La nuova ondata di scandali e arresti per corruzione evoca un «dèjà vu» all’italiana. Così il Financial Times, il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito ed uno dei più antichi, autorevoli e letti del mondo, in una corrispondenza dall’Italia, commenta i recenti sviluppi delle inchieste che, come nel caso delle vicende legate all’Expo 2015, hanno portato all’arresto di «ex politici» già «arrestati negli anni ’90». A oltre 20 anni di distanza da "Mani pulite", sottolinea il Ft, il premier Matteo Renzi «fatica a contenere le ricadute di inchieste simili». Per Renzi, «il più giovane primo ministro della storia d’Italia», scrive il quotidiano britannico, i nuovi scandali «presentano la prima vera sfida alle sue promesse di spazzare via la vecchia guardia del Paese». «Sfortunatamente - prosegue il Financial Times - Renzi non sarà aiutato dal notoriamente lento sistema giudiziario». Europee - Il giornale dà conto delle vicende gudiziarie legate a Silvio Berlusconi, a Forza Italia e alla richiesta di estradizione dal Libano per Marcello Dell’Utri. Le elezioni europee del 25 maggio, che vedranno contrapposti Forza Italia di Berlusconi, il Movimento 5 Stelle guidato da un «comico attivista» e il Partito democratico guidato da un «primo ministro non eletto», secondo il Financial Times potrebbero fornire un’ulteriore dimostrazione del fatto che «l’Italia non è un Paese normale». Le parole del premier - Del resto era stato lo stesso premier, nella sua prima intervista a un organo di stampa internazionale da quando, a febbraio, è diventato presidente del Consiglio, ad aver detto al Time: "L'Italia non sarà mai un Paese normale". "Se fossimo un Paese normale", aveva spiegato, "non avremmo Roma, Firenze, Venezia. E' nel Dna degli italiani un po' di pazzia, che nella stragrande maggioranza dei casi è positiva. E' genio, talento. Sono i capolavori artistici, il cibo, la moda, tutto ciò che ha reso grande l'Italia nel mondo".