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Brutte notizie in arrivo per i pensionati distratti, ritardatari o semplicemente furbetti. Già a partire da agosto l'Inps sospenderà i pagamenti delle prestazioni collegate al reddito per tutti quei pensionati che non hanno dichiarato i redditi relativi all'anno 2021. Per chi non ha dichiarato quelli relativi al 2020, invece, scatterà il recupero degli indebiti.
In casi come l’integrazione al trattamento minimo o la pensione ai superstiti, spiega il sito specializzato Informazionefiscale.it, ogni anno l’Inps verifica le condizioni reddituali che garantiscono l’accesso al beneficio. Attenzione, quindi, perché la mancata comunicazione dei redditi (personalmente o tramite intermediari abilitati come CAF e Patronati) può comportare non solo la sospensione, ma addirittura la revoca delle prestazioni.
Va detto che l’Istituto, in ogni caso, in caso di mancata comunicazione l'Istituto nazionale di previdenza sociale provvede a inviare una lettera di sollecito, ricordando le scadenze da rispettare. Per le mensilità di agosto e settembre 2025, l’Inps applicherà una trattenuta del 5% determinata sulla base dell’importo della pensione di luglio. Nel cedolino verrà indicata la "Trattenuta per mancata comunicazione reddito art. 35, comma 10 bis, d.l. 207/2008". Gli utenti ritardatari troveranno anche un avviso nell'area personale MyInps, via mail e via posta certificata.
C'è tempo per correggersi fino al 19 settembre prossimo, dopodiché in mancanza ulteriore di comunicazione dei redditi relativi al 2021 scatterà la revoca definitiva (o, nel caso di pensioni ai superstiti, verrà applicata la fascia massima di abbattimento dell’importo della pensione).