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Legge di stabilità, Chiamparino: "Piuttosto che alzare le tasse, mi dimetto"

di Lucia Esposito domenica 19 ottobre 2014

2' di lettura

Le Regioni potrebbero aumentare le tasse a seguito dei tagli previsti dalla legge di stabilità. Questa una fra le ipotesi, non esclusa dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. "Le Regioni aumenteranno loro prelievo? Può darsi - ha detto a Radio Anch’io - ma accanto al prelievo c’e sempre una destinazione delle risorse e saranno i cittadini a valutare se eventuali manovre di regioni ed enti locali saranno giustificate o meno". Poi aggiunge: "i tagli spesa possono essere grande occasione per migliorare efficienza". L'allarme degli enti locali - Le Regioni hanno infatti lanciato un forte allarme sulla sostenibilità dei tagli che previsti dalla legge di Stabilità nella Conferenza dei presidenti delle Regioni. I presidenti condividono la necessità di una manovra espansiva ma i tagli prospettati sarebbero troppo pesanti: "La manovra così come si configura è insostenibile" ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. Di più: così com’è la manovra "Incrina ilrapporto che dovrebbe essere di lealtà istituzionale e di pari dignità istituzionale tra enti dello Stato". D’accordo, con poche sfumature e scarsissimi distinuo, i presidenti delle altre regioni. Nicola Zingaretti, romanamente, parafrasa altre sapide sentenze e motteggia: "È facile abbassare le tasse con i soldi degli altri". E adesso? Chiamparino dice che lui le tasse locali non le alzerà, piuttosto si dimette da presidente della Regione Piemonte. Insieme ai suoi colleghi chiede l’avvio di un confronto e la convocazione a Palazzo Chigi. Ma stanotte già si sussurrava, nei palazzi di Roma, che il premier ha già fatto saper che si tratterà per tutti di un prendere o lasciare. Nessuna concessione su nessun punto con nessuno, insomma. E questo vale per (nell’ordine): Barroso, Merkel, sinistra Pd, opposizione e anche per i presidenti delle regioni.   Furia Renzi - Intanto a Chiamparino risponde Matteo Renzi che su twitter critica chi si ribella: "Una manovra da 36 miliardi e le Regioni si lamentano di 1 in più? Comincino dai loro sprechi anzichè minacciare di alzare le tasse #noalibi. Incontreremo i presidenti di regione. Ma non ci prendiamo in giro. Se vogliamo ridurre le tasse, tutti devono ridurre spese e pretese. Tagliare i servizi sanitari è inaccettabile. Non ci sono troppi manager o primari? è impossibile risparmiare su acquisti o consigli reg.?". 

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