«Non può esserci sviluppo senza industria, non può esserci industria senza elettronica e non può esserci elettronica senza microprocessori. Siamo l’azienda numero 28 del mondo, ma abbiamo in mano il più promettente dei business, quello dei microchip». Con queste parole fece il suo esordio Pasquale Pistorio, nominato da Romano Prodi, alla guida di Sgs. Era il 1980 e la Sgs era un’azienda in caduta libera ma ancora in vita perché controllata dall’Iri. Sotto la guida del manager siciliano risalirà la china, arrivando nel 2005, anno in cui andrà in pensione, al quarto posto tra le aziende di microelettronica al mondo. Pasquale Pistorio è stato un manager antico e moderno al tempo stesso.
Antico perché di sani principi, votato all’etica e all’educazione, moderno perché da visionario sapeva guardare lontano, appassionato di tecnologia quando ancora era ai suoi albori. Partito dalla provincia di Enna scala le gerarchie di Motorola in poco tempo da venditore a vicepresidente di un’azienda leader nel mondo, ma in Italia non lo conosceva quasi nessuno. Sarà Romano Prodi a fare da talent scout, a tutto il resto penserà Pasquale Pistorio creando STM gioiello industriale italiano: il giocattolo più bello per gli aspiranti trader di borsa nella bolla delle “dotcom”. A qualcuno ripensandoci verranno i lacrimoni, a quei tempi a Piazza Affari avevamo poche carte da giocare, c’era Tiscali, la Seat Pagine Gialle, Bipop e poi c’era lei, la regina dei chip: STM. Compra e vendi, tanto saliva sempre, regalava emozioni e sogni di gloria. Non mi ricordo se in Lire o Euro, ma in pochi mesi passò da 10 a 70, c’era un Nasdaq anche a Milano! Poi, inevitabile, lo sboom! Da Wall Street travolge tutto il mondo, uno spillo che fa scoppiare tutto ciò che si era gonfiato troppo.
L’unico grave errore commesso da Pistorio fu la sindrome “Per Elisa”, una metafora che mi sono inventato per evidenziare un legame esclusivo, quasi perverso che si rivelerà tossico, per STM sarà la relazione industriale con Nokia. Giù una, giù pure l’altra. Dalla regina del 2000 a quella del 2025, sempre di chip si parla, la notizia della settimana è un’altra promessa di Nvidia e l’ennesimo travaso di ricchezza, questa volta 100 miliardi sono per OpenAI. Se Nvidia sgancia, Intel incassa, proprio Intel la grande rivale di STM, questa settimana porta a casa un +20%. Anche da questo si vede che la bolla TMT è lontana, nonostante Intel abbia fatto quasi il 100% in due mesi, i trader invece d’inseguire hanno paura che tutto possa crollare. Lo scetticismo è sempre il miglior carburante per il toro, l’euforia dei tempi di Pistorio è ancora lontana.
BRUNELLO CUCINELLI: se non hai angeli custodi la vita in Borsa puoi correre rischi. Il caso Cucinelli ricorda la sventura di Bio-on. Siamo all’ennesimo caso di speculazione ma i dubbi vengono dal possibile conflitto d’interesse della “rapace” Morpheus, sperando che non ci sia anche un’operazione concertata. A Cucinelli più che un buon avvocato consiglio un Sir Lawrence Wildman, ora serve la contraerea.