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Ue, gli sprechi dell'Eeas: pioggia di milioni per Figi, Samoa e Barbados. Lampedusa a secco

Il "ministero degli Esteri" di Bruxelles regala fondi e risorse alle 139 delegazioni in giro per il mondo. Dalle auto solari agli antifurto, le spese dello scandalo
di Giulio Bucchi domenica 12 gennaio 2014

2' di lettura

Per l'Unione europea Isole Samoa, Figi e Barbados contano di più di Lampedusa. O almeno, è questa l'impressione che si ricava dai rendiconti dell'Eeas, il Servizio europeo per l'azione esterna dell'Ue guidato dalla britannica Catherine Ashton. Una sorta di "ministero degli Esteri Ue" con sede a Bruxelles e incaricato di fornire fondi e risorse economiche alle 139 delegazioni dell'Unione europea in giro per il mondo. Non solo: l'Eeas emette bandi anche per incentivare iniziative in linea con le politiche Ue e invia aiuti ai Paesi sottosviluppati. In tutto, nel 2014 si spenderanno 524 milioni di euro, 16 in più rispetto ai 508 del 2013. Alla faccia della spending review tanto reclamizzata anche a Bruxelles. E gli sprechi fanno invidia alle istituzioni italiane.  La rassegna degli sprechi - Luigi Offreddu sul Corriere della Sera fornisce una rapida carrellata. Per esempio, l'Eeas ha emesso un bando da 2,5 milioni per proteggere gli uffici e le case del capo-delegazione e dei suoi funzionari a Suva, nelle Isole Figi, "al fine di evitare intrusioni e attacchi, per il controllo dei visitatori e l'installazione di sistemi d'allarme". Sempre restando in Oceania, va ancora meglio alle Isole Samoa, che dal 2008 a oggi ha incassato dall'Ue 37 milioni, addirittura 130 dal 1975. Spesa decisamente minore, ma altrettanto discutibile, quella per sostenere l'approdo delle energie rinnovabili alle Barbados: 30mila euro pagati da Bruxellex a un'azienda tedesca per costruire 102 automobili alimentate da pannelli solari. Notare che negli stessi giorni di quello stanziamento, lo scorso novembre, a Bruxelles si discuteva se aiutare o meno Lampedusa e il Sulcis, colpiti rispettivamente dall'emergenza sbarchi e dalla crisi "sistemica" dell'economia. Non male, per un'organizzazione, l'Ue, nata per tutelare e sostenere l'Europa.  Pantalone a Bruxelles - Ma per vedere sprechi non serve varcare gli Oceani. Basta dare un'occhiata a quanto l'Eeas spende per mantenere le proprie strutture interne. Se per le delegazioni in giro per il mondo costano all'Europa 312 milioni (più della metà di quei 524 milioni totali), il personale presso la sede principale di Bruxelles richiede un esborso di 154 milioni di euro. Sono 7 i milioni stanziati in più rispetto al 2013 per "immobili, materiali e spese di funzionamento" della sede centrale, più o meno gli stessi destinati alle "missioni" internazionali dei diplomatici. Per gli "asili nido e le scuole materne" dei figli dei funzionari, l'Eeas spenderà invece più del doppio rispetto all'anno passato: 500 milioni nel 2013, 1,2 milioni di euro nel 2014.

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