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Ita-Lufthansa, paletti e cavilli: a rischio il salvataggio della compagnia

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Benedetta Vitetta
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Occorre dirlo subito: stavolta i tedeschi hanno ragione da vendere. Già perché a distanza di ormai 10 mesi dalla firma dell’accordo (era il 25 maggio 2023, ndr) siglato tra i vertici del colosso dei cieli teutonico, il Mef e Ita Airways, che ha rilevato il 41% della newco nata dalle ceneri della ex Alitalia mettendo sul piatto 325 milioni di euro, Lufhansa - ad oggi - non ha ancora ottenuto nulla se non continui rinvii sul dossier da parte dell’Antitrust europeo. E se nell’90% dei casi per un normale deal serve superare la prima fase di valutazione, a fine dicembre si era già compreso che ai piani alti della Ue “questo matrimonio non era da farsi” e che, quindi, si sarebbe dovuti passare attraverso una seconda fase dell’indagine sull’operazione di concentrazione nel trasporto aereo.

Decisione che ha spostato l’orizzonte temporale per l’eventuale via libera di almeno altri 90 giorni, ossia altri tre mesi lavorativi, con la possibilità di un’ulteriore estensione di due o tre settimane. Si va, quindi, all’inizio giugno. E allora (forse) si potrà finalmente ottenere un verdetto. Positivo o meno che sia. Nel frattempo i due “Promessi Sposi” restano a galla senza potersi muovere granché in vista di un futuro di coppia o, nel peggiore dei casi, ritrovandosi di nuovo single. Con l’idea di dover ripartire da zero: di nuovo a caccia di un nuovo partner interesssato a crescere assieme nelle autostrade dei cieli.

 

 

INGIUSTIFICATO STALLO DELLA UE
Ecco perché, di fronte a questa incredibile e ingiustificata situazione di stallo, nelle scorse ore i vertici di Lufthansa in un incotro ufficiale svoltosi a Bruxelles hanno pronunciato, per la prima volta, la parola “disimpegno” sul dossier. Costi eccessivi rispetto ai benefici hanno detto, prefigurando un loro passo indietro, per capirci una rinuncia all’acquisto di Ita Airways a causa dei “paletti troppo severi” posti da Bruxelles prima di dare il disco verde al passaggio dal Tesoro ai tedeschi di Lutfhansa. Del resto i regolatori Ue chiedono non solo la cessione di alcuni slot dello scalo milanese Linate ma anche l’addio ad alcune rotte su cui il gruppo Lufthansa potrebbe, con l’acquisizione di Ita, ritrovarsi ad avere una posizione dominante incompatibile con il mercato del trasporto aereo europeo. Del gruppo Lufthansa, infatti, fanno partetra le tante- pure Swissair, Brussels Airlines e Austrian Airlines. Ciò significa che su alcune tratte tra l’Italia, in particolare Milano, e gli hub di Francoforte, Monaco, Bruxelles, Vienna e Zurigo, l’Antitrust Ue europeo teme che la concorrenza venga compromessa, creando così un danno per i consumatori. Già slittata a gennaio, ora la decisione è attesa per il 6 giugno, con possibili nuove proroghe di 15 e 20 giorni su richiesta delle parti. Per arrivare a un rinvio più ampio Bruxelles dovrebbe a quel punto arrivare ad adottare la procedura nota come “stop-the-clock”. Facendo così slittare il verdetto verso la fine del 2024. Ecco, spiegato, il possibile ritiro ipotizzato nelle scorse ore da Lufthansa. «Pagheremmo costi eccessivi rispetto ai benefici che potremmo ottenere».

NOZZE DEI CIELI A RISCHIO?
A tentare di rasserenare gli animi è stata ieri una portavoce della Commissione Ue che ha confermato che la scadenza dell’indagine approfondita dell’Antitrust Ue su Ita-Lufthansa resta confermata a inizio giugno. Nel frattempo, il management di Ita Airways ha fatto sapere che la newco «può andare avanti anche da sola, come testimoniano i numeri dell’anno appena chiusosi, anche se «per crescere e sviluppare le sinergie serve un partner alle spalle. Come già ricordato a più riprese, la compagnia sta registrando buoni risultati, ma ha sicuramente bisogno di un partner per lo sviluppo e questo è previsto anche nel piano industriale iniziale» ha evidenziato i manager di Ita. Nell'attesa del giudizio Ue sulle nozze con Lufthansa, la compagnia di bandiera non si ferma e chiuso il 2023 con 15 milioni di passeggeri e conti positivi sul lungo raggio e ora torna ad assumere in vista della prossima stagione estiva.

 

 

Per far fronte all’aumento di rotte e destinazioni c’è bisogno di 475 nuove assunzioni visto che la flotta continuerà a crescere per raggiungere i 96 aerei. «Stiamo andando bene da soli perché abbiamo fatto degli ottimi risultati sul lungo raggio nel 2023, abbiamo rinnovato la flotta e finanziato il primo aereo di proprietà e ora stiamo aprendo nuove rotte per l’estate: Toronto, Chicago, Medio Oriente, Arabia Saudita, Africa» conferma il management.
Ma il partner industriale per crescere è imprescindibile per il vettore italiano. Per ora quello considerato migliore è Lufthansa. Ma nel caso di un forzoso ritiro, in pista potrebbe ritornare il gruppo Msc, leader mondiale nel settore del trasporto merci e passeggeri, che di recente ha acquistato i treni Italo.
Operazione che ha già ottenuto il via 

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