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Fisco, l'archivio dei rapporti finanziari dei correntisti

Le banche hanno iniziato ad inviare i dati all'amministrazione che entro il 31 conoscerà tutto di noi. I soggetti a "rischio evasione" verranno schedati: scopri se sei tra loro
di Sebastiano Solano domenica 28 luglio 2013

2' di lettura

Dalla lotta all'evasione fiscale mediatica e spettacolare di Mario Monti a quella silenziosa, capillare e fin troppo invasiva di Enrico Letta. Cambia il metodo, ma non la sostanza: il Fisco rivuole indietro il 'maltolto'. E per riprenderselo è pronto a tutto, anche ad introdursi nella nostra privacy come mai prima d'ora.  Grande Fratello già in vigore - A marzo, l'Agenzia delle Entrate ha emesso l'atto normativo che rende operativo il decreto Salva Italia che, tra le altre cose, stabilisce che ciascun operatore finanziario dovrà inviare all'amministrazione tutti i movimenti (i dati aggregati)  dei conto correnti di ciascun contribuente nel corso dell'anno. I dati così ottenuti vengono quindi catalogati e inseriti nella rete dell'Archivio dei rapporti finanziari, lo strumento attraverso cui il Fisco intende combattere gli evasori. In base ai dati raccolti, poi, verranno poi stilate delle liste dei soggetti a 'rischio evasione'. Uno strumento così potente e, almeno nelle intenzioni, efficace nella capacità di scovare gli evasori, che in futuro non ci sarà più bisogno di 'sparare nel mucchio' degli evasori, magari a favor di telecamera, nella speranza che ciò funga da deterrente.  L'inquietante episodio - E proprio qui sta il punto. Perché i dubbi sull'invasività dello strumento nella privacy dei cittadini sono tanti: basti pensare a quanto successo ieri, martedì 23 luglio, quando un'agenzia di stampa, citando un comunicato della Guardia di Finanza, annunciava l'arresto di 7 dipendenti di Equitalia che abusavano delle informazioni inn loro possesso per estorcere denaro a ignari contribuenti dei pagamenti non dovuti. La Gdf, poco dopo, ha smentito l'arresto ma non la vicenda. Sia come sia, la storia evidenzia tutta la pericolosità che uno strumento del genere, se non adeguatamente calibrato, riveste nei confronti dei contribuenti. L'amministrazione sta ora cercando di apportare tutti i dovuti correttivi per salvaguardare la privacy dei cittadini.  Privacy vs reati - Intanto, lo scorso 24 giugno le banche hanno iniziato ad inviare i dati dei propri correntisti al Fisco. Il 31 ottobre, così, quest'ultima avrà a disposizione tutti i dati necessari per effettuare controlli incrociati ed evidenziarne le eventuali incogruenze, che verranno segnalate agli uffici territoriali competenti per eventuali accertamenti fiscali. Di più, al momento, non è dato sapere. Come sottolinea il settimnale Panorama, con uno strumento del genere tutti gli altri strumenti presuntivi potrebbero benissimo essere messi in soffitta. Il problema, come accennato, è sempre lo stesso: bilanciare il principio della lotta agli evasori fiscali con quello, non meno importante, della salvaguardia della privacy e del diritto alla riservatezza. Come dire: ci sono in ballo dei reati, una piaga da estirpare come quella dell'evasione, ma anche la Democrazia.

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