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La Germania congela il salva-euro

di Andrea Tempestini domenica 9 febbraio 2014

Angela Merkel e Mario Draghi

3' di lettura

Un anno e mezzo dopo il deposito del ricorso da parte dell’ormai noto raggruppamento di deputati e professori euroscettici, il Tribunale costituzionale federale di Karlsruhe ha finalmente pronunciato la sentenza che Mario Draghi attendeva con ansia. Tuttavia, per sapere se l’OMT, il programma di cosiddetto acquisto illimitato di titoli di Stato approvato dalla BCE il 6 settembre 2012, possa essere da questa prima o poi legittimamente utilizzato, bisognerà ancora attendere il responso della Corte di Giustizia europea. I giudici costituzionali tedeschi, che già avevano fissato il tetto di partecipazione all’Esm, hanno infatti deciso che non sono loro a doversi esprimere sulla compatibilità dello scudo anti-spread con le norme comunitarie, bensì la Corte UE con sede in Lussemburgo. FUORI DAL MANDATO Il processo presso il Tribunale Costituzionale è dunque temporaneamente sospeso e le carte saranno presto trasferite ai colleghi europei. Tempo fa era stato il Ministro delle Finanze tedesco, il cristiano-democratico Wolfgang Schäuble, tra i pochi difensori di Mario Draghi, a mettere in dubbio che Karlsruhe fosse competente ad esprimersi su una materia quasi esclusivamente di diritto europeo. Il rinvio pregiudiziale servirà dunque a chiarire se l’OMT, il programma voluto dal consiglio direttivo della BCE per abbassare gli spread tra gli Stati membri con difficoltà di rifinanziamento e Stati finanziariamente solidi, invada le competenze in materia di politica economica degli Stati membri e violi il divieto di finanziamento monetario degli Stati membri posto in capo alla BCE. A giudizio di sei togati tedeschi su otto, l’OMT non sarebbe in effetti compatibile né con il Trattato di Lisbona, né con lo Statuto della Banca Centrale Europea. Due giudici hanno allegato all’ordinanza le proprie dissenting opinion, argomentando in difesa di Draghi. Secondo la maggioranza del collegio, tuttavia, il programma di acquisto di titoli di Stato violerebbe le prerogative degli Stati membri in materia di politica economica, prescrivendo che, per ogni acquisto di bond, lo Stato in questione debba attuare determinate riforme strutturali. In secondo luogo, il programma avrebbe l’effetto di aggirare il divieto di finanziamento monetario degli Stati membri, dal momento che, acquistando sul mercato secondario i titoli di Stato dei Paesi in difficoltà, la BCE incentiverebbe anche l’acquisto di bond sul mercato primario da parte degli investitori. I giudici di Karlsruhe non se la sono tuttavia sentita di decidere da soli su una questione così scottante e hanno preferito, per la prima volta nella storia del Tribunale Costituzionale tedesco, sospendere il processo e rinviare l’intera questione ai colleghi europei.  CONGELAMENTO Per l’edizione online della Frankfurter Allgemeine Zeitung, tra i giudici di Karlsruhe avrebbe insomma dominato la paura di creare scompiglio sui mercati finanziari. Di qui la scelta di una soluzione prudente. Soltanto una volta che la Corte di Giustizia UE avrà deciso, la palla ritornerà a Karlsruhe. Ma a quel punto sarà difficile per i giudici costituzionali tedeschi, dopo aver riconosciuto la superiorità del giudice europeo, decidere diversamente. Nulla vieta, comunque, che, anche dopo una sentenza positiva della Corte di Giustizia UE, il giudice costituzionale tedesco giudichi come non conforme al diritto costituzionale interno la partecipazione della Germania al programma OMT. In quel caso, sarebbe la fine di Mario Draghi e del suo proposito di voler fare di tutto per salvare la moneta unica.  Anche sino ad allora, comunque, la BCE si guarderà bene dal far uso di uno strumento sul quale pende la scure della giurisdizione comunitaria. Le turbolenze sui mercati dopo la pubblicazione dell’ordinanza del Tribunale di Karlsruhe si spiegano proprio in questi termini. Gli investitori temono, oggi più di ieri, che l’OMT resti soltanto un annuncio sulla carta e niente di più. D’altra parte, ai paragrafi 99 e 100 dell’ordinanza, è possibile rinvenire un minimo spiraglio per la soluzione pragmatica difesa dalla BCE. I giudici di Karlsruhe non escludono infatti che i propri colleghi europei possano dare dell’OMT un’interpretazione conforme al diritto comunitario. Se ciò accadrà, non sarà certo il Tribunale Costituzionale tedesco a mettersi di traverso. Intanto, il 18 marzo la Corte teutonica interverrà nuovamente su Esm e Fiscal compact. Giusto per chiarire a chi spetti, sempre e comunque, l’ultima parola. di Giovanni Boggero

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