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Casa, odore di stangata: la prossima tassa "verde"

di Lo.Ca. venerdì 25 luglio 2025

2' di lettura

Eccoli. Sono nuovamente alla porta delle case degli italiani. Sempre loro. L'élite green questa volta alza la voce perché è saltato il recepimento della direttiva UE sulle Case green. Andiamo sul sito di Legambiente e ci mettiamo alla lettura. 

«Il Governo Meloni sceglie ancora una volta di andare contro le ragioni dell’ambiente e dell’innovazione varando in CDM un provvedimento che non contiene il recepimento della direttiva europea EPBD sull’efficienza energetica degli edifici. Una scelta preoccupante», l’allarmismo è il padrone della scena, «che rischia di generare ulteriori ritardi e che di certo non fa bene alla transizione energetica edilizia, all’ambiente, alla lotta alla crisi climatica e ai cittadini che chiedono di vivere meglio e spendere meno in bolletta». Certo ora è una questione di portafoglio e di risparmi, ma per i lavori da chi devono partire i bonifici? Ovviamente dai milioni di italiani che restano alla finestra incastrati tra ecobonus, bonus sisma e il contestato 110. Poteva mancare l’intervento dei grillini? Agostino Santillo, vicepresidente Commissione Ambiente della Camera, ha dichiarato che il «Governo sta sprecando tempo prezioso sul recepimento della direttiva», aggiungendo che l’esecutivo sta «perdendo un'occasione fondamentale per dare finalmente un segnale concreto al Paese. Con la scadenza del maggio 2026 che si avvicina rapidamente e considerando che il recepimento effettivo dovrebbe avvenire entro la fine del 2025, siamo già in forte ritardo». Oltre a Legambiente sono intervenuti, con un comunicato congiunto, anche Arse, Coordinamento FREE, Greenpeace, Kyoto Club e WWF.

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Nella nota scrivono che «secondo alcune stime, in Italia si dovrà intervenire complessivamente su oltre 9,7 milioni di edifici in classe E, F o G. Parliamo di oltre il 75% del patrimonio edilizio residenziale, che consentirebbe una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 14 milioni di tonnellate». Ma come al solito i dati vengono interpretati e rivisti sotto la lente che riflette il risultato da ottenere. Il vecchio continente provoca solamente il 7% dell'emissione di anidride carbonica a livello globale. Un dato da tenere, sempre, a mente quando si analizza l’impatto italiano ed europeo su scala mondiale. Ancora, puntigliosi, i sodalizi green ricordano che «la direttiva prevede per gli edifici residenziali una riduzione dei consumi, rispetto al 2020, di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. E che il 55% di questa riduzione deve avvenire coinvolgendo il 44% degli edifici nelle peggiori classi energetiche».

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E i nostri connazionali si trovano nella stessa condizione di Totò, nell’iconica scena della pellicola di 47 morto che parla, in cui grida inveendo contro il suo cocchiere Gondrano: «E io pago, e io pago». Del resto siamo tutti ristrutturatoti con le finanze degli altri. Un leitmotiv con cui gli italiani hanno imparato a convivere.

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