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Tasse e pensioni, ecco quanti soldi restano agli italiani

di Paola Natalivenerdì 7 novembre 2025
Tasse e pensioni, ecco quanti soldi restano agli italiani

2' di lettura

Ogni volta che si parla di tasse s’infuocano i dibattiti politici e non solo, cerchiamo di capire con l’Avvocato Matteo Montaruli, penalista e tributarista, quanto incide la tassazione sulle famiglie italiane? “La pressione fiscale italiana si muove da anni tra il 41% e il 43%, un livello elevato nel confronto europeo. Questo si traduce in un impatto significativo sui redditi disponibili delle famiglie, dal momento che per ottenere questo dato dobbiamo tenere conto anche dell’incidenza degli oneri contributivi. Pur dovendo distinguere con attenzione tra imposte e contributi previdenziali - perché, in teoria, questi ultimi dovrebbero tornare un giorno nella disponibilità di chi li ha versati sotto forma di assegno pensionistico - nella pratica, nel momento in cui vengono versati, riducono comunque la capacità di spesa del contribuente “qui e ora”. Ho usato la locuzione “in teoria” perché negli anni il Legislatore è intervenuto modificando uno o più parametri necessari a calcolare l’entità dell’assegno pensionistico”.

Questo quanto incide sul cittadino?  Il legale prosegue “L’innalzamento dell’età pensionabile, la riduzione delle finestre di accesso e, soprattutto, la variazione dei coefficienti di trasformazione - necessari a convertire i contributi in prestazione - hanno prodotto un effetto concreto: una parte dei contributi versati anni prima ha perso valore rispetto alla prestazione attesa al momento del versamento. In altri termini, quando le regole cambiano a posteriori e in senso peggiorativo, il nesso tra contributo e prestazione si indebolisce. Gli economisti della previdenza parlano infatti di “tassazione implicita”: un prelievo obbligatorio che non genera più - o genera in misura minore - la controprestazione promessa. È una dinamica che deriva non da comportamenti individuali, ma dagli equilibri complessivi del sistema previdenziale e dagli interventi normativi resi necessari nel tempo. Il punto, però, non è solo quanto si paga, ma come si paga. Il prelievo è frammentato tra imposte dirette, indirette, contributi e tributi locali, e incide anche sui consumi quotidiani: si pensi all’IVA che grava su molti beni essenziali.”

L’avvocato Montaruli sottolinea che “a ciò si aggiunge l’aumento dei prezzi legato ai costi energetici e alle materie prime, influenzati da una combinazione di fattori internazionali, tra cui il conflitto in Ucraina. Il vero tema è, tuttavia, quello che chiamo “doppio costo”: imposte elevate e, al tempo stesso, crescente ricorso ai servizi privati per sanità, istruzione e sicurezza. Quando una famiglia paga due volte - allo Stato e poi sul mercato - la fiducia nel sistema fiscale inevitabilmente si incrina e le tensioni sociali aumentano”.