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Egitto, si dimette il vicepresidente Mekki Costituzione, alta affluenza alle urne

domenica 23 dicembre 2012

2' di lettura

Il Cairo, 22 dic. - (Adnkronos/Aki/Ign) - Il vice presidente egiziano, Mahmoud Mekki, si è dimesso. Lo annuncia la tv satellitare al-Jazeera, mentre in Egitto è in corso il secondo turno del referendum sulla contestata bozza di costituzione. Mekki era stato nominato vice presidente lo scorso agosto da Mohamed Morsi, primo presidente eletto dell'Egitto. In una nota Mekki ha spiegato che sin da novembre avrebbe voluto dimettersi ufficialmente perché "l'incarico di vice presidente è di natura politica ed è in contrasto con la mia professione di magistrato". Tuttavia, ha aggiunto, ha scelto di rinviare la decisione a causa delle tensioni in Egitto e dell'offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza scattata in risposta a una pioggia di razzi contro Israele. Ora, però, "è giunto il momento di annunciare le mie dimissioni dalla vice presidenza pur continuando con il ruolo di 'soldato volontario' per il bene della Nazione", ha detto Mekki che rivendica di aver svolto un "ruolo importante per la difesa dei diritti dei cittadini". Dopo di lui, si dimette anche il governatore della Banca centrale egiziana. Secondo quanto ha reso noto la televisione di stato, dopo le dimissioni del governatore, Farouk al-Okda, il presidente Morsi si è riunito con il vice governatore della banca centrale Hasham Ramez, che sembra così destinato ad assumerne l'incarico. Intanto, per le lunghe code davanti ai seggi in occasione del secondo turno del referendum, la Commissione elettorale egiziana ha deciso di rinviare alle 23 ora locale (le 22 in Italia) la chiusura, inizialmente prevista per le 19 ora locale. I seggi sono aperti in 17 province, dove sono chiamati a votare più di 25 milioni di elettori. Il Movimento del 6 Aprile ha diffuso il primo rapporto sulle irregolarità in cui si denuncia, tra l'altro, la compravendita di voti e si accusano membri del partito salafita al-Nour e di Giustizia e Libertà di fare propaganda davanti ai seggi per l'approvazione della costituzione.

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