassati al 26%: 60 euro di salasso retroattivo ogni 1000. Come evitare la trappola? "L'aliquota", spiega Vincenzo Longo, market strategist di Ig al Giornale, "salirà al 26% a prescindere dal periodo di maturazione degli interessi e delle plusvalenze inerenti al titolo previsto. Potrebbe quindi rivelarsi una soluzione vincente considerare un'uscita strategica a ridosso delle date di passaggio, per poi eventualmente considerare un rientro selettivo". In pratica deve vendere prima del 30 giugno oppure stare attento e chiedere alla propria banca di «affrancarsi»: due anni fa il legislatore aveva previsto un periodo di tre mesi per attuare il cosiddetto affrancamento, ovvero una sorta di congelamento del portafoglio ai prezzi dell'ultimo giorno del vecchio regime, sul quale calcolare le eventuali plusvalenze latenti da tassare alla vecchia aliquota fiscale. Plusvalenze - Il problema, come spiega ancora Longo al Giornale, è questo. "Se il 30 giugno ho già realizzato minusvalenze per 10mila euro, posso compensarle con plusvalenze fino a quell'importo. Ma dal primo luglio l'innalzamento dell'aliquota abbasserà la mia minusvalenza compensabile. La nuova minus sarà pari alla percentuale data dal rapporto delle due aliquote". Dunque: 20/26, pari al 76,92%. In altri termini la minus di 10mila verrà svalutata a 7.692 euro. Per questo Longo conclude: "Se un investitore ha minusvalenze da compensare e ha attualmente operazioni in profitto, a maggior ragione gli conviene chiudere le posizioni entro il 30 giugno".

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