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Marò, altro rinvio dell'India: l'Italia ritira l'amabasciatore

Altro schiaffo a Latorre e Girone: la decisione viene rimandata per la 26esima nota. La Bonino reagisce e ritira il diplomatico: "Indiani incapaci"
di Andrea Tempestini domenica 23 febbraio 2014

Girone e Latorre

2' di lettura

Sono bastati pochi minuti, all'India, per tirare un nuovo schiaffo all'Italia e ai nostri marò. Poco dopo l'apertura dell'udienza sul caso di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ecco un nuovo rinvio: la Corte Suprema indiana decide di posticipare la decisione sul reato di terrorismo al prossimo 24 febbraio. L'ennesimo rinvio (il ventiseiesimo dall'inizio della vicenda) con cui i nostri due connazionali vengono tenuti in ostaggio. Troppo, anche per Emma Bonino, che annuncia: "Il governo italiano ha disposto l'immediato richiamo a Roma per consultazioni dell'ambasciatore a Nuova Delhi, Daniele Mancini". Una decisione, quella della Farnesina, che equivale a una sostanziale dichiarazione di guerra diplomatica. "Incapaci" - Latorre e Giorne, ora, dovranno attendere altri sei giorni per ascoltare il parere del governo sulla possibile applicazione della Sua Act, la legge indiana anti-pirateria ed anti-terrorismo che l'Italia ritiene inapplicabile e che potrebbe anche portare alla pena di morte dei due marò. Durissimo il comunicato in cui la Bonino annuncia il ritiro dell'ambasciatore: "A fronte dell'ulteriore, inaccettabile rinvio deliberato in mattinata (...) e della manifesta incapacità indiana a gestire la vicenda, l'Italia proseguirà e intensificherà il suo impegno per il riconoscimento dei propri diritti di Stato sovrano, in conformità con il diritto internazionale. L'obiettivo prinicpale dell'Italia - continua la nota - resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo in patria dei due fucilieri". "Ora è troppo" - La repentina decisione della Corte indiana aveva suscitato anche la ferma reazione di Staffan De Mistura, inviato speciale del governo italiano in India: "L'ennesimo rinvio, il ventiseiesimo, il sesto in Corte suprema - ha commentato a caldo -. Ora francamente è troppo. E' chiaramente un segno della difficoltà del governo indiano", ha aggiunto indiganto. "Rinviino pure quanto vogliono, ma adesso, a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone deve essere concesso di lasciare l'India. Rinviino pure quanto vogliono, purché i nostri miliatri tornino in Italia".

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