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Italia 2050: ecco il nucleare di nuova generazione con i reattori del futuro

È in questo contesto che nasce Nuclitalia, la società costituita da Enel, Ansaldo Energia e Leonardo, chiamata a guidare lo sviluppo del nuovo nucleare italiano
martedì 16 dicembre 2025

3' di lettura

Le tecnologie nucleari possono affiancare le rinnovabili, garantendo energia stabile anche in assenza di sole e vento, e contribuendo alla sicurezza del sistema e all’indipendenza energetica nazionale.

Nel dibattito energetico europeo e italiano il nucleare oggi è visto come necessità concreta, figlia dei numeri e non degli slogan. Se il sistema elettrico è sempre più basato su fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico — pulite, ma per loro natura intermittenti — il problema della continuità nella generazione elettrica diventa decisivo. Senza una fonte stabile a supporto, la transizione rischia di restare zoppa.

Ed è qui che il nuovo nucleare rientra in gioco, non come alternativa alle rinnovabili, ma come tecnologia complementare, capace di garantire sicurezza del sistema, indipendenza energetica e stabilità dei prezzi. Il focus oggi è sui reattori modulari di piccola taglia (SMR) e sui reattori modulari avanzati (AMR). Non le grandi centrali del passato, ma impianti più compatti, flessibili e integrabili nei sistemi elettrici moderni.

SMR e AMR nascono per affiancarsi alla generazione rinnovabile, intervenendo quando sole e vento non bastano. La differenza sta soprattutto nei costi e nei tempi. Un SMR richiede investimenti compresi tra 2 e 3 miliardi di euro per 300 MW, contro i 12–15 miliardi necessari per un impianto nucleare convenzionale da 1 GWe. Una soglia finanziaria più accessibile, che riduce il rischio industriale e rende questi progetti compatibili con una pianificazione energetica graduale.

ENEL e il Nucleare: la policy del gruppo

C’è poi il tema della standardizzazione industriale. I moduli vengono assemblati in fabbrica, riducendo tempi di costruzione, complessità progettuale e imprevisti di cantiere. Un approccio che parla il linguaggio dell’industria moderna e che consente economie di scala. A questo si aggiunge una vita operativa che potrà superare i 60 anni, con costi di generazione più prevedibili e meno esposti alla volatilità dei mercati energetici, uno dei grandi problemi emersi con la crisi del gas. 

Anche sul fronte della sicurezza e della sostenibilità ambientale, SMR e AMR segnano una discontinuità rispetto al passato. Le nuove tecnologie prevedono sistemi di raffreddamento passivo, che riducono drasticamente il rischio di incidenti, e una gestione più efficiente del combustibile. In particolare gli AMR puntano alla riduzione delle scorie, grazie alla possibilità di riutilizzare parte dei materiali esausti. L’obiettivo è una filiera a basse emissioni e alta efficienza, pensata per lavorare in sinergia con le rinnovabili e non in contrapposizione.

Non è un caso se l’Europa si sta muovendo in questa direzione. Oggi nell’Unione Europea sono operativi circa 100 reattori nucleari, e oltre 12 Paesi hanno avviato o rafforzato programmi di rilancio. Francia, Svezia, Finlandia, Olanda, Svizzera e Belgio, tra gli altri, considerano il nuovo nucleare una leva strategica per la neutralità climatica e la sicurezza energetica.

L’Italia, seppure con una storia diversa, non resta fuori dal quadro. L’aggiornamento del PNIEC 2024 prevede uno scenario con 8–16 GW di nucleare entro il 2050, pari a una quota compresa tra l’11 e il 22% del fabbisogno nazionale.

Nasce Nuclitalia: Enel, Ansaldo Energia e Leonardo insieme per la ricerca sul nuovo nucleare

È in questo contesto che nasce Nuclitalia, la società costituita da Enel, Ansaldo Energia e Leonardo, chiamata a guidare lo sviluppo del nuovo nucleare italiano. Un progetto industriale che si muove su tre direttrici principali: l’analisi e la selezione delle tecnologie più adatte, partendo dalle soluzioni più mature come gli SMR ma guardando anche agli AMR; l’individuazione di partnership industriali e opportunità di co-design per valorizzare la filiera nazionale; la partecipazione, insieme a università e centri di ricerca, ai programmi internazionali sui reattori di IV generazione.

La sfida è ambiziosa: costruire una filiera sostenibile e competitiva, capace di accompagnare la transizione energetica senza scorciatoie ideologiche. In un sistema elettrico sempre più rinnovabile, il nuovo nucleare è una delle chiavi per tenere acceso il futuro.

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