Napoli, 14 mag. - (Adnkronos) - Un settore quello dello shipping in momentaneo calo, ma e' un calo "dovuto al fatto che ci sono piu' navi che carichi che vengono trasportati", un disequilibrio che "si riaggiustera' nel giro di un anno e mezzo". Ci sono i motivi per essere ottimisti secondo Giuseppe Bottiglieri, presidente della Bottiglieri Shipping Company, che oggi ha fatto da padrone di casa al meeting internazionale degli armatori tenuto a Sorrento. Lo shipping, spiega all'ADNKRONOS Bottiglieri, "e' un settore legato al traffico internazionale e non a quello nazionale, dipende quindi dalla situazione macroeconomica globale e non da quella che puo' essere l'economia europea con diverse nazioni in recessione. Attualmente e' come se ci trovassimo al punto morto inferiore di un pistone, quindi non c'e' da preoccuparsi piu' di tanto, si tratta di aspettare. Inoltre - aggiunge - leggiamo che la Cina sta adottando provvedimenti importanti per non costruire piu' navi, da qui l'ottimismo che regna". La ricchezza del settore shipping, secondo una ricerca del Censis, nel 2011 ha rappresentato il 2,6% del Pil italiano, con investimenti di oltre 13 miliardi e un'occupazione diretta e indiretta di 500mila unita'. Un settore quindi importante e non legato direttamente all'economia nazionale: "E prima che la recessione arrivi in tutto il mondo ce ne vuole - sottolinea Bottiglieri -, gli esportatori percorrono tratte che vanno dall'India all'Australia, dall'Indonesia al Brasile. Paesi che tirano l'economia mondiale, ed e' anche grazie a loro se l'Italia esporta ancora".