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Imu e Irpef: così le tassesi mangeranno la tredicesima

Entro il 30 novembre bisogna versare l'acconto Irpef, entro il 17 dicembre la seconda rata dell'imposta sugli immobili: un salasso
di Lucia Esposito domenica 25 novembre 2012

2' di lettura

  Si avvicina il Natale, ma quest'anno la prospettiva della tredicisema non fa tirare un sospriro di sollievo. E' vero che arriverà il doppio stipendio, ma è altrettanto vero che sono in arrivo una serie di scadenze di pagamenti che di fatto neutralizzeranno l'effetto della tredicesima. Entro il 30 novembre deve essere versata la seconda o unica rata dell'acconto Irperf e delle altre imposte del modello Unico. Entro iil 17 dicembre invece andrà versato il saldo dell'Imu Tra Irperf e Imu nelle casse dello Stato e degli enti locali dovrebbero entrare oltre 14 miliardi. L'acconto Irpef, fortunatamente, sarà più leggero del solito. L'aliquota infatti è stata portata dal 99 al 96%. Ma la riduzione ha effetto solo su questa seconda rata perché la prima andava calcolata secondo le modalità ordinaria.  Seconda rata Imu Per quanto riguarda l'Imu i versamenti si potranno effetturare anche con il bollettino postale. L'entita del saldo dipende sostanziamente da tre fattori: la tipologia di immobile, l'aliquota decisa dal Comune (la maggior parte degli enti locali l'hanno ritoccata verso l'altro) e la rendita catastale: un mix che quando l'Imu è riferita a un immobile diverso dall'abitazione principale incide fortemente sulla tredicesiam. Sarà impegnativo il calcolo di quanto dovuto perché iconti dovranno essere praticamente rifatti in base alle aliquote definitive e sottrarre quanto pagato a titolo di acconto con le aliquote standard.  Per quanto riguarda l'abitazione principale, i Comuni possono applicare la riduzione a determinate categorie come gli anziani ricoverati in case di riposto purché l'abitazione princiaple non venga affittata. La base imponibile è pari al 160 volte la rendita catastale originaria dell'immobile rivalutata del 5%. Per l'abitazione princiapale dalla somma cos' ottenuta bisogna sottrarre 200 euro più altri 50 ogni figlio convivente con meno di 26 anni fino a un massimo di 400 euro. Molto salato sarà il conto per i prorietari di seconda casa: si considera le abitazioni non locate dove il proprietatrio non risiede anche se ha dato l'immobile in uso a un familiare. Per una casa di categoria A2, scrive il Corriere Economia; l'Imu tocca complessicamente i 3069 a Bolgona (1969 euro il saldo) a Torino e a Milano si possono sfiorare i 3mila euro dove il saldo sarà di 1907 euro. A Roma il saldo saà di 1784 euro.   

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