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Egitto, Morsi respinge l'ultimatum

Il presidente comunica: "Lungo colloquio con Obama". Ma dalle 17 è attesa una massiccia campagna di disobbedienza civile. Ministri, dimissioni a raffica
di Andrea Tempestini domenica 7 luglio 2013

Le proteste in Egitto

2' di lettura

Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha respinto l’ultimatum di 48 ore lanciato dalle Forze armate, spiegando che le affermazioni dell’esercito non sono state da lui prese in considerazione e che alcune frasi contenute nell’ultimatum stesso "potrebbero creare confusione".  Ora - è questione di ore - la situazione nel Paese attraversato dalle proteste potrebbe precipitare. In serata almeno due persone hanno perso la vita e 13 sono rimaste ferite negli scontri tra sostenitori e oppositori del presidente egiziano. Lo hanno reso noto i media ufficiali. Le due vittime sono rimaste uccise negli scontri nella piazza di Kit Kat, nel popolare quartiere cairota di Imbaba a Giza. Il dissidio - Il presidente afferma di credere che una dichiarazione rilasciata dal capo delle Forze Armate con un ultimatum a quelle politiche per conquistare il suo consenso rischia di causare confusione, quindi attacca il suo piano per una riconciliazione nazionale. L'ufficio di presidenza nota che Morsi non è stato consultato in anticipo dal generale che ha lanciato l'ultimatum e spiega: "Sembra che alcune delle affermazioni dell'ultimatum abbiano significati che potrebbero creare confusione in una nazione complessa". La protesta - Nel frattempo, anche nel corso della notte tra lunedì e martedì, l'opposizione egiziana è rimasta in piazza Tahrir, al Cairo. La folla alla vigilia aveva imposto al presidente Morsi un ultimatum di 24 ore per abbandonare il potere: in caso contrario, dalle 17 di oggi, è stata annunciata una massiccia campagna di disobbedienza civile. Le dimissioni - Nel frattempo continua la diaspora di ministri dal governo Morsi. Nella notte, dopo che poche ore prima avevano lasciato l'incarico i ministri del Turismo, degli Affari parlamentari, dell'Ambiente e delle Comunicazioni, ha presentato le sue dimissioni anche il ministro degli Esteri, Kamel Amr. Lo staff del presidente, inoltre, ha fatto sapere che Morsi ha avuto un lungo colloquio telefonico con l'omologo statunitense, Barack Obama. Il bilancio - Dall'inizio degli scontri e delle manifestazioni che stanno scuotendo l'Egitto, i morti sono almeno 16: un bilancio grave e che potrebbe peggiorare. I dati sono quelli diffusi dal dicastero della Sanità, che inoltre riferisce che i feriti sarebbero migliaia.

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